Il tuttofare nel segno di Boris: “L’opera italiana più importante degli ultimi 10 anni”

Intervista video a Elena Sofia Ricci, Clara Alonso e Valerio Attanasio, protagoniste e regista di Il tuttofare, commedia tragicomica con uno scatenato Sergio Castellitto nei panni di un avvocato di grido. Dal 19 aprile al cinema.

Il tuttofare: Elena Sofia Ricci in una scena del film
Il tuttofare: Elena Sofia Ricci in una scena del film

Salvatore Toti Bellastella (Sergio Castellitto) è una star del foro: ha talmente tanto senso della teatralità da sembrare più un attore che un avvocato. Venerato all'università e ricercato nel suo studio, Bellastella ha messo a frutto il suo cognome: ha infatti sposato Titti Mandorlini (Elena Sofia Ricci), figlia di una famiglia ricchissima, che gli permette di poter vivere nel lusso e di affrontare quindi il lavoro come un palcoscenico più che come una professione.

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Tutto è in pericolo però quando la sua amante, Isabel (Clara Alonso), rimane incinta, rischiando di creare uno scandalo: per rimediare ai danni viene chiamato l'ingenuo Antonio (Guglielmo Poggi), assistente tuttofare del professore. Dal 19 aprile in sala, distribuito da Vision Distribution, Il tuttofare è il film d'esordio di Valerio Attanasio, già sceneggiatore del primo capitolo di Smetto quando voglio di Sydney Sibilia.

Il tuttofare: Clara Alonso in una scena del film
Il tuttofare: Clara Alonso in una scena del film

Il concetto dell'importanza di avere uno "schiavo", quello della ristorazione come unica cosa seria rimasta in Italia, l'umorismo tragicomico e la presenza di Roberta Fiorentini e Alberto Di Stasio, ovvero Itala e Sergio: il regista e sceneggiatore ha ben presente la serie Boris. "La so a memoria, posso citare le battute" ci ha confermato Attanasio, che abbiamo incontrato all'anteprima stampa del film a Roma, proseguendo: "Boris, secondo me, in termini di comicità è una delle cose migliori degli ultimi dieci anni. Quel tipo di umorismo ha detto molte verità: anche a me è successo, sul set, quando ero uno schiavo, di venire guardato male nel momento in cui non ho portato il pranzo ai colleghi del mio reparto. Funziona così: l'ho scoperto quel giorno."

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La necessità di reinventarsi

Il tuttofare: Elena Sofia Ricci in un momento del film
Il tuttofare: Elena Sofia Ricci in un momento del film

Nel film si dice la frase: "Ormai con la crisi del cinema questi giovani attori te li tirano appresso". Una frase applicabile non solo al mondo dello spettacolo, ma all'Italia intera. Per Elena Sofia Ricci: "Sono piena di amici e colleghi disperati, pronti a tutto pur di lavorare. È una frase tragicamente vera. In Italia ci sono moltissimo attori davvero bravi, ma si fanno un decimo dei film che producevano negli anni della grande Commedia al'italiana, a cui questa pellicola si ispira. Non c'è il lavoro di una volta: un po' ci aiuta la fiction. Inoltre in Italia c'è la tendenza a codificare un attore: fai una cosa e poi è sempre quella. Sono sempre stata allergica a questo e la mia carriera infatti è caratterizzata da vere e proprie fughe. Ma non è facile: bisogna essere abbastanza pazzi da mollare delle certezze, di non volersi sedere sulle cose comode, di voler alzare l'asticella e mettersi in difficoltà. Io ci ho impiegato tanti anni: non pensavo, a questa età, di poter avere una nuova vita, artisticamente parlando, invece, anche grazie a registi intelligenti come Valerio, sono riuscita ad avere delle possibilità che pensavo di essere in grado di intraprendere ma che facevo fatica a raggiungere."

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La nostra intervista a Elena Sofia Ricci, Clara Alonso e Valerio Attanasio