Star Wars: L’ascesa di Skywalker, le opinioni della redazione

Star Wars: L'ascesa di Skywalker, le opinioni della nostra redazione sull'ultimo film della nuova trilogia della saga creata da George Lucas.

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Star Wars: L'Ascesa di Skywalker, una foto del film

L'arrivo in sala dell'ultimo film della nuova trilogia di Star Wars è un evento. E come per tutti gli eventi che si rispettino, abbiamo chiamato a raccolta i nostri redattori per offrirvi una panoramica di opinioni su Star Wars: L'ascesa di Skywalker, per comporre e mettervi a disposizione un giudizio variegato e completo sul film diretto da J.J. Abrams.

Quel che risulta evidente è una soddisfazione diffusa ma macchiata da un velo di incertezza presente un po' in tutti i nostri redattori: chi più, chi meno, abbiamo apprezzato la chiusura della saga degli Skywalker, ma non abbiamo potuto non evidenziare alcuni difetti presenti nel film. Ma prima partiamo dalla nostra recensione ufficiale.

Star Wars: L'ascesa di Skywalker, la recensione di Luca Liguori

[...] una cosa è assolutamente certa, anche questo Star Wars: L'Ascesa di Skywalker dividerà il pubblico degli appassionati della saga. Sicuramente in modo minore rispetto al precedente (volutamente provocatorio e quasi rivoluzionario) Gli ultimi Jedi, ma di certo anche questo Episodio IX non può e non vuole accontentare tutti. Ammesso, poi, che accontentare tutti sia veramente possibile: abbiamo già visto e detto, più volte, di come tutte le saghe moderne siano destinate a scontentare tutti; ma sappiamo tutti che con Star Wars è ancora più difficile, basti pensare a come lo stesso creatore/padrone George Lucas abbia clamorosamente fallito nel replicare il successo della sua prima trilogia. [...] Continua a leggere la recensione di Star Wars: L'ascesa di Skywalker

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Non è il finale perfetto, ma è quello giusto: l'Episodio IX è una lunga, sincera lettera d'amore a tutta la Skywalker Saga e all'universo di Star Wars in generale, di cui ripercorre i tratti salienti tra grande e piccolo schermo. J.J. Abrams chiude il filone principale del franchise con tutti gli ingredienti giusti, sebbene questi siano spalmati in modo un po' diseguale: la prima ora, piena di spiegazioni di ogni tipo, è un po' faticosa, ma anche lì si percepisce la passione per la materia (il ritorno di Palpatine è da brividi, la musica di John Williams struggente ed epica), e successivamente è un crescendo costante di avventura ed emozioni, che ci ricordano esattamente perché ci siamo innamorati di questa galassia lontana lontana. Menzione speciale per l'uso di Carrie Fisher, resuscitata tramite materiale d'archivio e, a suo modo, il vero cuore di questo capitolo conclusivo. La Saga è finita, ma il futuro del franchise è ancora tutto da scrivere. Che la Forza sia con noi. 

Voto: ☆☆☆

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Star Wars: L'Ascesa di Skywalker, un'immagine tratta dal film

Il momento è arrivato, finisce una trilogia, una saga, un'era cinematografica. Finisce qualcosa che c'è sempre stato nella mia vita (e continuerà a esserci, poco ma sicuro, seppur in altra forma). Una chiusura affidata nuovamente alle mani sicure di J.J. Abrams, dopo gli azzardi poco apprezzati da tanti di Rian Johnson, che non è esente da difetti, perché ha, almeno nella sua prima parte, una densità di fatti, situazioni e personaggi che rischiano di affogarlo e si sarebbero potuti sfoltire almeno in parte. Un ultimo capitolo che vive di qualche scelta meno felice, ma allo stesso tempo di momenti di grande spettacolo e intensità che evocano con convinzione e insistenza il mito di Star Wars. J.J. si pone, infatti, in antitesi al proprio predecessore: non sfida o stuzzica lo spettatore, lo accoglie, prende per mano e conduce verso un finale che riesce a essere tematicamente coerente nonostante le incertezze produttive alla base della nuova trilogia.

