Alieno buono, alieno cattivo. Difficilmente il cinema ha mezze misure quando si tratta di parlare di extraterrestri, rappresentando queste creature o come minacce o come figure salvifiche e portatrici di messaggi universali. Dall'E.T. Spielberghiano alla razza invaditrice di Independence Day, dagli octopodi di Arrival ai folli "cloni" di La fine del mondo, la Settima Arte ha sviscerato in ogni genere e interpretazione la tematica di un diverso proveniente da altre galassie, sempre pronto a sconvolgere la vita o di singoli personaggi o del mondo intero. Come nel caso di Nope, ultimo lavoro di Jordan Peele che vede il talentuoso regista e sceneggiatore afroamericano con una nuova branchia del filone fantastico, già ampiamente sviscerato nelle sue contorsioni horror con il folgorante esordio di Scappa - Get out (2017) e con il raffinato e inquieto Noi (2019). Per l'occasione abbiamo deciso di accompagnarvi alla (ri)scoperta di alcuni classici che hanno fatto la storia, alcuni dei quali proprio ispiratori di Peele nelle sue opere precedenti.
1. The First Men in the Moon (1919)
Apriamo quest'articolo con un'opera della quale purtroppo non si hanno più tracce. Un vorrei ma non posso del quale ci è dato sapere poco, con solo alcuni fotogrammi "sopravvissuti" all'incedere del tempo: The First Men in the Moon è infatti elencato tra i 75 film perduti più richiesti del British Film Institute. Del film sappiamo la trama, che si ispirava all'omonimo romanzo di H.G. Wells e vedeva protagonista l'anziano scienziato Samson Cavor, il quale intraprendeva un viaggio sulla Luna in compagnia dello speculatore Rupert Bedford. I due giungono sul satellite terrestre tramite una sfera rivestita di un elemento in grado di annullare la legge di gravità e lì incontrano gli abitanti lunari, i cosiddetti seleniti, dando il via ad un'incredibile avventura. Con molti elementi in comune a livello narrativo con quello considerato come il primo film sci-fi della storia, ossia il Viaggio nella Luna (1902) di George Melies - a sua volta libero adattamento di Wells e di opere di Julius Verne - la produzione è oggi ricercata da collezionisti in ogni angolo del mondo e non è detto che prima o poi possa riemergere da qualche archivio per la gioia di tutti gli appassionati.
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2. La guerra dei mondi (1953)
Linda Rosa, piccola cittadina della California, è oggetto dello schianto di un oggetto fiammeggiante, molto simile a un meteorite. Nella zona dell'impatto si riuniscono esperti e scienziati, tra cui Clayton Forrester - che già aveva partecipato al drammatico Progetto Manhattan - la professoressa Sylvia Van Buren e suo zio, il pastore Matthew Collins. Il masso caduto dal cielo è ancora incandescente e non è possibile studiarlo da vicino. La notte stessa da esso fuoriescono degli strani apparecchi volanti, che con raggi laser riducono in polvere gli uomini di guardia, dando il via ad un incendio su vasta scala. Soltanto l'inizio di un'invasione da parte dei marziani, che dopo che il loro pianeta si è rivelato invivibile hanno deciso di invadere il nostro. Premio Oscar per gli effetti speciali, la prima trasposizione per il grande schermo del romanzo immortale di H.G. Wells cerca di riportare alcune sfumature dell'opera originaria, a cominciare da uno sguardo a tutto tondo di stampo sociale, con le varie classi riprese in diverse sequenze. Un dramma collettivo che si fa portatore delle paure dell'americano medio, con il pericolo del comunismo rappresentato ancora una volta sotto forma di metafora. Se oggi può apparire parzialmente ingenuo, anche per via di battute e personaggi non proprio memorabili, La guerra dei mondi rimane comunque una visione imprescindibile per ogni amante del cinema fantascientifico.
