Radiosa, solare, divertente e con un incantevole sorriso stampato sul volto, il due volte premio Oscar Meryl Streep ha illuminato la conferenza stampa romana di presentazione di Mamma Mia!, la trasposizione cinematografica dell'omonimo celebre musical teatrale che la vede protagonista insieme a Pierce Brosnan, Colin Firth e Stellan Skarsgård nei panni di una mamma che gestisce un delizioso piccolo hotel sull'isola greca di Kalokairi e che alla vigilia del matrimonio della figlia Sophie si ritrova a fare i conti con i tre uomini che vent'anni prima, durante una vacanza sull'isola, avevano avuto con lei una relazione sentimentale e tra cui si 'nasconde' il padre della ragazza. Scandito dalle canzoni degli ABBA, il musical originale prodotto, sceneggiato e diretto da tre donne (come il film del resto) può vantare una traduzione in ben otto lingue e più di 30 milioni di spettatori in tutto il mondo. Protagonista di questa divertente commedia musicale uscita a metà luglio negli Usa (che ha incassato già più di 450 milioni di dollari in giro per il mondo) e che sarà nelle sale italiane dal 3 ottobre prossimo, la straordinaria attrice americana sente già odore di Oscar per la sua interpretazione in Doubt (Dubbio, in uscita a dicembre negli States e il 27 febbraio da noi) al fianco di Philip Seymour Hoffman nei panni di una madre superiora che negli anni '60 sospetta che un prete della sua scuola abbia abusato di uno dei suoi giovani studenti. Ma non è tutto, perché sarà di nuovo protagonista insieme a Stanley Tucci (i due erano stati grandiosi ne Il Diavolo veste Prada) di Julie & Julia nei panni di una segretaria frustrata che decide di imparare tutte le 524 ricette di un manuale di cucina francese.
Lei che è ancora così splendida ma che soprattutto è sempre più brava nel suo lavoro, ci svela qual è il suo antidoto contro lo scorrere del tempo?
Meryl Streep: Sono una donna molto fortunata perché ho una splendida famiglia accanto, questo è il mio segreto. Sono felice di aver avuto una carriera tanto soddisfacente ma non credete, anche io ho qualche acciacco a fine giornata esattamente come ce l'hanno tante altre donne della mia età.
Giunta a questo punto che bilancio fa della sua carriera e della sua vita?
Meryl Streep: Col passare del tempo le donne si rendono conto di essere molto diverse da com'erano quando erano giovani. Arrivati a quest'età diveniamo più consapevoli di noi stesse, abbiamo bisogno di più amore e di dare di più, il bello è anche che vogliamo molto di più. Credo sia questo anche il senso del film...
Mamma Mia! è sì un film musicale ma soprattutto è un film sulle donne più che sugli uomini, è un po' una rivincita sul maschilismo sottinteso di Hollywood?
Meryl Streep: E' vero, molti film oggi vengono concepiti esclusivamente per gli uomini, se le donne ci sono meglio altrimenti non importa. In percentuale sono molti di più i film 'maschili' che quelli 'femminili'...Questo film probabilmente i maschietti non saranno troppo ansiosi di andarlo a vedere ma come si dice...confido nelle mogli e nelle fidanzate. Anche per questo forse gli Studios non si aspettavano tanto successo al box office, ma per fortuna è andata alla grande!
In tutto il mondo i critici e il pubblico la adorano letteralmente, ha collezionato ben due Oscar (quelli per Kramer contro Kramer e La scelta di Sophie, ndr) e ben dodici nomination. Ha mai sofferto della cosiddetta sindrome da prima della classe, quella di cui soffre chi non può mai dimostrare di essere un po' meno brava del solito?
Meryl Streep: Non pensate che io sia perfetta, ho molti difetti, e le mie figlie e mio marito puntualmente me li fanno notare. Credo che avere una famiglia rimetta tutto nella giusta prospettiva, anche sei una famosa attrice di Hollywood.
Che rapporto si instaura di solito tra Lei e i suoi colleghi sul set?
Meryl Streep: Sempre ottimo, mi piace creare un clima di serenità e di complicità. E' vero che quando lavoro con giovani attrici loro si sentono un po' in soggezione con me ma quando si rendono conto che anche io sono 'umana' e dimentico anch'io le battute ogni tanto allora si tranquillizzano. La recitazione deve essere una cosa naturale e spontanea, solo così si arriva al cuore del pubblico, non c'è altra via.
Mamma Mia! è un film allegro e divertente ma se vogliamo anche un film sul rimpianto, guardandosi indietro ha qualche rimpianto professionale?
