Riverdale: La rilettura dark delle avventure di Archie, Betty e Veronica

Uno dei personaggi più celebri del fumetto americano viene reinterpretato in chiave moderna nel passaggio dalla carta al piccolo schermo, con la partecipazione di Greg Berlanti e della CW.

Riverdale: Marisol Nichols e Camila Mendes in The River's Edge
Riverdale: Marisol Nichols e Camila Mendes in The River's Edge

La cittadina di Riverdale è sconvolta dalla morte del giovane Jason Blossom. Alcuni mesi dopo, Archie Andrews, appassionato di musica, inizia il secondo anno di liceo e si ritrova coinvolto in un triangolo sentimentale, poiché si invaghisce della nuova arrivata Veronica Lodge (la cui madre è stata in passato legata al padre di Archie), mentre la vicina di casa Betty Cooper è innamorata di lui. Le due ragazze diventano presto amiche, soprattutto quando Veronica si oppone alla tirannia liceale di Cheryl Blossom, la gemella di Jason...

(Quasi) 80 anni e non sentirli

Nel nostro paese non è così noto, ma negli Stati Uniti Archie Andrews è uno dei personaggi più famosi e longevi della storia del fumetto (il suo debutto risale al 1941, lo stesso anno di Captain America e Wonder Woman), al punto che nel 1946 il suo nome è stato dato alla sua casa editrice, che da MLJ Comics è diventato Archie Comics. Un piccolo impero editoriale che ancora oggi gode di buona salute, con alcuni titoli che nel corso degli anni sono riusciti da farsi notare in ambito audiovisivo: Sabrina, vita da strega e Josie and the Pussycats (entrambi adattati sia in live-action che in forma animata) sono ambedue basati su fumetti della Archie, che però ha sempre avuto meno fortuna con il suo personaggio principale, trasposto diverse volte in televisione sotto forma di cartoon ma senza grande successo, nonostante variazioni sul tema piuttosto interessanti come Archie's Weird Mysteries (vedi sotto), che per certi versi ha anticipato l'attuale incarnazione televisiva del franchise, Riverdale.

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A qualcuno piace dark

Riverdale: K.J. Apa e l'attrice Lili Reinhart in The River's Edge
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La cosa che ha fatto maggiormente discutere di Riverdale (serie che, come Smallville fece con Superman, adotta come titolo l'altrettanto nota città natale del suo protagonista), prima della messa in onda, è stata la rivelazione che le vicende quotidiane di Archie, Betty, Veronica e gli altri sarebbero state caratterizzate da una patina dark, dettaglio sorprendente non solo se paragoniamo la serie alla fonte, ma anche per gli standard della CW, il canale che trasmette Riverdale negli USA ed è noto per l'approccio inverso, soprattutto con le trasposizioni dei fumetti (vedi il corso attuale di Arrow e l'andamento generale di The Flash e Legends of Tomorrow, tre serie accomunate anche dalla firma di Greg Berlanti, uno dei produttori esecutivi di Riverdale). Una scelta che sulla carta può risultare discutibile ma anche per certi versi inevitabile, per rendere il contenuto più appetibile in un contesto moderno (vedi anche l'imminente Power Rangers, venduto come un prodotto meno infantile rispetto all'originale), nonostante l'accoglienza tiepida o indifferente nei confronti di reinvenzioni analoghe come L'uomo d'acciaio o Fantastic 4 - I Fantastici Quattro.

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Gioventù annegata

Riverdale: l'attrice Ashleigh Murray in The River's Edge
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A giudicare dal pilot, è lecito accantonare i timori sulle atmosfere della serie, almeno se si è fan del fumetto (per i neofiti il restyling passa inosservato). Sì, l'elemento dark c'è, ma questo non soffoca il senso di divertimento associato alle avventure di Archie e compagnia, anzi, i due aspetti coesistono in equilibrio. Un equilibrio assicurato dal creatore e showrunner Roberto Aguirre-Sacasa, veterano della commistione di generi sullo schermo (ha scritto episodi di Big Love e Glee, nonché la sceneggiatura de Lo sguardo di Satana - Carrie) e del mondo dei fumetti, essendo dal 2014 il chief creative officer della Archie Comics. Da fine conoscitore dei personaggi egli confeziona un prodotto che si rivolge ad un pubblico più vasto, soddisfa le esigenze della narrativa seriale odierna (la suddivisione in capitoli e il lato mystery che funge da trama orizzontale) e al contempo omaggia la tradizione della Archie, con una resa moderna ma riconoscibile dei protagonisti e anche delle gradite sorprese come la presenza di Josie e delle Pussycats.

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Questa ibridazione tra vecchio e nuovo assume anche, inevitabilmente, una connotazione metatelevisiva molto interessante a livello di casting, perché, sebbene siano i tre giovani interpreti di Archie, Betty e Veronica a costituire il nucleo della vicenda, la vera natura del serial è riassunta dalla scelta di Luke Perry e Mädchen Amick per i ruoli di Fred Andrews e Alice Cooper. Da un lato Dylan di Beverly Hills, 90210, dall'altro Shelly Johnson de I segreti di Twin Peaks. Due anime che si incontrano/scontrano, con l'aggiunta di uno sprazzo di cinefilia alla Dawson's Creek (ma anche Gossip Girl) grazie alla scelta di dare ad ogni puntata il titolo di un film (il pilot omaggia L'ultima riva, mentre gli episodi 2, 3 e 4 si rifanno rispettivamente a L'infernale Quinlan, Omicidio a luci rosse e L'ultimo spettacolo, ed è già stato confermato che il decimo capitolo citerà Giorni perduti) e scritturare nei panni della madre di Archie nientemeno che Molly Ringwald, la musa del compianto John Hughes. Ma non si vive di solo simbolismo, e resta da vedere se i dodici episodi rimanenti della prima stagione avranno abbastanza carne al fuoco da giustificare l'irruzione di misteri più adulti nel mondo di Archie.

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3.5/5