Voto ☆☆☆ ½

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Star Wars: L'Ascesa di Skywalker: un momento del film

Con Star Wars: L'ascesa di Skywalker, J.J. Abrams riporta sulla strada maestra una saga perturbata dal tentativo di Rian Johnson di inserire elementi di innovazione. Così facendo, però, Abrams ripropone la stessa operazione compiuta in Star Wars: Il risveglio della forza, rimescolando gli stessi ingredienti che hanno reso grande la saga di George Lucas senza variare la ricetta. In più la responsabilità di dover concludere un ciclo fornendo tutte le risposte finora procrastinate lo costringe ad adottare soluzioni frettolose e talvolta abbozzate. Tanti, troppi sono gli elementi affastellati in Star Wars: L'ascesa di Skywalker che, soprattutto nella prima parte, bombarda di informazioni lo spettatore. In questo mix di viaggi in astronave, salti da un pianeta all'altro, duelli e sguainar di spade laser a rimetterci sono i personaggi.

Il film si presenta ricco di spunti intriganti tra dilemmi esistenziali, amicizie sempre più profonde, amori in procinto di sbocciare e relazioni parentali problematiche, ma tutto viene accennato in maniera superficiale, senza approfondimento alcuno. Anche i camei (sulla carta) più coinvolgenti e le scene madri anticipate dai fan sui social, in questo mix, perdono efficacia risultando piatte e monocordi. Pochi i sussulti in una struttura narrativa rassicurante per i fan di vecchia data, ma sempre più ripetitiva. A risollevare il film ci pensano qualche battuta ben piazzata e l'impegno dei giovani protagonisti. L'intensità di Daisy Ridley e il mestiere di Oscar Isaac riescono a suscitare interesse nelle vicende dei loro personaggi in previsione di una lunga pausa, necessaria a ridare linfa vitale al franchise.

Voto ☆☆ ½

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Star Wars: L'Ascesa di Skywalker: Oscar Isaac, John Boyega, Daisy Ridley, Joonas Suotamo in una scena del film

L'Episodio IX è probabilmente il miglior film di questa nuova trilogia, il più equilibrato, il più centrato, il più coerente con la storia della saga e con l'esigenza di spettacolo. È epico, nostalgico, fedele alla saga e intenso. È "un'ultima occhiata ai miei amici" come dice il droide dorato C-3PO prima di un intervento decisivo sulla sua memoria. Quella maschera di Darth Vader, che vediamo spesso nel film, è il legame con la trilogia originaria, è un'icona del nostro tempo, è il nostro teschio di Amleto. Non a caso i due personaggi principali sono colti da dubbi amletici. Star Wars, parliamo dell'intera saga, è tragedia shakespeariana, tragedia greca, è epica. È la nostra Iliade e la nostra Odissea, è la mitologia del nostro tempo. Star Wars finisce qui. Star Wars ci sarà per sempre. Che la Forza sia con voi.

Voto ☆☆☆☆

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Se quattro anni fa Il risveglio della Forza ci offriva un omaggio teso e appassionato al primo Guerre stellari, con L'ascesa di Skywalker J.J. Abrams compie un'operazione analoga, ma modellata su Il ritorno dello Jedi, con una costruzione narrativa e tematica che riecheggia costantemente il film del 1983. La partita triangolare fra Luke, Darth Vader e Palpatine trova dunque un corrispettivo in quella che, oggi, oppone l'antico Imperatore a Rey e Kylo Ren, al centro delle sequenze più emozionanti di questo nono capitolo: perché in fondo sono questi ultimi, la giovane apprendista Jedi e l'oscuro principe parricida, a costituire il cuore pulsante della nuova trilogia. Due personaggi capaci, tutto sommato, di sopperire ai non pochi limiti di un finale che percorre sentieri decisamente prevedibili, con una ripetitività che suona purtroppo come il sintomo di una sostanziale mancanza di coraggio. Tanto che, per una volta, l'entusiasmo e la nostalgia sono accompagnati da un'ineludibile sensazione di rimpianto...

Voto ☆☆☆

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Star Wars: L'Ascesa di Skywalker: Daisy Ridley durante una scena del film

Star Wars: L'ascesa di Skywalker è la conclusione perfetta di una saga cinematografica che ha saputo rinnovarsi nel corso degli anni. Un epilogo che forse tralascia alcuni aspetti specifici alla saga per essere la migliore conclusione possibile per tutti, per fan e non fan. Un saluto che emoziona, come due amanti che si salutano alla stazione senza sapere quando si rivedranno, che sa di nostalgia e di speranza. Scontri con opposizioni e con sé stessi che ci chiamano in causa: protagonisti e non che ci prendono per mano e ci accompagnano verso un oltre nebuloso, sapendo che saremo comunque guidati e mai abbandonati. Perché Star Wars ha una Forza veramente particolare: attirare e accogliere i fan decennali e quelli della prima ora, così come gli interessati e quelli poco convinti, dandogli prodotti di cuore e pieni di grazia.