Meryl Streep: Sono una donna che non vive di rimpianti ma che fa di tutto per tenersi occupata, forse è questo a salvarmi. Ringrazio il cielo di avere tante belle opportunità lavorative ma non mi soffermo mai a pensare alle occasioni mancate. Sono reduce dal Festival di San Sebastian dove ieri ho ricevuto un premio e per l'occasione mi è stato mostrato un filmato con le scene più belle dei miei film, pensate che alcuni neanche ricordavo di averli fatti. E' stato molto bello rivederli..
Da come la vediamo nel film e oggi qui possiamo dire che è in splendida forma, come si è preparata per scene così fisicamente impegnative?
Meryl Streep: Non sono molto in forma, sono una pigrona. E' che quando sono chiamata ad impegnarmi e devo per forza fare qualcosa cerco di farlo al meglio, e poi qui c'era la musica a darmi la grinta giusta, a infondermi energia e gioia ogni giorno, mi ha aiutata moltissimo.
Anni fa in una sua visita romana si lamentò che non c'erano molti ruoli a Hollywood per le donne dopo i 40. Ma dopo i 50 le cose vanno nettamente meglio, no?
Meryl Streep: Il mondo cambia, il cinema cambia, l'industria cinematografica cambia. Oggi ci sono più donne nel cinema, più sceneggiatrici, più produttrici, più registe e anche più attrici. L'unico campo in cui non ci sono molte donne è quello della critica cinematografica, almeno negli Usa, un campo che è sotto il dominio maschile e in cui le donne non sono debitamente apprezzate. Me ne dispiace molto.
Una settimana fa in città sono arrivati Robert De Niro e Al Pacino per presentare il loro nuovo film. Lei che li ha avuti entrambi come partner, ci può dire com'è lavorare con due mostri sacri come loro?
Meryl Streep: Sono state due esperienze diverse ma molto belle entrambi. Sono due miei grandi amici, li conosco da tanti anni. Con Al ho lavorato di recente nella miniserie tv Angels in America quindi è un'esperienza fresca e molto moderna, mentre con Robert ho lavorato a stretto contatto nel 1984, ai tempi di Innamorarsi, in un'epoca molto diversa da quella di oggi. Vi posso dire soltanto che è stato dannatamente machista! No scherzo, è semplicemente uno della vecchia scuola di Hollywood.
Lei ha tre figlie femmine, ha mai vissuto nella realtà la 'sindrome da distacco' che vive nel film?
Meryl Streep: Certo, l'ho vissuta il primo giorno di scuola di ognuno dei miei 4 figli, quando ho conosciuto la prima fidanzata di mio figlio, quando se ne sono andate di casa per studiare all'estero, quando si hanno figli si deve essere pronti alle separazioni perché prima o poi arrivano.
Quando sua figlia Mamie le ha detto che voleva diventare un'attrice che consigli le ha dato?
Meryl Streep: I miei figli sanno quali sono oggi i rischi del mestiere dell'attore. Hanno potuto imparare dai miei successi e dagli insuccessi di miei carissimi amici che non hanno avuto la mia stessa fortuna e oggi sono doppiatori o attori di teatro. E' un mestiere di luci ed ombre, i miei figli l'hanno capito, sono ragazzi concreti non sognatori come ero io. Per questo nessuno di loro ha mai capito come ho fatto io all'inizio ad essere così ottimista ed entusiasta.
Fra qualche giorno al Festival del Cinema di Roma verrà presentato in anteprima il backstage dello spettacolo teatrale messo in scena nell'estate del 2006 al Manhattan's Public Theater "Madre Coraggio e i suoi figli" di Bertolt Brecht (recitato dalla Streep al fianco di Kevin Kline ndr). Cosa ci può dire di quest'esperienza?
Meryl Streep: E' il backstage del processo creativo del mio personaggio teatrale, l'idea di farmi seguire da una telecamera durante la lavorazione è stata mia ma ci sono stati momenti molto difficili in cui poi ho cambiato idea, poi l'ho voluta di nuovo. Sono stata difficile, ma ora ne sono molto contenta. E' un'opera che rappresentava in quel momento la frustrazione degli americani e il loro forte atto d'accusa contro la guerra. La ninna nanna che il mio personaggio canta al figlio che tiene in braccio morto credo sia un'immagine eloquente, che unisce tutte le guerre del mondo e tutte le vittime del mondo. E' stato questo ad attrarmi verso questo complesso lavoro interpretativo, credo sia molto interessante poter vedere i retroscena di certi momenti.