Non deve dispiacere troppo a Colin Farrell trovarsi a Cannes circondato da un manipolo di bellezze bionde e sensuali. L'attore è presente al festival insieme a Sofia Coppola in veste di unico uomo presente nel cast de L'inganno. Al loro fianco Nicole Kidman, Kirsten Dunst ed Elle Fanning parlando dell'inusuale avventura vissuta dopo aver accettato la chiamata di Sofia Coppola, che ha deciso di rileggere in chiave femminile il thriller gotico di Thomas Cullinan di da cui è stato tratto il classico di Don Siegel con Clint Eastwood La notte brava del soldato Jonathan.
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Sofia Coppola fa ritorno in competizione a Cannes, ma ci tiene a ribadire che la sua intenzione non era quella di realizzare un remake del film di Siegel: "Sono stati i produttori a propormi il libro. Non avevo voglia di fare un remake, ma leggendo il romanzo ho notato come la storia dell'ingresso di un soldato in una scuola femminile fosse raccontata da un punto di vista maschile. A quel punto ho pensato che sarebbe stato interessante conoscere il punto di vista femminile". Per il film l'attrice ha scelto di circondarsi di collaboratici abituali. A fianco di Elle Fanning e Kirsten Dunst, però, troviamo per la prima volta la statuaria Nicole Kidman e Colin Farrell. "Essendo i miei personaggi donne di diverse età, è stato interessante lavorare con attrici a diversi stadi della loro professione. Per il ruolo dell'insegnante ho pensato subito a Kirsten Dunst. Nicole Kidman l'ho sempre ammirata e sentivo che sarebbe stata perfetta per il ruolo della direttrice della scuola. Per quanto riguarda la scelta di Colin, volevo creare un contrasto. Mi serviva un uomo virile, scuro, esotico. Colin è affascinante, carismatico, è un grande attore ed è capace di entrare in contatto col suo lato oscuro. Mi piace perché contrasta col mondo femminile e delicato in cui si immerge".
L'ingresso di Colin Farrell in un mondo di porcellana
Sorridente e rilassato, Colin Farrell parla con soddisfazione dell'esperienza sul set de L'inganno e tra una gag e l'altra racconta: "Ci è voluto un lungo viaggio per arrivare fino a qui. Con tutte queste donne è stata dura. Essere l'unico maschio non è facile, ma io sono cresciuto con tre donne forti, mia madre e le mie due sorelle. Nel film sono io la vittima, il buono della storia. Nella mia carriera purtroppo ho lavorato con solo due registe donne, Sofia e Liv Ullmann. Ringrazio Dio per avere avuto queste opportunità, è stata una gioia. Sofia è una persona elegante e intelligente, anche se dentro di sé ha un motore creativo incredibile. Il mio personaggio è un sopravvissuto che entra in un mondo delicato e ne sconvolge l'equilibrio". Nicole Kidman conferma ridendo: "In effetti Colin arriva e rovina tutto, ma siamo sopravvissute".
Clint Eastwood è approdato a Cannes per tenere una masterclass molto speciale, perciò è d'obbligo chiedere a Colin Farrell se lo ha potuto incontrare e confrontarsi sul ruolo, ma Farrell spiega: "Non ho potuto incontrare Clint. Ha tante cose da fare, non penso che abbia voglia di incontrare me. Ho visto La notte brava del soldato Jonathan anni fa, mi aveva disturbato profondamente. In passato avevo giurato di non fare più remake, ma quando Sofia mi ha parlato del suo progetto ho capito subito che questa era una reinterpretazione. Sofia ha fatto qualcosa di davvero originale, il personaggio mi ha permesso di conservare il mio accento irlandese, visto che nel libro il soldato è irlandese. Avevo la mia backstory di immigrante, una persona che lascia la sua patria per sopravvivere e ho seguito questa prospettiva unica".
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Un set familiare
Per il personaggio della direttrice della scuola, Nicole Kidman si è dovuta confrontare, seppur indirettamente, con Geraldine Page, a fianco di Clint Eastwood in La notte brava del soldato Jonathan. Nella versione originale il personaggio della Page è gelido e inflessibile: "La capisco, perché è una donna che cresce le sue ragazze in un'poca molto difficile. Siamo in guerra e il suo scopo è proteggerle, impartendogli una compostezza morale. A tratti è anche materna con le ragazze". Anche Nicole Kidman, come il collega Farrell, non ha esitato di fronte alla chiamata di Sofia Coppola. "Sentivo che questa storia doveva essere diretta da una donna. Serviva un punto di vista femminile perché è con questo che tutto inizia e finisce, credo di aver accettato proprio perché a dirigere il film era Sofia Coppola. Questo è un film profondamente femminile... scusa Colin!"
Kirsten Dunst ammette che non sapeva neppure quale personaggio avrebbe dovuto interpretare. "A Sofia non posso che dire di sì. Quando mi chiama apro l'agenda e accetto a scatola chiusa. Stavolta la sfida era imparare a convivere tutti insieme sul set. Il problema era la sopravvivenza, in un gruppo quando entra un elemento nuovo cambiano le dinamiche". Oltre alla Dunst, anche Elle Fanning è un volto che ormai appartiene al cinema di Sofia Coppola. La piccola attrice lanciata in Somewhere torna più matura e consapevole di fronte al suo obiettivo: "Quando abbiamo girato Somewhere, Elle aveva 11 anni. Ho capito subito che era una grande attrice, l'ho vista crescere. Ora ha 18 anni, è una giovane donna. Lavorare con lei è una continua sorpresa, ha un'abilità naturale a recitare e tutto ciò che fa diventa interessante". Elle Fanning sorride e aggiunge: "Questo film, per me, è stato speciale. Quando ero una bambina Sofia per me era come una sorella maggiore. Ora che ho compiuto 18 anni mia madre mi ha permesso di stare da sola durante le riprese a New Orleans. Il set è stato un luogo molto sicuro, c'era Kirsten a tenermi d'occhio. E' stata un'esperienza memorabile".
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Women power dietro la macchina da presa
Quando la riflessione si sposta sulla natura femminile de L'inganno, Nicole Kidman si professa particolarmente orgogliosa di far parte di un lavoro diretto da una donna come Sofia Coppola. "Nel 2016 solo 193 donne nel mondo hanno diretto film. Le statistiche provengono da Women in Film, siamo fortunate ad avere persone come Sofia Coppola e Jane Campion. Abbiamo bisogno di storie, opportunità, il mondo sta cambiando. In questo periodo lavoro tantissimo, la televisione ha aperto nuove possibilità e oggi sono qui seduta davanti a voi insieme agli altri per parlare de L'inganno perché spero che il film venga visto dal pubblico più ampio possibile". Di fronte alla domanda se il suo sia un film femminista perché la parte femminile ha il sopravvento o maschilista perché l'attenzione di tutte le donne del film viene catalizzata dall'unico uomo, Sofia Coppola si rifiuta di etichettare la sua opera: "Sarà il pubblico a dire se il film è femminista o maschilista. La lotta per il potere tra donne e uomini è interessante, ma voglio che lo spettatore sia libero di farsi la sua idea. A me interessa solo che il film sia visto sul grande schermo perché è concepito, fotografato e girato per questo tipo di fruizione". Quando le viene chiesto se l'inquadratura finale del suo film è un omaggio al finale della pellicola con Clint Eastwood, la regista confessa: "Non ricordo quale fosse esattamente l'ultima inquadratura del film di Don Siegel. Le due storie finiscono nello stesso modo, ma questa era un'immagine che avevo nella mia mente. Spero che non sia la stessa".