Voto ☆☆☆

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Star Wars: L'Ascesa di Skywalker: John Boyega durante una scena del film

J.J. Abrams impiega quasi metà film a riportare la storia nella rotta che aveva tracciato con Episodio VII prima di poter sviluppare gli elementi narrativi e tematici centrali nella sua visione, a metà tra citazione e omaggio, di Star Wars. La scelta di realizzare una trilogia, ma affidarla a mani e menti diverse, ha le sue conseguenze in L'Ascesa di Skywalker che appare inizialmente confuso e poco credibile. Il film ha però il merito di concludere con efficacia la storia dei protagonisti originali, nonostante l'assenza di Carrie Fisher, e sfruttare le interpretazioni di Ridley, Driver e Isaac, mentre Boyega fatica più del dovuto. Il mix di ironia, avventura, ritratto fantastico della società e riflessione sull'animo umano in eterno conflitto funziona sempre, John Williams non delude mai, i momenti spettacolari non mancano, ma non bastano le inevitabili emozioni a non suscitare disappunto per i personaggi abbozzati, come Zorii e i Cavalieri di Ren, e i tanti spunti non approfonditi.

Voto ☆☆☆ ½

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Star Wars: L'Ascesa di Skywalker: una sequenza del film

Amore e odio, attrazione e repulsione, L'ascesa di Skywalker si lega al precedente episodio di Star Wars con lo stesso legame che c'è tra Rey e Ben Solo. Sconfessando e confermando a fasi alterne alcune scelte compiute ne Gli ultimi Jedi, l'ultimo episodio della saga parte in quarta regalandoci un inizio ad alto ritmo, adrenalinico e sorprendente che, nello spingere il piede sull'acceleratore, risulta a tratti un po' troppo frettoloso, provocando allo spettatore un senso di smarrimento che lo accompagnerà anche fuori la sala. Star Wars: L'ascesa di Skywalker non è, però, un brutto film, ha tutto ciò che un vero amante della saga può desiderare: combattimenti spettacolari e forza che scorre potente nei nostri protagonisti. Guerre Stellari è entrato nelle nostre vite tanti anni fa, la saga è permeata nella nostra quotidianità, ne ha fatto parte, rendendoci spettatori esigenti. Episodio XI pur con tutti i suoi problemi e il suo ritmo incostante è in grado di emozionare, divertire e appagare lo spirito di noi aspiranti jedi, spesso in bilico tra lato chiaro e lato scuro, ma sempre pronti per una nuova speranza: la speranza e il desiderio di rimanere ancora in quella galassia lontana lontana. Che la Forza sia con noi!

Voto ☆☆☆ ½

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Dopo una prima (e sicuramente non ultima) visione di Star Wars: L'ascesa di Skywalker non possiamo che valutare questo film sia di per sé, ossia come prodotto a sé stante, che come parte di una trilogia. Questo episodio IX sembra un sequel diretto de Il risveglio della Forza del 2015 e si distanzia, volutamente, da quanto detto e fatto durante Gli ultimi Jedi: una mancanza di coesione così evidente, però, non può che condizionare il nostro giudizio complessivo sull'intera trilogia e, in certa parte, anche su questo capitolo finale. Le idee e gli spunti presenti in L'ascesa di Skywalker sono tutti giusti, ed è evidente che fossero stati pianificati in gran parte fin dal principio, ma un secondo capitolo così a suo modo "rivoluzionario" ne fa sembrare lo sviluppo affrettato e a tratti ingiustificato.
Star Wars: L'ascesa di Skywalker resta comunque un ottimo finale, dai momenti estremamente emozionanti e a loro modo perfetti. Tutto ciò che ruota attorno al personaggio di Adam Driver, soprattutto, ci ha conquistato: l'arco narrativo di Kylo Ren/Ben Solo (e qui diventa necessario citarlo con entrambi i suoi nomi) si conclude nel miglior modo possibile, rendendolo forse il personaggio meglio costruito e completo dell'intera trilogia.

Voto ☆☆☆ ½