Julie & Julia a Roma: la ricetta del successo di Meryl Streep

Il premio Oscar presenta a Roma Julie & Julia, in cui ancora una volta dà prova della sua magistrale capacità d'interpretazione. E si rivela una donna simpatica e ammiccante.

La sua ultima superba interpretazione la vede nel ruolo di una figura statunitense mitizzata dalle casalinghe disperate e dalle cuoche provette, Julia Child. Protagonista assoluta di Julie & Julia, esilarante commedia rosa gustosa e romantica diretta con grande garbo dalla regista Nora Ephron (C'è posta per te), Meryl Streep parla di come si è preparata ai fornelli, ispirandosi all'immagine di una madre adorata e sempre gioiosa e alla figura di un vero mito statunitense, del suo impegno e del suo attivismo per Slow Food, della sua strepitosa e fortunatissima carriera. Sessant'anni e non mostrarli! La signora Streep è un'attrice che non mostra mai superbia quando parla del suo lavoro al fianco di registi d'eccellenza, eppure ne avrebbe da vantarsi, una donna che si ritiene fortunata per il matrimonio che ha già superato le nozze d'argento e una madre non troppo apprensiva per le figlie attrici. Aspetta che Martin Scorsese presti più attenzione al mondo femminile per recitare per lui, che Wes Anderson le chieda di partecipare a un film in cui non dovrà solo vestire i "panni" di una volpe e intanto si prepara a consegnare un premio importante al collega e amico Robert De Niro.

Recentemente il giornalista A. O. Scott del The New York Times ha riferito "Credevamo di aver esaurito tutti i superlativi con la carriera di Meryl Streep, ma questo ci costringe a trovarne altri". Come reagisce di fronte a complimenti così belli e tanto sinceri?

Meryl Streep: Moltissimi di questi complimenti, di riconoscimenti superlativi alla fine non incidono più di tanto sulla mia vita perché sono una donna e una madre con tutti i miei difetti. Ovviamente ringrazio moltissimo perché mia mamma mi ha insegnato le buone maniere. Quello che cerco di fare è scoprire sempre ciò che non è perfetto quindi sono sempre alla ricerca di qualcosa che mostra magari queste fragilità e certi difetti. Anche per questo personaggio l'ho fatto.

Ha mai conosciuto o incontrato la vera Julia Child? Come si è preparata per questo ruolo?

Meryl Streep: No, purtroppo non l'ho mai incontrata. Ho avuto uno scambio con lei per posta perché sono molto attiva nel movimento Slow Food, cerco di promuovere il concetto di cibo sano e nel 1989 quando sono entrata nel gruppo Mothers and Others, la contattammo ma lei fu scorbutica, non volle darci nessun sostegno, poi però ha cambiato idea. Per quanto riguarda invece la mia Julia devo dire che non sono male in cucina, cucino tutte le sere, non è che sia bravissima sempre, ma ogni tanto mi viene qualcosa bene. Ho visto tante le trasmissioni di cucina, anche se io non così brava in cucina, per esempio non lo sono con quel coltello che Julia impugna nel film! Lei ha avuto una carriera televisiva di 20 anni quindi c'era moltissimo materiale da visionare. Ho dato attenzione alla primissima trasmissione quando non era ancora diventata Julia Child ed era più vera, c'erano meno manierismi.

Lei ha avuto una straordinaria carriera ed è stata molto fortunata anche nella vita personale. Quali sono gli ingredienti per una ricetta così ben riuscita?

Meryl Streep: Innanzitutto questa domanda forse mira a capire come conciliare la maternità con una carriera, perché questo comporta un grande impegno. Prima di tutto ci vuole un marito e io l'ho trovato 30 anni fa. Ci vuole molta fortuna. Poi energia, resistenza e grande capacità organizzativa. È come gestire un'azienda!

Nel film Julie & Julia nel confronto tra le due protagoniste sembra che Julia Child fosse aiutata di più dal marito ai suoi tempi rispetto alla Julie di oggi. Tra gli anni '50 e il 2000 è cambiato qualcosa?

Meryl Streep: Il marito di Julie mostra dare meno sostegno rispetto a quello che ha Julia negli anni '50: è vero. Ma è anche vero che Eric (Chris Messina) deve accettare e sopportare così tanto che è un santo, come Julie stessa gli ripete, e lui è così generoso... finché non scatta in lui qualcosa. Credo che dia comunque sostegno alla moglie. È vero che per Julia è diverso forse anche perché quando si sono incontrati suo marito (Stanley Tucci) era un diplomatico di carriera e il suo impatto di donna è arrivato più tardi quindi forse per lui è stato più facile sostenerla.

