Dopo un primo assaggio grazie al Super Bowl, la Disney e la Lucasfilm hanno finalmente svelato il primo trailer di Solo: A Star Wars Story, il secondo film del filone antologico scollegato dalla storyline della trilogia attualmente in corso. Un lungometraggio atteso ma anche temuto, che già al momento dell'annuncio era stato accolto con una buona dose di scetticismo dai fan duri e puri che dubitano (e non del tutto a torto) della validità di un progetto su Han Solo dove questi non avrà le fattezze di Harrison Ford. A questo si è aggiunta la controversia del passaggio di consegne in cabina di regia l'estate scorsa, con Phil Lord e Chris Miller che sono stati rimossi a poche settimane dalla fine delle riprese a causa di divergenze creative con i vertici della Lucasfilm e sostituiti da Ron Howard, il quale ha sostanzialmente rimaneggiato quasi tutto il film (vi è ancora qualche dubbio sui credits, in base alla percentuale di scene girate da Lord e Miller che rimarranno nel montaggio finale).
Insomma, un clima non del tutto ideale, inasprito dalle reazioni non proprio unanimemente positive nei confronti di Star Wars: Gli ultimi Jedi, criticato da più persone per la deviazione da ciò che dovrebbe essere lo Star Wars classico e per il contenuto umoristico ritenuto talvolta eccessivo (due elementi che, col senno di poi, giustificano ulteriormente il licenziamento di Lord e Miller). Forse anche per questo il marketing di Solo è stato veramente avviato solo adesso, a poco più di tre mesi dall'uscita nelle sale, per evitare un eccesso di polemiche. Il trailer in realtà promette un'avventura un po' diversa ma non troppo lontana da quello che ci potremmo aspettare dalla galassia lontana lontana, pur non fugando tutti i dubbi (bisognerà aspettare la visione del film intero per valutare come si deve la performance di Alden Ehrenreich, l'attore che ha l'onore/onere di interpretare il giovane Han). Nell'attesa dell'ultimo weekend di maggio, ecco le nostre considerazioni sui 90 secondi di azione e spavalderia offerti dal trailer.
Leggi anche: Vi presentiamo il nuovo Han Solo: Alden Ehrenreich, dai fratelli Coen a Star Wars
Truffaldino già dall'inizio
Inevitabilmente si comincia con una narrazione del protagonista, il quale spiega di essersi dato a truffe di vario genere sin da bambino (non a caso l'immagine che accompagna queste parole è di Han coinvolto in un inseguimento, presumibilmente a causa di un affare andato male). Viene evocata anche la sua esperienza con l'Accademia di volo, da cui è stato cacciato perché, fedele a se stesso, pensava per conto proprio anziché seguire ciecamente i precetti degli insegnanti. Particolarmente evocativa l'inquadratura di lui di spalle, su un'altura innevata, mentre sentiamo la frase che dovrebbe definire il suo arco narrativo nel film: "Diventerò un pilota, il migliore della galassia." E intravediamo anche i corridoi del Millennium Falcon, per aumentare il côté poetico del montaggio.
"Hey, kid!"
Passiamo a un pianeta sconosciuto, dove vediamo per la prima volta Woody Harrelson nei panni di Tobias Beckett, un criminale che fungerà da mentore per il giovane Solo. Egli si presenta dicendo "Sto mettendo su un equipaggio", ricordando un po' l'altro grande franchise live-action della Disney, quel Marvel Cinematic Universe dove nei primi film era Nick Fury a radunare i vari eroi. E qui assistiamo, in rapida successione, alle presentazioni visive di Lando Calrissian (Donald Glover), Qi'ra (Emilia Clarke), del droide L3-37 (Phoebe Waller-Bridge) e di un altro personaggio femminile non ancora identificato. Appare anche Chewbacca (Joonas Suotamo), il quale risponde affermativamente alla domanda di Beckett: "Sei dei nostri?"
Leggi anche: Solo: A Star Wars Story, i character poster dei protagonisti
Avvolto nel mistero
Uno degli elementi più affascinanti legati a Han Solo è il parziale alone di mistero che lo circonda: con l'eccezione di alcuni elementi, sappiamo poco di quello che faceva prima di incrociare le strade di Luke Skywalker e Ben Kenobi in Guerre stellari (almeno per quanto riguarda il materiale canonico; libri e fumetti non ufficialmente associati alla continuity dei film sono un altro discorso). Anche questo è motivo di timore tra i fan, secondo i quali Solo potrebbe distruggere un mito spiegandocelo troppo (in tal senso, è ammirevole la scelta che fece George Lucas ai tempi della trilogia prequel, omettendo un Han ragazzino dall'Episodio III). Il trailer allude a questa situazione facendo dire a Qi'ra "Io sono l'unica a sapere cosa sei veramente." La risposta di Han? "E cosa sarebbe?" In questa parte del filmato vediamo anche rapidamente l'antagonista principale, un certo Moloch, di cui per ora sappiamo poco o nulla.
Leggi anche: Star Wars: come finirà la terza trilogia?
Il Falcon in azione
Dopo la domanda ammiccante del protagonista si fa avanti il momento più nostalgico del trailer: il logo del titolo, accompagnato dall'inconfondibile tema principale della saga, griffato John Williams (il quale comporrà anche il tema ufficiale di Han per questo film). Da lì veniamo catapultati nel bel mezzo di un inseguimento, dove la spavalderia di Han - "Tutto a posto" - si contrappone alle reazioni più realistiche dei suoi compagni d'avventura, tra caccia imperiali e strane creature. Che si tratti della famosa corsa di Kessel, che Solo sostiene di aver completato in tempo record? Alcuni materiali legati al film danno l'idea che il pianeta minerario farà capolino in un modo o nell'altro, ma per saperlo con certezza non resta che aspettare il 23 maggio.