Sky Cinema presenta la serie tv di Romanzo Criminale

Presentata a Roma la serie tv in 12 puntate tratta dal best-seller di Giancarlo De Cataldo, lo stesso romanzo che nel 2005 aveva dato vita anche al fortunato film diretto da Michele Placido. In onda su Sky Cinema 1 a partire da lunedì 10 novembre.

Non c'è dubbio, Romanzo Criminale è il fenomeno cultural-letterario-cinematografico (ora anche televisivo) italiano più importante dell'ultimo decennio: 350mila le copie vendute del romanzo uscito in 22 diverse edizioni, 6 milioni di incasso per il film diretto da Michele Placido uscito in Italia nel settembre del 2005 e venduto in oltre 20 paesi, 150mila le copie vendute del DVD e 20mila quelle del cofanetto libro+dvd. E dopo il successo della serie Quo vadis, Baby? (tratta dal film di Gabriele Salvatores) ecco che anche per Romanzo Criminale arriva la versione televisiva, che non solo ha trovato un distributore internazionale ma è stata anche già venduta in Francia e Spagna.
Una Roma insanguinata dalla criminalità delle bande, dalle manifestazioni studentesche, dai traffici politici quella che fa da sfondo alla storia drammatica e affascinante di un gruppo di strafottenti ragazzi di borgata che spinti dalla loro voglia di riscatto nei confronti della vita decidono di 'prendersi' una città che nessuno finora sembra esser riuscito ad accaparrarsi. Sono il Freddo, il Dandi, il Libanese ai quali si aggiungono tanti altri scagnozzi fidati e la fascinosa Patrizia, la prostituta contesa tra il Dandi e lo zelante commissario Scialoja, l'uomo che da la caccia al gruppo senza perdere mai la speranza di arrestarli.
Personaggi entrati a far parte della memoria e dell'immaginario dei lettori del romanzo, poi del pubblico cinematografico, che ora per il piccolo schermo hanno un volto nuovo di zecca, quello di giovani straordinari attori che danno loro una nuova fisionomia, assai diversa da quella degli interpreti del film. Con la consulenza artistica di Michele Placido e l'editing di Giancarlo De Cataldo, la serie diretta da Stefano Sollima (Ho sposato un calciatore, La squadra, Crimini) affronta tutti quegli aspetti sui quali il film non ha avuto la possibilità di soffermarsi soprattutto per evidenti limiti di tempo.
Presenti alla conferenza stampa di presentazione il Direttore di Sky Cinema Nils Hartmann, il regista Sollima, il cast al completo e l'artefice di tutto questo, lo scrittore Giancarlo De Cataldo.

Come ha seguito Giancarlo De Cataldo questo ennesimo 'figlio' del suo romanzo?
Giancarlo De Cataldo: Giusto, un libro è come un figlio per uno scrittore, e come tale andava seguito dalla nascita fino alla sua realizzazione. Qualcuno dice che Romanzo Criminale non vuole morire, ha tante anime, una delle quali viene fuori in questa straordinaria fiction. Come se l'archivio culturale racchiuso nel mio romanzo stesse venendo fuori pian piano, dapprima col film ora molto più nel dettaglio con la serie televisiva.

Come descriverebbe ai fan del film questa nuova rilettura di Romanzo Criminale?
Giancarlo De Cataldo: Nella serie più che nel film ci si trova di fronte ad una riflessione amara su quegli anni, sulla malavita di quei tempi, sul male in generale, sull'Italia di quel periodo e anche su quella di oggi perché guardando gli episodi ci si rende conto molto di più di quanto il nostro Paese sia cambiato. Tutte cose che Placido aveva meravigliosamente compresso nel suo film ma che fremevano per uscire fuori. Poi si può sbagliare, si può deludere il pubblico, si può fallire, siamo aperti alle critiche.

