Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato - 40 minuti di contenuti extra

Ecco gli estratti esclusivi del contenuti speciali dell'Extended Edition che sarà in vendita dal 13 novembre.

I collezionisti, gli appassionati di Blu-ray, DVD e i fan della saga di Lo Hobbit: un viaggio inaspettato hanno segnato in rosso sul calendario la data del 13 novembre, giorno in cui sarà disponibile per la vendita Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato - Extended Edition, l'esclusivo cofanetto che include 13 minuti di scene inedite mai viste prima e 9 ore di nuovi contenuti speciali. Lucca Movie Comics & Games ha organizzato, in esclusiva per il pubblico lucchese, la proiezione di 40 minuti di contenuti speciali tratti dall'Edizione Estesa e dobbiamo dire che, se tutto il materiale contenuto nel confanetto è pari a ciò che ci è stato mostrato, l'acquisto è più che consigliato. Gli extra proiettati a Lucca mostrano le tavole originarie dello storyboard realizzato a mano dagli eccezionali disegnatori della Weta, svelano l'eccezionale lavoro svolto dietro le quinte da Peter Jackson, dal cast e dagli stuntmen nei teatri di posa neozelandesi, di fronte al green screen, e raccolgono le interviste a tutti coloro che sono stati coinvolti nel progetto lasciando trapelare il grande divertimento e l'atmosfera giocosa che si respirava sul set grazie alla simpatia di Peter Jackson e alla follia degli interpreti.

Il primo contenuto speciale mostrato riguarda la scena in cui Bilbo e i nani vengono colpiti da una tempesta mentre percorrono il ripido sentiero sulle Montagne Nebbiose. Il video rivela con dovizia di dettagli la realizzazione della spettacolare sequenza: i lampi e la particolare illuminazione della scena vengono realizzati montando sul soffitto dello studio una serie di fari e dividendo lo stesso soffitto in blocchi. Sopra le teste dei nani e di Bilbo vengono montati erogatori di acqua calda e fredda. La scelta della temperatura, apparentemente casuale, dipende in realtà da Peter Jackson il quale, in questi extra, mostra il suo lato giocoso e lievemente sadico mentre si diverte a tormentare il suo cast bagnandolo fino alle mutande e costringendolo a girare più volte la sequenza in questione con chili di costumi di scena addosso e ventilatori sparati contro i corpi per simulare i venti furiosi delle Montagne Nebbiose. Esilarante il passaggio in cui la barba bianca di Balin (Ken Stott) continua a volargli in faccia prima che riesca prounciare la sua battuta. La ragione? Pare che il perfido Peter Jackson facesse aumentare di due tacche la potenza dei ventilatori apposta per divertirsi alle spalle del povero Stott. Martin Freeman, anche lui affaticato durante la ripresa in questione e incapace di tenere gli occhi aperti, confessa di non aver avuto neppure bisogno di recitare visto che le condizioni in cui hanno girato erano davvero molto vicine a una vera tempesta.
Nel frammento successivo viene mostrata un'altra scena particolarmente complessa da girare, quella in cui, per sfuggire alla tempesta, Bilbo e i Nani trovano rifugio in una grotta. Mentre dormono, tra i massi si aprono delle fenditure che li fanno precipitare in una trappola. Al centro del contenuto speciale vi è il faticoso lavoro degli stuntman, impegnati a pianificare in ogni minimo dettaglio la coreografia dell'azione per evitare di ferirsi durante la caduta. A guidarli è Andy Serkis, regista paziente e meticoloso della seconda unità che prova al ralenty ogni passaggio per poi essere in grado di girare il momento della caduta in un solo ciak. Nell'occasione facciamo conoscenza con il simpatico stunt di Bilbo. Andy Serkis si dimostra particolarmente sensibile alle esigenze dei colleghi che dirige; basti vedere il contenuto speciale in cui lo vediamo intento a realizzare la spettacolare scena del volo di Gandalf, Bilbo e dei nani sulle aquile. L'aquila in questione è in realtà un marchingegno meccanico semovente posto davanti al green screen su cui gli attori si siedono (Bilbo, che non è proprio un cuor di leone, si sdraia) simulando il volo. In questa e in altre occasioni viene mostrata la grande dedizione di Ian McKellen che cerca di interpretare da solo tutti gli stunts che la sua età gli consente, si prodiga in suggerimenti per migliorare lo script e si piega docilmente al volere dei registi. Notevole la sua discussione con Serkis sul suo metodo recitativo, discussione che li vede su posizioni opposte, ma in cui viene mantenuto un tono cordiale. Il tutto è molto british.
Spettacolare anche il backstage dell'incendio nella foresta. Anche in questo caso la scena viene girata in studio applicando il massimo protocollo di sicurezza per evitare incidenti di sorta. In realtà le fiamme che vediamo al cinema sono state realizzate in CGI dai maghi della Weta, ma per ottenere reazioni realistiche da parte degli attori, Peter Jackson e Andy Serkis hanno scelto di far correre i nani attraverso vere fiamme. Il protagonista di questo frammento è Thorin Scudodiquercia e nell'intervista a commento il suo interprete, Richard Armitage, racconta la fatica di aver corso tra le fiamme per più ciak fino a non sentire più le gambe. L'ultimo contenuto speciale è dedicato a una delle scene più celebri del film: la battaglia di Moria, che rappresenta un flashback rispetto agli eventi narrati in Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato. Dopo aver visto lo spettacolare lavoro svolto dagli esperti di CGI, che hanno moltiplicato i personaggi coinvolti nello scontro creando una sequenza epica, scopriamo che il nucleo live action è stato girato su una roccia artificiale di cemento armato ricoperta di sangue finto. Peter Jackson, i cui trascorsi splatter sono ben noti, non si accontenta del look e continua a richiedere 'spargimenti di sangue' così, dopo qualche giorno di riprese, il pavimento dello studio è ormai completamente appiccicoso. Le difficoltà principali in preparazione a questa scena sono due: il fatto che in battaglia troviamo nani e orchi, il che richiede un lavoro attento sulla scala delle grandezze, e la necessità di 'ringiovanire' i nani aggiungendo capelli e protesi facciali. Le armature degli eserciti che si scontrano sono state disegnate e realizzate con grande cura, ma la loro pesantezza talvolta pare abbia impedito ad alcuni combattenti di rialzarsi dalla roccia su cui sono stati costretti a recitare fingendo di combattere per giorni e giorni. La durata lascia intendere quanto questa scena abbia rappresentato l'incubo della seconda unità, ma a posteriori non possiamo non ammettere che il risultato visivo è strabiliante.