John Waters: "Johnny Depp? Convinsi Winona Ryder a non sposarlo"

Il ciclone John Waters a Locarno 2019, in una lunga intervista il regista ci parla di trash, Trump, Johnny Depp, Brad Pitt, Twin Peaks, di successo e... necrofilia.

John Waters, il Papa del Trash, è a Locarno 2019 per ritirare il Pardo alla Carriera, ma non perde occasione di lanciare i suoi strali contro il perbenismo. Caustico, irriverente, ma anche garbato e solare, John Waters mantiene inalterato il suo stile "old Baltimora" con tanto di giacca colorata d'ordinanza e se la ride sotto i baffi sottili mentre si proclama un amante della modernità che non ama guardare al passato: "Credo che il futuro sia migliore. Se fossi giovane farei l'hacker, mi divertirei a vagare nel dark web rovesciando governi. L'unico problema è che gli hacker sono così poco fashion, se ne stanno tutto il tempo seduti davanti a un pc".

John Waters
John Waters: un'immagine del regista

Come racconta nella sua autobiografia, Mr. Know-It-All: The Tarnished Wisdom of a Filth Elder, giunto all'età di 73 anni, contro ogni previsione, John Waters ha scoperto di essere diventato rispettabile. "Una bella sensazione, tutto sommato. Se mi fosse successo all'inizio della carriera sarebbe stato un dramma perché non avrei avuto nient'altro da fare. Se il tuo primo lavoro non fa danni e viene ben accolto, che puoi fare dopo? Essere ingaggiato da Hollywood per dirigere un cinecomic da 100 milioni di dollari che farà flop e zac, ecco che la tua carriera è finita".

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Un autore di nicchia che ha sempre sognato di essere mainstream

John Waters Regista
John Waters e la sua giacca variopinta

La carriera di John Waters, invece, è tutt'altro che finita. I suoi fan sono cresciuti nel tempo e oggi i più giovani sono nati dopo che il suo ultimo film è uscito. Pur non girando più film, l'irriverente autore non se ne sta con le mani in mano, scrive libri (dopo l'autobiografia è in arrivo un romanzo su una donna che ruba valigie in aeroporto), cura mostre eccentriche e personali, legge i libri della sua immensa collezione composta da oltre 11.000 volumi e guarda un sacco di film e serie tv. "Guardo film dove capita, al cinema o in tv. Non ho problemi con Netflix e Amazon, la prima cosa che Netflix ha prodotto è stato un mio show. So che sono sorte polemiche, come con Cannes, ma un po' come nel caso di Uber o Aibnb, l'industria è stata troppo poco attenta o troppo pigra per vederlo arrivare".

Kathleen Turner in La signora ammazzatutti
Kathleen Turner in La signora ammazzatutti

Nonostante l'apparente cinismo, John Waters ammette di essere particolarmente felice di fronte al premio alla carriera tributatogli dal Festival di Locarno 2019: "Faccio questo lavoro da 50 anni. Il mio stile e il mio gusto non sono mai cambiati, ma ho ancora un pubblico che è cresciuto negli anni ed è diventato più internazionale. Per ironia della sorte, oggi i miei film funzionano meglio di quando sono usciti. La signora ammazzatutti non è stato una hit, Cry-Baby invece ha avuto subito successo. Oggi scrivo romanzi, un modo per continuare a raccontare le mie storie. Quando riguardo i miei film mi capita di pensare 'Oh caspita, come ho fatto a fare tutto questo senza soldi?'". Nonostante dichiarazioni provocatorie quali "Sono contro l'arte per le persone, credo che sia una idea terribile, mi piace l'arte per le elite", a Locarno John Waters ammette di aver sempre sognato di essere commerciale: "Ci ho provato in tutti i modi, tutti i miei lavori sono commerciali. _Pink Flamingos è stato riproposto per trent'anni allo spettacolo di mezzanotte, se non è commerciale questo"_.

