J. August Richards ci racconta di Whedon, Angel e S.H.I.E.L.D.

Direttamente dallo Slayer Con J. August Richards, interprete del guerriero Gunn, ricorda la sua esperienza sul set di Angel e racconta la partecipazione in Agents of S.H.I.E.L.D.

Guest della Slayer Con, fanmeet organizzato da Fantasy Events e dedicato ai fan di Buffy - L'ammazzavampiri e Angel tenutasi a Firenze la scorsa estate, J. August Richards era il guerriero Gunn dello spinoff incentrato sul vampiro con l'anima. Amante della fantascienza e grande estimatore di Joss Whedon, ci ha raccontato delle sue esperienze sul set di Angel, nonché di Arrow e del nuovissimo Agents of S.H.I.E.L.D., spinoff televisivo di The Avengers presentato con enorme successo al Roma Fiction Fest e destinato a diventare una delle serie di punta della stagione.

Qual è l'aspetto che amavi di più del tuo personaggio in Angel, Gunn?
Adoravo Gunn e avevamo molti punti in comune. Dal pilota fino all'ultima puntata lui ha sempre desiderato e lottato per una cosa: proteggere le persone che amava. E lo ha sempre fatto, fino alla fine, come farei io.

Se avessi potuto scegliere tu il destino di Gunn quale sarebbe stato?
So cosa gli succede nei fumetti ma non ho mai voluto leggerli per non sentirmi frustrato dal fatto di non poterlo interpretare più. Però ho sempre detto a Joss come volevo finisse per Gunn: speravo che venisse trasformato in vampiro e si suicidasse.

Che ricordi hai di Angel?
Sono davvero tantissimi, ogni giorno che sapevo di dover lavorare con Andy [Hallett, il compianto interprete di Lorne, ndr] sapevo che mi sarei divertito da pazzi. Ogni minuto con lui era esilarante, a volte era difficile girare scene drammatiche dopo essersi sganasciati per ore fino a un attimo prima del ciak.

Quanto vi dovevate allenare per le scene di lotta?
Sapete cos'è il Fake Fu? Sono le arti marziali che si usano nel mondo dello spettacolo. A Hollywood le chiamano così perché lo stunt ti insegna a fare un po' di versi e manovre e poi la telecamera ti gira intorno e sembra che sei un guerriero provetto, mentre in realtà è tutta scena.

Fai il buono in Angel e il villain Mr. Blank in Arrow, cosa preferisci interpretare?
Beh, è stato fantastico partecipare ad Arrow, mi hanno chiamato e mi hanno detto semplicemente che mi volevano. Ho accettato alla cieca e quando ho visto il copione sono allibito perché non avevo idea di come interpretare un cattivo così cattivo. Poi l'ho fatto, è andata benissimo ed è un po' inquietante che l'abbia trovato così facile e divertente. Un mio carissimo amico dopo aver visto la puntata mi ha chiamato e mi ha detto "Ma chi diavolo sei?". Posso fare una domanda io?

Certo.
Come sono le serie in Italia? Pensate che potrei venire a lavorare qua?

Secondo me ti conviene rimanere negli Stati Uniti, abbiamo però degli attori bravissimi che parlano bene l'inglese e lavorano negli Usa, come Pierfrancesco Favino, forse l'hai visto in World War Z.
Oh, sì, e bellissimo film. Non mi aspetto moltissimo in realtà, ma rispetto ai film che sono usciti ultimamente dei quali si riesce sempre subito a capire il finale perché seguono tutti la medesima ricetta, devo dire che l'ho trovato diverso. Mi è piaciuto perché nonostante fosse un film sugli zombie ha avuto uno svolgimento originale.

Hai partecipato anche a Grey's Anatomy.
Sì, l'avevo anche seguita per un po' e mi erano piaciute molto le prime due stagioni. Credo di essere arrivato fino alla quarta però. Pare che la nuova stagione sia attesissima.

A proposito di serie attese, che ci dici della tua partecipazione ad Agents of S.H.I.E.L.D.?
Incredibile, non pensavo che avresti resistito così tanto prima di tirare fuori l'argomento. È una serie eccezionale, e per me l'esperienza con SHIELD è iniziata in uno strano modo. Di solito quando devi sostenere un'audizione ti avvertono uno o due giorni prima per lasciarti il tempo di prepararti per il ruolo e imparare le battute. Quest'anno ho deciso di buttare via tutte le regole che mi ero imposto. Il giorno dopo aver preso questa decisione, la mia agente mi chiama e mi dice "So che non fai normalmente questo tipo di cose e di solito non te le chiederei ma è per Joss, per Agents of S.H.I.E.L.D. e devi essere pronto per oggi pomeriggio alle tre".

Hai accettato.
Sì, anche se erano già le undici. Non mi avrebbero mandato lo script prima, dovevo andare io da loro, farmelo dare e memorizzare la parte per il provino al momento. Questa per un attore è la cosa più spaventosa che possa accadere, perché devi riuscire a imparare le battute in fretta ed entrare nel personaggio. Io in particolare sono sempre nervosissimo per cui l'unico modo per placare l'ansia era sapere le battute a menadito per essere consapevole che non mi sarei incartato.

Hai fatto il provino con Whedon?
No, ma alla fine Joss mi ha fatto recapitare tre pagine di sceneggiatura da memorizzare e mi sono calmato. Quando l'ho letto ho trovato una battuta che mi ha colpito particolarmente e con cui mi sono identificato totalmente. Quella battuta mi è bastata per entrare completamente nel personaggio, e infatti poi ho avuto la parte. Ho anche scritto una e-mail a Joss per dirgli che se avessi avuto il ruolo mi sarei ammazzato di lavoro per farla al meglio. Dopo un po' Joss mi chiama e mi dice che la parte è mia e scopro che la mail non l'ha mai letta.

Volevi essere in Agents of Shield per Joss o per altri motivi?
Perché adoro la fantascienza, ho deciso di fare l'attore perché ero pazzo di Guerre stellari, volevo volare e fare cose folli nei film e nelle serie e ci sono riuscito. L'anno prima avevo sentito parlare della produzione della serie e mi sono detto che ne avrei fatto parte, a qualsiasi costo. Quando si è cominciato a parlare di casting mi sono subito attivato per sapere se c'erano personaggi adatti a me, se c'erano neri, uomini della mia età etc., ma niente. Poi finalmente è saltato fuori questo personaggio, che nel pilota è solo una guest, è un padre e forse è destinato a essere un eroe, ma potrebbe tornare se ottiene un buon riscontro di pubblico.

Com'è stata l'esperienza sul set?
È stato bellissimo tornare a lavorare con Joss, ed è stato bellissimo sentirmi dire da lui che dopo tutti questi anni mi trovava ancora bravo. Massacrante, ogni giorno finivo che mi faceva male tutto, dalla testa ai piedi. Il terzo giorno di riprese mi sveglio con l'influenza e stavo malissimo, e per lo stress mi è uscito un bubbone sotto a un occhio, ma sono andato avanti senza battere ciglio.

Parlando di serie cult, cosa ne pensate del finale di Lost?
Dico che non puoi tenere sulle spine lo spettatore per sei anni e poi finire così, comunque io l'avevo capito già dopo due stagioni che qualcosa non andava, e dopo ogni episodio dicevo domani smetto. Avevo trovato la terza stagione orrenda, con Sawyer e Kate rinchiusi nelle gabbie...