Qual è l'aspetto che nella serie secondo lei è stato sviluppato meglio rispetto al film?
Giancarlo De Cataldo: C'è una sorta di recupero della dimensione storica del racconto, gli anni '70 sono secondo me meglio caratterizzati a livello narrativo, come se la microstoria di questo gruppo di ragazzi inghiottiti dai loro stessi sogni di gloria incontrasse e inglobasse la macrostoria dell'Italia di quel periodo. Molti hanno additato il film di non aver dato il giusto risalto al movimento studentesco. Stavolta invece viene fuori, anche molto prepotentemente.

Come si spiega De Cataldo il grande successo di un romanzo che racconta il peggio del peggio della nostra storia? Non si sente anche un po' preoccupato delle reazioni che potrebbe suscitare un prodotto simile?
Giancarlo De Cataldo: La risposta è semplice, io sono uno scrittore e rivendico il diritto di poter raccontare anche la parte oscura dell'animo umano, quella che tutti noi abbiamo, che è insita nella nostra natura. Mi vengono in mente Caino e Abele ad esempio... Se mi chiedono "perché un magistrato scrive?" rispondo "perché sa scrivere", se mi chiedono "si può raccontare il male?" rispondo "si". Non si può chiedere ad un autore di rinunciare alla parte più importante del suo essere solo perché quel che ne viene fuori non è quello che vogliamo vedere.

Quello usato non è secondo lei un linguaggio un po' troppo forte per poter essere un giorno trasmesso anche sulla tv generalista?
Giancarlo De Cataldo: Siamo noi adulti a dover educare i nostri figli a guidarli verso una visione intelligente del mezzo televisivo. Quel che vogliamo fare con i ragazzi un po' più cresciuti è invece educarli con la paura per imparare a combattere la paura. Romanzo Criminale non si nasconde dietro una rappresentazione edulcorata della realtà. Quando nasce un fenomeno criminale in un paese non nasce mai per caso, ci sono sempre motivi profondamente radicati nella storia che il paese sta vivendo. Le rapine aumentano nei periodi di recessione, gli omicidi passionali sono aumentati da quando le donne hanno raggiunto la famosa parità, le manifestazioni studentesche si verificano quando c'è un reale disagio dei giovani non perché non si ha voglia di studiare.

Sollima, teme il confronto con il film del suo amico e collega Michele Placido?
Stefano Sollima: Di questo anno e mezzo di lavorazione ricorderò sempre la grande fatica ma anche il gioco di squadra che c'è stato con gli attori e con gli sceneggiatori, non era facile vincere una sfida di questo tipo, specialmente dopo il successo del film che metteva insieme un cast di attori davvero straordinario. Ma noi abbiamo voluto privilegiare i grandi nomi per questa serie-tv, ma dare spazio a quelli che secondo noi erano i più talentuosi di quelli che si sono presentati ai provini. Mi hanno dato molto, soprattutto umanamente, senza la loro bravura e il loro entusiasmo non saremmo mai riusciti ad ottenere certi risultati.

Quanto è stata importante e difficile la cura nelle scenografie e dei costumi nella realizzazione di questo prodotto così legato al periodo storico in cui è ambientato?
Stefano Sollima: Lo sapevamo dall'inizio: sarebbe stato impossibile prescindere dalla città di Roma. Dovevamo a tutti i costi ricostruire la Roma anni '70 per dar vita ad un periodo storico così pieno di segni di riconoscimento. Non è stato facile ma siamo riusciti grazie alla produzione ad avere i permessi di girare in città, c'è gente che ci odierà per sempre per come siamo catapultati nelle strade dei loro quartieri invadendo letteralmente la loro privacy. Un po' come elefanti ci siamo fatti spazio e appropriati di intere vie della Magliana, di San Basilio, dell'Aventino, di Ponte Sisto, di Trastevere.

Composta da 12 episodi da 50 minuti ciascuno e prodotta da Sky Cinema e Cattleya in associazione con RTI-Mediaset, Romanzo Criminale - La Serie andrà in onda a partire da lunedì 10 novembre e ogni lunedì successivo alle 21:00 su Sky Cinema 1 (e in simulcast su Sky Cinema HD). Per la puntata d'esordio del 10 novembre è previsto un imperdibile doppio appuntamento.