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Da Divine a Johnny Depp e Brad Pitt, il legame con gli attori

Ricordando gli attori che hanno caratterizzato la sua produzione, il primo pensiero di John Waters è per Divine, scomparso prematuramente nel 1988: "Dopo essere stato considerato un mostro a lungo, con Polyester Divine si è trasformato in madre amorevole e la critica lo ha finalmente lodato. Purtroppo Divine è morto troppo presto per essere compreso. Lui non era un trans, non ha mai avuto il desiderio di diventare una donna, si travestiva da donna solo per i miei film ed è morto quando stava per avere un ruolo importante in una popolare serie tv. La sua morte è stata una doppia tragedia, è scomparso dopo una settimana dalla fine di Grasso è bello così non si è potuto godere il plauso della critica. La tragedia ha interrotto la corsa del film mentre il remake, anni dopo, ha avuto un successo incredibile".

Johnny Depp nel film Cry-Baby di John Waters
Johnny Depp nel film Cry-Baby di John Waters

Un altro caro a John Waters è Johnny Depp, protagonista di Cry-Baby. Waters se la ride ripensando al racconto contenuto nel suo libro in cui rivela di aver convinto Winona Ryder a non sposare Depp: "Non che Johnny non mi piacesse, piaceva anche ai genitori di Winona, ma si conoscevano da pochi mesi e forse non erano fatti l'uno per l'altra. Io e Johnny siamo sempre in contatto, mi piace molto il nuovo album degli Hollywood Vampires e gliel'ho detto. Ho parlato con Johnny al telefono poco tempo fa, mi pare che stia bene. Non gli ho chiesto niente riguardo ai suoi problemi personali, il suo matrimonio è un affare privato, perciò chi lo sa". Durante il casting di Cry-Baby, John Waters è stato capace perfino di rifiutare Brad Pitt che si era presentato al provino: "Non era abbastanza frivolo per fare da spalla a Johnny Depp, ma quando se n'è andato ci siamo guardati e ci siamo detti 'Wow, ma chi era quello?' Era prevedibile che diventasse una star e oggi è un attore fantastico". Nonostante l'ottimo rapporto che intrattiene con gli attori, sul set John Waters ha sempre avuto le idee chiare e confessa: "Odio quando gli attori improvvisano. Vuoi dei diritti? Iscriviti al sindacato degli sceneggiatori. Altrimenti leggi le fottute battute che ho scritto io".

John Waters Locarno 2019
John Waters con il pardo d'onore a Locarno 2019

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Trasgressiva, ironica e 'tanta': Divine in una foto di Greg Gorman
Trasgressiva, ironica e 'tanta': Divine in una foto di Greg Gorman

Pur registrando l'involuzione culturale che oggi domina l'America (e non solo) dove "i film d'arte vanno male al botteghino, i giovani vogliono i film commerciali, solo i vecchi vanno a vedere i film d'essai", John Waters rivendica con orgoglio di non essersi piegato al volere delle masse: "Guardo ancora molti film, sono tra i votanti degli Oscar e di molti altri premi. Sono un cinefilo, non mi piacciono le commedie di Hollywood, preferisco i film d'arte europei. Amo molto Gaspar Noè, Lars von Trier, Bruno Dumont, mi piacciono i registi che combinano guai. Amo i film radicali, di nicchia. E poi adoro Quentin Tarantino, sono un suo fan". Parlando di televisione, John Waters ha solo lodi per il revival de I segreti di Twin Peaks, di cui ha molto apprezzato regia e performance attoriali ("Mi piace molto vedere gli attori morti, la necrofilia è solo paura della performance"), ed Escape at Dannemora.

Prima di lasciarlo andare, è inevitabile chiedere al re del trash cosa si intenda per cattivo gusto. John Waters ci tiene a fare una distinzione: "Esiste il cattivo gusto bello e il cattivo gusto brutto. Il cattivo gusto brutto è come Trump ha decorato la Casa Bianca. E' come prendere un Jeff Koons togliendogli intelligenza e conoscenza della storia dell'arte. Il cattivo gusto bello è Jeff Koons". Sull'artista Koons, John Waters ha un aneddoto gustoso: "Mia madre e sua zia si trovavano nella stessa casa di riposo dove sono diventate amiche. Passavano il tempo raccontandosi tutte le umiliazioni subite alle inaugurazioni delle opere dei loro figli"_.