Recensione Ritorno al futuro parte II (1989)

Nel realizzare un seguito ad un film di tale successo, si può immaginare la necessità di trovare una trama altrettanto originale e coinvolgente.

Ritorno a 'Ritorno al futuro'

Nonostante gli accordi per la produzione di questo secondo capitolo, a detta del regista e dello sceneggiatore, furono piuttosto complessi e non così scontati come si potrebbe pensare, la realizzazione di un seguito al fortunatissimo Ritorno al futuro fu, da parte del pubblico, attesissima e probabilmente mai messa in discussione. Si può quindi immaginare la pressione che dovettero subire Robert Zemeckis e Bob Gale e la loro necessità di trovare una trama altrettanto originale e coinvolgente.

Forse è meglio dire da subito che questa sorta di missione impossibile è ben lontana dal potersi definire riuscita, visto che Ritorno al futuro parte II, pur mantenendo una certa originalità, manca della lucidità del primo capitolo, dimostrando probabilmente un eccesso di idee che conduce ad un' inevitabile confusione. Tutta la prima parte del film è una lunga e ironica rivisitazione del primo episodio con molto spazio al divertimento e alla comicità, ma carente quasi del tutto di profondità: il tema del viaggio nel tempo e più in particolare nel futuro è qui trattato con leggerezza, e anche la scelta, coraggiosa se vogliamo, di presentare un futuro solare e ottimista in contrapposizione alle visioni classiche degli Orwell e dei Dick , più volte viste al cinema come nel celeberrimo Blade Runner, lascia il tempo che trova.
Anche per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi siamo molto indietro rispetto al primo episodio, visto che tutto avviene di fretta, ogni personaggio fa una veloce comparsata (e Michael J. Fox si diverte ad interpretare ben 3 personaggi contemporaneamente) ma lasciando dietro di sé grossi difetti di sceneggiatura.

Di maggiore interesse la seconda parte, con il ritorno in un 1985 alternativo e ad un'interessante teoria sui paradossi temporali in cui il film immediatamente lascia l'atmosfera scherzosa di poco prima e diventa di punto in bianco cupo e dark. Ma anche qui, il passaggio è troppo veloce e frettoloso e gli eventi schematici e poco approfonditi.

Con il viaggio fino al 1955, teatro del primo Ritorno al futuro, il film assume tutt'altro spessore, soprattutto dal punto di vista cinematografico.
L'idea del film nel film non è certo una novità, ma il realizzare ex-novo un set cinematografico vecchio ormai di quattro anni e dirigere e recitare nuovamente parte dello stesso film da differenti angolazioni è sicuramente da apprezzare.
Gli stessi sceneggiatori sembrano apprezzare maggiormente l'idea ed è così che quest'ultima parte assume maggiore fascino e cura nei dettagli, e il risultato è una mezz'ora di buon cinema, con idee divertenti e finalmente un po' di azione.
Peccato che ancora una volta ci aspetti una delusione, perché proprio quando il tutto stava per farsi più interessante il film finisce, ma senza concludere la storia, lasciandoci soltanto con un enorme "Continua" ed il trailer del terzo episodio.

Movieplayer.it

3.0/5