Star Wars, chi è Han Solo? Vita, morte e miracoli di uno dei personaggi più amati della saga

In occasione dell'uscita in DVD di Solo: A Star Wars Story, ripercorriamo la storia del popolare contrabbandiere spaziale.

Peter Mayhew, Alec Guinness, Mark Hamill e Harrison Ford in Guerre Stellari
Peter Mayhew, Alec Guinness, Mark Hamill e Harrison Ford in Guerre Stellari

"Han Solo, capitano del Millennium Falcon." Così si presenta, nel primo Star Wars, colui che nel corso degli anni si è imposto come uno dei personaggi più amati dai fan della della saga di Guerre Stellari, creata da George Lucas. Han Solo, interpretato fino al 2015 da Harrison Ford (citato come secondo nome nei titoli di coda nella trilogia originale e poi promosso al primo posto ne Il risveglio della Forza) e nel 2018 da Alden Ehrenreich, il contrabbandiere divenuto figura di punta della Ribellione è un eroe archetipico, la simpatica canaglia che, nonostante i modi un po' brutali e l'atteggiamento a tratti poco altruistico riesce a fare breccia nei cuori degli spettatori e degli altri personaggi (basti pensare alla sua relazione con Leia Organa). In occasione dell'uscita in DVD di Solo: A Star Wars Story, il film antologico che racconta le prime avventure di Han, abbiamo voluto ripercorrere la storia del personaggio, dal 1977 a oggi.
N.B. Questo articolo contiene spoiler per tutti i film della saga.

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Il pilota senza nome

Come mostrato in Solo: A Star Wars Story, il giovane Han viveva di vari atti criminali sul pianeta natale Corellia, al fianco dell'amata Qi'ra. I due cercano di fuggire insieme, ma lei viene arrestata, costringendo Han a lasciare il pianeta in solitario, come recluta dell'Impero Galattico. È in questa sede che gli viene dato il suo cognome "ufficiale": quando Han afferma di non avere nessuna famiglia, l'agente imperiale di turno gli assegna il patronimico "Solo". Durante il suo periodo come recluta, reso difficile dal suo scarso apprezzamento per l'autorità, Han fa la conoscenza di due figure importanti: il Wookiee Chewbacca, che diverrà il suo inseparabile compagno di avventure, e il criminale Tobias Beckett, che gli insegnerà nozioni fondamentali come non fidarsi di nessuno e, in caso di necessità, sparare sempre per primo. Quest'ultima cosa si rivela fondamentale quando Beckett fa il doppio gioco, lasciando Han con il solo Chewbacca e il Millennium Falcon, vinto giocando contro il precedente proprietario Lando Calrissian. Mentre i due amici si dirigono verso nuovi orizzonti, la rediviva Qi'ra si appresta ad avere un ruolo importante nel sindacato criminale fondato da Maul, ex-apprendista dell'Imperatore Palpatine.

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Solo: A Star Wars Story, Alden Ehrenreich in una foto del film
Solo: A Star Wars Story, Alden Ehrenreich in una foto del film

Una vita da fuorilegge

Carrie Fisher, Mark Hamill e Harrison Ford in una scena di Guerre Stellari
Carrie Fisher, Mark Hamill e Harrison Ford in una scena di Guerre Stellari

Il finale di Solo pone le basi per altre storie che non abbiamo ancora visto sullo schermo, con Han e Chewbacca attivi sul pianeta Tatooine. Qui lavorano al sevizio del temibile gangster Jabba the Hutt, principale esponente di una grande famiglia criminale. Con Jabba il rapporto si fa sempre più complicato, arrivando fino alla situazione vista quando incontriamo Han per la prima volta in Guerre stellari: a causa di un considerevole debito nei confronti del gangster, Solo ha una taglia sulla propria testa, il che lo porta a uccidere il cacciatore di taglie Greedo. A questo punto accetta di aiutare Luke Skywalker e Obi-Wan "Ben" Kenobi a salvare la principessa Leia. Una volta portata a termine la missione, Han rifiuta la proposta di aiutare i Ribelli a distruggere la Morte Nera, salvo poi cambiare idea e contribuire in modo decisivo durante la battaglia finale, dando a Luke la possibilità di far saltare in aria l'arma distruttiva dell'Impero. Il primo episodio della saga si conclude con il suggellamento della trasformazione di Han, insignito di una medaglia per le sue azioni eroiche.

