"Sono il re del mondo", gridava con selvaggia grinta Leonardo DiCaprio in Titanic, meraviglioso film premiato con undici premi Oscar e incassi da record. Con quella frase che squarciava lo schermo cinematografico Leo, appena ventitreenne, sembrava annunciare il suo arrivo nel mondo del cinema, annunciare cha da lì a poco sarebbe diventato una stella di prima grandezza. E così è stato.
Molti critici pensarono che il suo successo fosse dovuto esclusivamente all'incredibile seguito del film. Molti malignamente pensarono, ignorando i suoi precedenti lavori, che fosse solo un bel ragazzo, idolo delle teenagers, trovatosi al posto giusto nel momento giusto mettendo in dubbio le sue qualità recitative: si sbagliavano.
Era il 1997 e da quel momento in poi Leo non si sarebbe più guardato indietro. Tutti lo volevano e lui, dimostrando grande saggezza e maturità, scelse solo i film che potevano esaltare le sue strepitose doti attoriali. Scelse solo ruoli che sentiva profondamente per poter crescere sia come uomo che come attore.
Ma procediamo con ordine. Prima del travolgente successo di Titanic che gli portò tantissima notorietà, Leonardo, nonostante la giovane età, vantava un curriculum cinematografico di tutto rispetto.
Dopo aver iniziato in alcune serie televisive americane, come Genitori in blue jeans e Parenthood, nel 1993 gira due film molto importanti per la sua carriera: il drammatico Voglia di ricominciare e Buon compleanno, Mr. Grape.
In Voglia di ricominciare è Toby, una ragazzo che vive un rapporto conflittuale con il compagno della madre divorziata, un violento Robert De Niro. Leo si dimostra all'altezza della situazione oscurando il mitico De Niro con una recitazione spontanea e ribelle.
In Buon compleanno, Mr. Grape, a fianco del "fratello maggiore" Johnny Depp, Leo è Arnie, un ragazzo ritardato al quale i medici hanno dato pochi mesi di vita.
La sua performance è a dir poco fantastica e viene premiata con una nomination agli Oscar come miglior attore non protagonista.
Nel 1995 Leonardo recita in tre film: il western Pronti a morire di Sam Raimi, il bellissimo Poeti dall'inferno dove interpreta magistralmente Arthur Rimbaud e Ritorno dal nulla, film autobiografico sul poeta e musicista Jim Carrol.
DiCaprio viene promosso a pieni voti ed esaltato per il suo appeal di bello e dannato che gli permette di fare breccia nel cuore di Baz Luhrmann che gli offre la parte di Romeo nel remake moderno della tragedia di William Shakespeare: Romeo + Giulietta (1996).
In coppia con Claire Danes (Giulietta) offre una performance di grande versatilità in un mix di poesia e rock psichedelico. Nello stesso anno Leonardo gira un altro film molto importante, La stanza di Marvin con Meryl Streep, Diane Keaton e Robert De Niro. Ancora una volta dimostra di essere a suo agio con queste grandi star grazie a una prova d'attore di grande maturità nel ruolo di un ragazzo disturbato.
Nel 1997 è l'ora del ribelle Jack Dawson, il protagonista di Titanic insieme a Kate Winslet (Rose). La loro storia d'amore (li rivedremo insieme prossimamente in Revolutionary Road per la regia di Sam Mendes) sulla nave più grande del mondo commuove gli spettatori di tutti i paesi. Il film ha un successo epocale e Leo diventa all'improvviso uno degli attori più popolari di Hollywood.
Molti si aspettavano che, dopo questo film, non avremmo più visto Leonardo a questi livelli e che il fatto di avere avuto il grande successo così giovane lo avrebbe bruciato lentamente. Al contrario, da questo momento in poi della sua carriera, Leonardo migliora come attore di film in film, facendo dimenticare Jack Dawson e trasformandosi in un attore da mille facce, in grado di interpretare qualsiasi ruolo.
Nel 1998 recita in due film molto significativi: La maschera di ferro di Randall Wallace e Celebrity di Woody Allen.
Ne La maschera di ferro interpreta due personaggi antitetici: il perfido re Luigi XIV e suo fratello Filippo, la maschera di ferro. Accompagnato da attori come Jeremy Irons, John Malkovich, Gerard Depardieu e Gabriel Byrne, Leonardo eccelle nel ruolo del cattivo mostrando un lato ancora nascosto della sua recitazione. In Celebrity è uno degli undici bizzarri personaggi del mondo della notorietà, isterico e narcisista che Woody Allen presenta con grande ironia e sagacia.