Nel film della regista Nora Ephron si recupera il concetto di cucina come cultura, come ricchezza oltre a un'immagine di donna non solo impegnata ai fornelli. Ci parla di questi messaggi?

Meryl Streep: Le donne in genere sono sempre quelle che devono cucinare. Per molti anni dopo la Seconda Guerra Mondiale tutto si concentrava sul modo scientifico di fare le cose più velocemente possibile per continuare a fare altre attività che si rendevano possibili per le donne e non era una "moda" all'epoca la cucina. Molte cose sono cambiate anche grazie a Julia Child, alla fama che ha riscosso e questo è coinciso con il movimento Slow Food e l'aumento d'interesse per il cibo di buon gusto. Eppoi ci si è accorti che ci vogliono gli ingredienti freschi e genuini.

Julie & Julia comunica anche la sua volontà di celebrare la vita e i piaceri della vita. Quanto è importante questo in un'epoca come la nostra?

Meryl Streep: In effetti questo è proprio quello che brilla in fondo, in fondo a questo cesto: quello che conta è l'amore, il sesso e il cibo. È questo che si nasconde in questo film, le altre cose come la carriera e i soldi possono solo mettere in ombra ciò che conta nella vita. Finché abbiamo un tetto sulla testa e il cibo basta poco per essere felici e quel poco è accessibile a chiunque. È un messaggio molto positivo e vero, almeno nella mia vita.

Sofia Loren ha dichiarato che l'ha odiata quando Eastwood ha scelto lei per I ponti di Madison County. Cosa pensa di quest'affermazione?

Meryl Streep: Non credo che lei mi odi perché l'ho vista in occasione degli ultimi Oscar, c'incontravamo per la prima volta e lei mi ha abbracciato affettuosamente: mi ha riempito di gioia. Posso solo aggiungere che l'ammiro moltissimo, che sono molto colpita da lei. E anche mio marito lo è!

Spesso ha interpretato ruoli di donne vivaci e golose di vita, facendone in qualche modo anche una caricatura. Come si è rapportata a questo personaggio?

Meryl Streep: La parola caricatura in inglese assume un significato molto negativo, significa prendere in giro quindi mi auguro che non sia vero per la mia interpretazione. Quello che cercavo di fare per questo personaggio è stato rendere omaggio a mia madre, che aveva la stessa età e la stessa gioia di vivere di Julia Child e, così come sentiamo dire di Julia, anche mia madre quando entrava in una stanza la illuminava, comunicava il suo entusiasmo, riusciva a fare facilmente amicizia... quindi questa è stata per me l'opportunità d'interpretare una persona realmente esistita tenendo presente la figura di una persona che amavo profondamente e ammiravo. È stata un'opportunità d'interpretare una donna che sceglie di guardare alla cose belle della vita.

Ha mai avuto paura di fronte a un ruolo particolarmente impegnativo?

Meryl Streep: Più passa il tempo più ho tempo per pensare alle cose e più sale la paura quindi tra un film e l'altro mi prendo una pausa. Dopo Il dubbio, però ho cominciato a lavorare quasi subito per Julie & Julia e non c'era tempo per preoccuparsi e farsi prendere dalla paura.

Qual è il suo pensiero sul Nobel per la pace attribuito a Obama?

Meryl Streep: Sono d'accordo per quello che Obama ha promesso. Credo che il Presidente sia sulla buona strada. Sono molto orgogliosa che gli sia stato attribuito il Nobel.

Alcuni fa su alcuni giornali americani fu pubblicata una lettera omonima scritta da un'attrice a sua figlia in cui diceva che il mondo degli attori è terribile... e la esortava a non prenderne parte. Quella lettera non era firmata, ma si facevano i nomi di alcune star di Hollywood tra cui il suo nome, cosa ne pensa? Come vive il suo essere attrice?

Meryl Streep: Io ho sessant' anni e non potrei mai scrivere una lettera così perché la mia vita è stata davvero fortunatissima. Non mi sono mai concentrata sul glamour e sulla bellezza. Avrei potuto impersonare anche un uomo, una vecchia... Ho sempre pensato che mi si potesse foggiare come l'argilla a secondo delle necessità. Ho due figlie attrici e negli anni '70 c'era una tolleranza e attenzione diversa, ora l'attenzione per il glamour è asfissiante e le ragazze pensano di dover aver una forma e cadono preda di un'influenza differente. Magari sotto questa pressione si perde la capacità d'impersonare certi personaggi come la vecchia di cui parlavo prima. Certe volte la moda intralcia le attrici. lo sono contenta per le mie figlie, ma quando arrivano le critiche si critica la persona e non il lavoro. Io sono grata per tutto quello che questa professione mi ha permesso di esprimere.