3. L'invasione degli ultracorpi (1956)
Un'altra cittadina californiana, questa volta quella di Santa Mira, fa da sfondo alla vicenda: lì il dottor Miles ha in cura diversi pazienti che sono stati colpiti da una rara patologia che gli impedisce di riconoscere amici e parenti. Il medico è incapace di spiegare lo strano fenomeno, catalogandolo come isteria di massa, ma dopo aver studiato un cadavere che assume le sembianze di un suo conoscente, la situazione prende una piega imprevista. La località è stata infatti vittima di un'invasione da parte di esseri extraterrestri, che si sono sostituiti agli abitanti assumendone le fattezze. Miles cerca di mettersi in contatto con le autorità della città vicina, ma è sempre più circondato da involucri alieni e non sa più di chi potersi effettivamente fidare. Il tema della sostituzione è stato utilizzato da Peele nei suoi due primi lavori e il classico di Don Siegel ha effettivamente influenzato generazioni e generazioni di spettatori e cineasti, dando anche adito a tre remake, il più riuscito quello firmato da Abel Ferrara negli anni Novanta. Adattamento del romanzo di Jack Finney, L'invasione degli ultracorpi riflette anche le paure della guerra fredda e del maccartismo, in una trama che si applica a molteplici sfumature nelle sue dinamiche spassionatamente di genere.
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4. Incontri ravvicinati del terzo tipo (1978)
Roy Neary, marito amorevole e padre di tre bambini, lavora come dipendente per la società elettrica di una piccola comunità. Una sera la cittadina è vittima di un violento blackout e mentre cerca di risolvere il problema, in viaggio a bordo del suo pick-up, è testimone di un avvistamento di quattro UFO, inseguiti a loro volta dalla polizia. Non è il solo e proprio in quell'occasione ha modo di conoscere Jillian e suo figlio, anche loro coinvolti nell'evento. Da quel momento Roy comincia a essere preda di una morbosa ossessione che lo porta a diversi problemi in famiglia: l'uomo è alla ricerca di una montagna a tronco di cono che continua ad apparire alla sua mente. Intanto anche il luminare francese Claude Lacombe comincia ad indagare sul caso e pensa di aver captato un potenziale messaggio da parte di entità aliene... Tra istinti più leggeri e derive mystery, il capolavoro di Steven Spielberg è un'opera che non risente per nulla il peso del tempo e che anzi come il buon vino invecchiando migliora. Incontri ravvicinati del terzo tipo è un film ad alto tasso tensivo e magistrale nella caratterizzazione dei suoi protagonisti, che diventano alfieri dell'umanità in un "primo contatto" mai così intenso e suggestivo, con una parte finale di stampo semi-divino che riconcilia il pubblico con il grande cinema.
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5. The Abyss (1989)
Un sottomarino statunitense affonda nelle acque del Mar dei Caraibi in seguito alla scia d'urto provocata da un oggetto misterioso, capace di viaggiare a una velocità mai vista prima sul nostro pianeta. Il governo americano decide di mettere in piedi una spedizione di salvataggio nella speranza di comprendere al contempo cosa abbia scatenato l'incidente. A capo del team di soccorso, composto da esperti Navy Seals e operai specializzati, vi è il tenente Hiram Coffey, che si troverà ad operare a bordo di una piattaforma subacquea di proprietà di un'importante società petrolifera. I tecnici sono invece guidati dal leader Virgil Brigman, che ritrova l'ex moglie Lindsey lì mandata per dare una mano con la sua esperienza. Mentre in superficie si comincia ad ipotizzare un attacco da parte della superpotenza nemica, i diretti interessati si troveranno davanti ad una verità ben più incredibile... The Abyss racconta una lotta per la sopravvivenza che, facendo sua la lezione di tanti classici - alcuni dei quali presenti proprio in questa top 5 - sfrutta la tematica aliena in una concezione più ampia, con suggestioni new-age a far da sfondo ad uno spettacolo hollywoodiano di prima grandezza. La mano sicura di James Cameron, alle prese con riprese subacquee mai viste prima (e il suo amore per gli oceani d'altronde sarà una costante della sua carriera, come vedremo anche nell'atteso Avatar 2) e un cast carismatico capitanato da Ed Harris ci trascinano in un'epopea intensa, dove l'alieno è ancora una volta elemento per parlare d'altro.