L'arrivo di Nicholas Hoult nella Cittadella di Giffoni ha dato un'ulteriore sferzata di energia alla coloratissima manifestazione. Sommerso dell'entusiasmo dei ragazzi, l'interprete di X-Men: l'inizio e Mad Max: Fury Road ha sfoderato un temperamento molto poco british. Simpatico, disponibile, affettuoso, Hoult si è prestato al gioco concedendosi con generosità e accontentando le richieste dei suoi fan. La più strana? Regalare a una giovane ammiratrice feticista la bottiglia d'acqua da cui stava bevendo. Chissà se la ragazzina ha intenzione di clonarlo in un prossimo futuro....
Pensandoci bene nel panorama cinematografico un altro Nicholas Hoult farebbe comodo. Talentuoso e versatile, l'attore inglese si è dimostrato entusiasta dell'ospitalità offertagli, dell'hotel di Positano che lo ha ospitato, della Costiera Amalfitana e del calore del pubblico. Raccontando i suoi esordi di attore bambino, il divo ha messo in chiaro di non aver accusato i traumi di altre baby star, ma di aver vissuto un'infanzia assolutamente normale prendendo il lavoro come un hobby extrascolastico. E a giudicare dalla semplicità e dell'entusiasmo con cui Hoult si è presentato a Giffoni, è probabile che anche oggi l'attore si diverta un sacco sui set dei blockbuster a cui partecipa. A partire dal 4 agosto vedremo finalmente nelle sale italiane Equals, romance distopico-fantascientico che lo vede recitare a fianco di Kristen Stewart. Nell'attesa ecco dieci aneddoti (tra cui qualche piccolo segreto) che l'attore ci ha svelato durante la sua permanenza a Giffoni.
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1 - Gli esordi
"Ho iniziato a recitare a tre anni. Ero con mia madre, un regista mi ha visto e ha detto che per avere tre anni avevo grande capacità di concentrazione. All'inizio per me recitare era un hobby, mi divertivo a fare questa cosa mentre i miei compagni facevano sport o musica. Essere un attore bambino mi ha dato molte più cose di quante me ne abbia tolte. Frequentavo una scuola normale, tra un film e l'altro tornavo a casa quindi ho trascorso un'infanzia normale".
2 - Skins: l'anti Tony Stonem
"Skins è una riflessione realistica sui problemi della gioventù che tocca temi quali droga, bullismo, razzismo. All'inizio il pubblico mi identificava con il mio personaggio, Tony Stonem, ma io sono estremamente diverso da lui. Quando mi sono presentato al provino pensavo di propormi per il ruolo di Sid, ma i produttori mi hanno offerto Tony. Avevo 16 anni, ero nell'età dello sviluppo e mi hanno assegnato un personaggio negativo, maligno, manipolatore. Spero di non assomigliargli per niente, ma è stato divertente da interpretare proprio perché è così diverso da me. È stata una sfida. Tra la prima e la seconda stagione c'è stato un enorme cambiamento. Dopo che Tony viene investito da un camion e diviene tetraplegico abbiamo dovuto reinventarlo da zero. La forza di Skins era il fatto di essere scritto da giovanissimi autori, questo è il motivo per cui lo show è così speciale. Un episodio è stato scritto da un mio amico di 17 anni. Il linguaggio usato era molto vicino al parlato dei giovani, alcune cose neppure le capivo perché non ero abbastanza cool. Nello show mi vedete anche cantare, ma posso svelarvi un segreto? La voce non è la mia".
3 - Il rapporto coi registi
"La relazione tra regista e attore è fondamentale, serve la fiducia, serve avere un buon dialogo. Non bisogna aver paura di mostrare le proprie emozioni. E poi bisogna trovare nuove idee, nuove prospettive perché l'atmosfera sul set è fondamentale. Se il regista convince l'attore a essere onesto e vulnerabile vuol dire che il rapporto funziona".
4 - Warm Bodies
"Per interpretare due zombie convincenti io e Rob Corddry abbiamo frequentato una vera e propria scuola. È stato molto professionale, anche se l'ambiente era "particolare". Ho anche guardato tutti gli zombie movie possibili e immaginabili per capire come gli zombie si muovono. Alla fine è bastato fingere di avere una sbronza. Per quanto riguarda l'abbondanza di sangue, crescendo sui set ho imparato subito che è tutto finto. Per me Warm Bodies è una storia d'amore, anche se è vero che a un certo punto mangio il cervello di un collega e c'è sangue dappertutto. Questa è una parte secondaria del film, ciò che conta è che anche la violenza viene espressa in modo dolce".
5 - Lunga vita ai supereroi
"Steven Spielberg ha detto predetto che la moda dei comic movie dedicati ai supereroi ha i giorni contati. È vero che il cinema vive di mode, ma a determinare la fine di un franchise sono i fan e per ora non ci sono segni che i supereroi moriranno. I fumetti di supereroi hanno una tradizione lunghissima alle spalle. Personalmente spero che vadano avanti ancora a lungo".
6 - Mad Max: Fury Road, ode a Charlize
"La ragione per cui il film si eleva dalla massa dei blockbuster è la scelta di George Miller di basare tutto sulla realtà. Dietro ogni dettaglio c'è un lavoro immenso. In più è centrale la presenza di una figura femminile carismatica. Per Mad Max: Fury Road invece ho dovuto molto perdere molto peso perché interpretavo un malato, ma è stato George Miller a darci la cifra recitativa basandosi su situazioni reali. Sul set ho anche dovuto imparare a guidare i fantastici veicoli creati per la pellicola. E poi ho lavorato con Charlize Theron, che è una donna molto forte, diretta e conosce a fondo questa professione. Abbiamo un senso dello humor molto simile perciò sul set ci siamo divertiti un sacco. È potente, fantasiosa e crea un'energia che cambia l'atmosfera intorno a lei".
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7 - Kristen Stewart
"È stato bello recitare con lei. Kristen dà sempre il massimo, è una persona molto professionale, e poi è in gamba. In Equals ha scritto parte dei suoi dialoghi, ha portato sul set le sue poesie. È una bella persona e si impegna molto".
8 - Make up che passione
"R, il protagonista di Warm Bodies, richiedeva un'ora e mezza di make up. Non era troppo complicato, bisognava applicare delle cicatrici e lavorare sui capelli. Per Nux, il personaggio che interpreto in Mad Max: Fury Road, ci volevano due ore ed erano in due persone a truccarmi. Mi hanno rasato la testa per poi applicare ogni giorno le finte cicatrici. Il trucco del mutante Bestia in origine richiedeva tre ore. I pezzi da assemblare sono quattro: la parrucca, il viso, l'addome e i muscoli che sfortunatamente non ho".
9 - Brexit
"Sono scioccato dal risultato, non me lo aspettavo. È orribile reagire alla paura in questo modo. La paura sta dividendo le persone, ci spinge a erigere muri e il mondo sta diventando un posto più piccolo. Io adoro far parte dell'Europa ed è bello essere qui in Italia".
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10 - Sogni nel cassetto
"La lista dei registi con cui vorrei lavorare è lunga. Nei primi posti ci sono David Michôd, il regista di Animal Kingdom, Martin Scorsese, Quentin Tarantino, Ridley Scott. Se penso a un personaggio che avrei voluto interpretare, il primo che mi viene in mente è Il gladiatore. Lo adoro".