Mamma mia! Ci risiamo: a dieci anni di distanza da Mamma mia!, la musica degli ABBA è pronta a far scatenare una nuova generazione di spettatori. Nelle sale italiane dal 6 settembre, la pellicola, diretta da Ol Parker, ha come protagonista Lily James, che ha il compito non facile di interpretare Donna, brillante studentessa che preferisce abbandonare la strada tradizionale per avventurarsi su un'isola della Grecia, nell'originale il premio Oscar Meryl Streep.
Se James è sorprendente e regge tutto il film su di sé, ad affiancarla ci sono tre coetanei che danno volto ai suoi amori giovanili: a raccogliere il testimone di Pierce Brosnan, Stellan Skarsgård e Colin Firth nei ruoli di Sam, Bill e Harry, ci sono rispettivamente Jeremy Irvine, Josh Dylan e Hugh Skinner.
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Abbiamo incontrato Irvine in Italia, a Giffoni, durante il festival per ragazzi, che ci ha spiegato perché, secondo lui, la musica degli ABBA ha il potere quasi magico di piacere a tutti, perfino al presidente della Russia Putin: "A Putin piacciono gli ABBA! È qualcosa che non ci si aspetta: è fantastico! Spero sia vero. Credo che la loro musica funzioni a vari livelli: sbaglia chi la considera semplicemente pop degli anni '70. In superficie sono molto pop, ma, se si presta attenzione alle parole, si capisce che le canzoni che crediamo gioiose in realtà sono molto tristi. Tutti pensiamo che Mamma mia! sia un numero pieno di allegria, in realtà in questo film Lily James all'inizio la canta senza musica e ci accorgiamo che parla di tristezza, di avere il cuore spezzato, di come qualcuno l'abbia tradita. Credo che siano canzoni stratificate ed è per questo che molte persone possono identificarcisi in modi diversi". Se gli chiedete cosa ascoltava sul set la risposta però cambia: "Mentre ero sul set con gli altri due giovani papà, sentivamo spesso King Kunta di Kendrick Lamar: la ballavamo in continuazione".
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A fianco delle leggende: da Steven Spielberg a Cher
Jeremy Irvine ha esordito al cinema nel 2011 con War Horse, film di Steven Spielberg: un inizio notevole, mentre ora si è ritrovato sullo stesso set con Cher, che, al primo piede che mette in scena, trasuda leggenda da ogni poro: "Quando ho lavorato con Spielberg ero davvero molto acerbo: ricordo che ero così nervoso, quando l'ho incontrato la prima volta, che non riuscivo nemmeno a lasciare la mia tazza di caffè!" ci ha detto l'attore, proseguendo: "Ero più nervoso quando ho lavorato con Steven Spielberg, ma lui è stato molto gentile e affettuoso con me, alla fine mi sentivo molto vicino a lui. È fantastico stare con Cher: mi ha regalato una collana che dice "a Jeremy con affetto, Cher"! È stata una cosa davvero dolce, la conserverò per sempre".
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Il sogno di diventare un pescatore e la bellezza del silenzio
Nel film vediamo come in Donna nasca il desiderio di trasformare una villa abbandonata nell'hotel che tutti conosciamo: il sogno segreto di Irvine è sorprendente: "Non penso che aprirei un hotel, credo sia piuttosto stressante. Mi piacerebbe essere un pescatore: se dovessi scappare da tutto e vivere una vita tranquilla sceglierei questo". Così come il metodo che usa per ritrovare se stesso: "Cammino da solo in mezzo al nulla: vado il più lontano possibile dalle persone. Lo faccio con tutte le mie sceneggiature, è così che imparo le battute. Faccio così: cammino in mezzo al nulla e memorizzo il testo".
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Verso James Bond
Visto che in Mamma mia! Ci risiamo è Pierce Brosnan da giovane, e che Daniel Craig sta per abbandonare la saga, Irvine può candidarsi di diritto come nuovo James Bond. È qualcosa a cui pensa? "Credo che passare dallo spandex a James Bond sarà difficile. Mi sento fortunato ad aver potuto lavorare con Pierce Brosnan, che è stato il mio James Bond mentre crescevo: mi sono molto emozionato. Credo che diventare James Bond sia il sogno di ogni ragazzo".
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