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Un destino incerto

Il bacio tra la principessa Leia e Han Solo
Il bacio tra la principessa Leia e Han Solo

Malgrado la grande popolarità del personaggio, Harrison Ford aveva un rapporto ambivalente con lui durante la realizzazione della prima trilogia: è ben noto che chiese a George Lucas di uccidere Han al termine de Il ritorno dello Jedi, e per lo stesso motivo, a differenza degli altri attori della saga, firmò per un film alla volta anziché tre fin dall'inizio. Questo influenzò in positivo l'evoluzione di Solo negli Episodi V e VI: a causa del tradimento di Lando, costretto a collaborare con l'Impero, Han viene consegnato a Boba Fett, cacciatore di taglie al soldo di Jabba, e congelato in carbonite, un espediente per tenerlo fuori dalla saga qualora Ford non avesse voluto tornare per il terzo capitolo. Da queste circostanze esterne nasce anche il momento cruciale del suo rapporto con Leia, che si trasforma in una vera e propria relazione ne L'impero colpisce ancora. Subito prima che lui venga congelato, Leia gli dice "Ti amo". Nella prima stesura del copione, la risposta del pilota doveva essere "Ricordatelo, perché tornerò." Su richiesta di Ford, la frase fu trasformata nel più semplice e laconico "Lo so." Questa è l'essenza di Han Solo: diretto, sincero, ma con una punta di apparente cinismo dovuta al suo passato criminale. Per fortuna (sua e nostra) non fu la sua ultima apparizione: nel film successivo Han viene liberato, e lo scambio di battute di cui sopra viene invertito, ponendo le basi per un futuro felice al fianco di Leia dopo la sconfitta finale dell'Impero.

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Solo inedito

Solo: A Star Wars Story - Chewbecca in un'immagine dal primo teaser trailer
Solo: A Star Wars Story - Chewbecca in un'immagine dal primo teaser trailer

Dopo la conclusione della prima trilogia, Han rimane una presenza importante nella saga, in forma letteraria, in particolare nei romanzi ambientati dopo gli eventi de Il ritorno dello Jedi. Questi libri, di dubbia canonicità ai tempi e ora completamente estranei alla continuità cinematografica e televisiva, raccontano la vita di famiglia in casa Solo, concentrandosi soprattutto sui due figli gemelli di Han e Leia: Jacen e Jaina Solo (il terzogenito, Anakin, muore in circostanze tragiche, dopo essere stato precedentemente salvato costando la vita a Chewbacca). In particolare, Jacen metterà a dura prova la forza d'animo del padre diventando un nuovo signore dei Sith, Darth Caedus. In quell'arco di tempo viene anche contemplato un ritorno sugli schermi, non portato a compimento: nella prima stesura del copione di Star Wars ep. III - La vendetta dei Sith, un giovane Han doveva apparire al fianco di Chewbacca durante la battaglia di Kashyyyk.

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Padri e figli

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Han torna in Star Wars: Il risveglio della forza, segnato dagli eventi degli ultimi decenni: ha perso il Millennium Falcon (recuperato nel corso del film), e si è separato da Leia dopo che il loro figlio, Ben Solo, ha ceduto al Lato Oscuro diventando Kylo Ren e costringendo Luke ad autoesiliarsi. Si torna quindi al Solo più disilluso, ma sotto la scorza pragmatica si cela comunque un lato nostalgico e umano, che sul piano simbolico serve a riconnetterci con la magia del franchise: quando i nuovi arrivati Rey e Finn lo interrogano sui vari miti che circondano Luke e la Forza, egli afferma "È tutto vero." Han è però, al contempo, anche un simbolo di un passato che, come affermato da Ren in Star Wars: Gli ultimi Jedi, va lasciato morire in modo da poter andare avanti (la filosofia che i registi attuali stanno applicando proprio al nuovo corso della saga). Ed è proprio lui a morire, per mano del figlio, lasciandogli un trauma che lo perseguiterà in continuazione. Uccidendo Han, e uccidendolo per primo ("Han died first!", si potrebbe dire), si ribadisce allo stesso tempo l'importanza di non essere legati per sempre a ciò che è venuto prima e il fascino immortale del franchise: pur non essendoci più fisicamente, Han Solo è, a tutti gli effetti, il passato, il presente e il futuro di una saga da cui è stato reso definitivamente inscindibile nel momento in cui è uscito di scena.