Nel 2000 Leo viene scelto dal fantasioso regista Danny Boyle per il ruolo di Richard, il protagonista del suo ultimo film The beach. La pellicola non ha molto successo di pubblico ma la critica apprezza l'originale idea di Boyle e la prova attoriale di DiCaprio. Leo diventa alter ego del regista creando un personaggio eroico e misterioso alla ricerca di se stesso, nel passaggio fra l'adolescenza e la maturità.
"Detesto tutta questa faccenda dei sex symbol. Quando mi vedo nei panni del belloccio mi sento soltanto carne da macello. Ecco, questo è proprio ciò che non vorrei essere, ed ho fatto di tutto per evitarlo. E' una situazione che mi da fastidio, mi da un senso di disgusto".
Nel 2002 , forse l'anno più importante per la sua carriera, si trasforma completamente: tolti i panni di idolo delle teenagers, interpreta ruoli difficili e impegnativi per grandi registi. Inizia infatti il sodalizio con il maestro Martin Scorsese che lo vuole come co-protagonista nel suo Gangs of New York, film sulla nascita della nazione, insieme al grande Daniel Day-Lewis. Amsterdam Vallon, il suo personaggio, spinto dalla rabbia e dalla vendetta nei confronti del Macellaio (Day-Lewis) che uccise molto tempo prima suo padre, si finge suo amico per avere la sua fiducia e colpirlo nel momento giusto. Ancora una volta Leo interpreta intensamente un personaggio dalla doppia faccia che dovrà sia convivere che mascherare i propri sentimenti.
Nello stesso anno recita come protagonista in Prova a prendermi di Steven Spielberg, film autobiografico sul falsario Frank Abagnale Jnr. Di Caprio si cala completamente nella parte del giovane truffatore che si tuffa con intraprendenza nelle difficoltà della vita, in un testa a testa continuo, stile gatto e topo, col testardo agente dell'FBI Carl Hanratty (Tom Hanks).
Nel 2004 è Howard Hughes nell'autobiografico The aviator di Martin Scorsese, nel quale Leo è anche produttore esecutivo. La sua memorabile interpretazione è gli vale una nomination agli Oscar e la consegna del Golden Globe come miglior attore drammatico. Di Caprio si trasforma fisicamente e psicologicamente nel tormentato produttore cinematografico amante dell'aviazione, affetto da disordine ossessivo compulsivo. L'intensità e la fisicità trasferita nel personaggio si combinano perfettamente in un crescendo di altissima recitazione.
Ma se qualcuno pensava nuovamente che Di Caprio fosse arrivato al massimo livello viene ancora puntualmente deluso. Nel 2006 Leo recita in due film eccezionali: The Departed - Il bene e il male di Martin Scorsese e Blood Diamond - Diamanti di sangue di Edward Zwick.
Nel pluripremiato The Departed è l'agente infiltrato dell'FBI Billy Costigan, il cui compito è entrare nel clan del boss Frank Costello (Jack Nicholson) per catturarlo: un personaggio, ancora una volta, dalle due facce.
La sua interpretazione è sorprendente per l'enorme carica di rabbia e passione del personaggio che vive in precario equilibrio fra la verità e la menzogna, fra la sofferenza interiore e la dissimulazione, fra la vita e la morte, pensando che ogni giorno potrebbe essere l'ultimo, mostrando con grande coraggio che non ha niente da perdere.
In Blood Diamond è Danny Archer, un ex mercenario diventato contrabbandiere che si trova nel bel mezzo della guerra civile, finanziata dalla vendita dei diamanti, in Sierra Leone. Cinico, oscuro e tormentato, Archer è un uomo che ha perso la compassione e l'interesse per ciò che fa, che si nasconde da se stesso e che cerca, a tutti i costi, di ritrovarsi. Un ruolo splendido e una performance formidabile per intensità e drammaticità che regalano a Leo la terza nomination agli Oscar.
Con quella faccia da bravo ragazzo e quell'eleganza incredibile che lo contraddistingue, Leonardo DiCaprio ha smentito tutti diventando un attore strepitoso, camaleontico per la sua versatilità interpretativa, che non ha mai creduto di essere arrivato e che ha sempre cercato di migliorarsi professionalmente.
Il risultato sono personaggi talmente intensi e profondi da poter sembrare reali.
Ed è così, restando impresso nella memoria e nel cuore della gente, che dall'essere un semplice attore si diventa mito.