Una delle scene più emozionanti del cinema di cui era protagonista è stata quella in cui, ne Il cacciatore, lei canta God bless America. Si rende conto della possibilità di emozionare e commuovere il pubblico quando recita?

Meryl Streep: Io ho adorato quel film per moltissime ragioni anche se è un film difficile da guardare e molto forte. Sono stata così influenzata dagli attori che guardavo da bambina... ricordo Carole Lombard: dicevo a mia madre che era una donna così buffa e così bella nello stesso tempo. Penso di aver tratto ispirazione da tutte le attrici che ho guardato e lo faccio tuttora, rubo ancora dalle attrici! Certo è meglio rubare agli uomini perché non se ne accorgono. Questa esperienza di girare per il mondo, essere riconosciuta in Cina, dove la gente mi guardava e m'indicava dicendo "Kramer contro Kramer!" è davvero difficile da elaborare intellettualmente ma nel mio cuore mi ha fatto sentire benissimo.

Julie & Julia è una commedia, un genere che viene generalmente snobbato agli Oscar. Per un'attrice questo potrebbe significare dover rinunciare a un altro Oscar. Come vive questa situazione?

Meryl Streep: Oscar, Oscar, Oscar - sospira l'attrice! Le cose le vedo in modo diverso. Per me ci sono alcuni aspetti di questo film che non sono nelle corde di una commedia e ci sono parti di film drammatici che trovo divertente. Per me è interessante pensare al lavoro piuttosto che ai premi. Ho vinto il mio ultimo Oscar 25 anni fa e sono onorata quando ricevo una nomination perché sono gli attori a votare per le nomination ed è bello che sia un collega a valutarti, perché loro lo sanno quanto sia difficile questo lavoro.

Signora Streep, lei sembra sempre allegra. C'è qualcuno verso cui ha mai provato invidia?

Meryl Streep: Sì, Jessica Lange quando ha potuto interpretare Sweet Dreams: lei è stata sublime. Ho desiderato cose che non ho avuto nella vita, ma non ho da lamentarmi e non è vero che sono sempre di buonumore, basterebbe chiederlo a mio marito.

A quali film dei suoi esordi si sente particolarmente affezionata?

Meryl Streep: Il pranzo di Babette è un film che ho amato perché c'è un significato in quella storia. Come l'acqua per il cioccolato è un altro film straordinario. Eppoi c'è Big night con Stanley Tucci.

Quali sono i registi che predilige tra quelli con cui ha lavorato? Ha mai pensato di dedicarsi alla regia?

Meryl Streep: Non ho un regista preferito perché non ho neanche un colore preferito, o un cibo preferito. Mi piace tutto!! Ci sono registi con cui non mi sono divertita tanto, altri coi quali non mi è piaciuto lavorare, ma sono stata fortunatissima perché ho lavorato con i migliori. Nora Ephron è tra i migliori perché ha fatto per questo film un grande lavoro di sceneggiatura, adattata da due libri. La sua regia è lieve e senza eccessi. Quando l'ho letta si vedeva che c'era una donna dietro, il modo ellittico di arrivare alla fine. Alcuni registi direbbero che l'ho già fatto o c'ho provato almeno perché ho sempre un'opinione su tutto e dico sempre le cose anche se non mi riguardano, ma i grandi registi mi permettono di collaborare con loro. Per esempio qui io e Stanley Tucci abbiamo improvvisato molto.

Ci sono ruoli che sta ancora aspettando?

Meryl Streep: Vorrei che Martin Scorsese avesse interesse per un personaggio femminile per una volta. Ce ne sono di registi straordinario con i quali ho lavorato o con i quali vorrei lavorare come Spike Jonze, Wes Anderson con il quale ho lavorato in Fantastic Mr. Fox, in cui ero una volpe troppo furba, ma vorrei lavorare con lui come un'attrice in carne e ossa e non come una volpe.

Anni fa è stata protagonista di un galà in cui lei veniva omaggiata da grandi star. Che sensazione si prova quando dei mostri sacri riconoscono pubblicamente il suo talento e fanno capire quanto sia importante nell'olimpo degli attori?

Meryl Streep: E' è stata una delle serate più straordinarie della mi vita. Sono passati 5 anni e ne ho fatte di cose da allora. Avevo il cuore gonfio dalla gioia e non pensavo che sarei sopravvissuta a quella sera. Quella sera poi ricevevo un premio dall' American Film Institute. Avrò modo però di ricambiare il favore perché quest'anno Robert De Niro riceverà il premio più importante che può ricevere un artista. Noi siamo amici e sarò io a presentare questo premio.