Io c'è: Alessandro Aronadio e la parabola dello ionismo

La nostra videointervista con il regista e sceneggiatore del film che vede Edoardo Leo riluttante fondatore di una religione destinata a un insperato successo. Ma i principi dello ionismo sono davvero tutti da buttare?

Romano, classe 1975, Alessandro Aronadio si fece conoscere nel 2010 con il riuscito Due vite per caso, con Isabella Ragonese e Lorenzo Balducci. Dopo aver firmato soggetto e sceneggiatura di diverse opere, è tornato alla regia con l'originale Orecchie nel 2016, e oggi lo accogliamo di nuovo nelle sale italiane con una commedia dall'approccio inedito e dai risvolti vagamente inquietanti.

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Io c'è: il regista Alessandro Aronadio sul set del film
Io c'è: il regista Alessandro Aronadio sul set del film

Scritto insieme a Valerio Cilio, a Renato Sannio e al protagonista Edoardo Leo, Io c'è racconta la fondazione di una nuova religione. Una religione pensata sì per fregare il fisco, ma contemporanea, frutto della selezione degli elementi più funzionali e adatti alle esigenze dei nostri tempi, con, più che dei comandamenti, dei "suggerimenti" e un unico principio fondante: Dio sono io (non la vostra umile cronista, ma tu, voi, insomma, ognuno di noi è il suo personale Padreterno o Madreterna).
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Alessandro Aronadio per parlare del suo nuovo film e della religione fittizia la cui creazione è stato uno dei momenti più significativi del lavoro di scrittura a otto mani; scoprite cosa ci ha raccontano nella nostra videointervista.

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