Dopo Il cigno nero e The Wrestler, in Madre! Darren Aronofsky torna a scarnificare, centimetro dopo centimetro, il corpo di un'altra interprete amata, Jennifer Lawrence, mettendola al centro di una casa inquietante che diventa presto metafora di idee più grandi. Ostinata a rimettere in piedi la casa d'infanzia del suo compagno, un poeta (Javier Bardem) che non riesce più a trovare l'ispirazione, la protagonista comincia a sentirsi sempre più collegata all'abitazione, sia mentalmente che fisicamente.
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Abbiamo incontrato il regista al Lido di Venezia, dove Madre!, in uscita nelle sale italiane il 28 settembre, è stato presentato in concorso alla 74esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, suscitando reazioni diametralmente opposte: "L'intenzione del film è un'idea più grande" ci ha detto Aronfsky, spiegando meglio: "Le persone si dimenticano molto velocemente che viviamo tutti insieme su questo pianeta: non importa se vieni da Venezia, New York, dalla Siria o Pechino, se fai una cosa qui influenza tutti. Gli effetti potrebbero metterci un po' a manifestarsi, ma ora stiamo vedendo i limiti di quegli effetti e cominciamo a soffrirne. Negli Stati Uniti abbiamo appena avuto il peggiore uragano della nostra storia e questo non dovrebbe succedere: negli ultimi dieci-dodici anni ne abbiamo avuti tre e nessuno unisce i puntini capendo che è tutto connesso. Ho cercato quindi di ricreare l'intero pianeta in una casa: un'idea a cui ci si può relazionare facilmente, perché se qualcuno viene a casa tua e butta della spazzatura sul tuo pavimento, o una sigaretta sul tappeto, ti arrabbi".
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Dal corpo di Jennifer Lawrence ai supereroi
Per Aronofsky l'interpretazione dei protagonisti è fondamentale: "Per me un film è fatto dagli attori: ruota tutto attorno alle interpretazioni, alle emozioni e ai personaggi, per questo mi concentro su di loro. È per questo che le persone vengono a vedere i film: vogliono vedere questi grandi attori e le loro performance". Inoltre, visto che ha quasi diretto Batman, Watchmen e Wolverine, ci ha confessato che sarebbe pronto a eclissarsi se dovesse finalmente girare un cinecomic: "Amo quei film: credo che avrei un approccio diverso nel farli, perché non mi concentrerei su me stesso ma sul titolo. Nella mia carriera ho avuto la fortuna di poter fare i film che voglio, quindi vedremo".
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