Il trono di spade - Stagione 2, episodi 6 e 7

Snodi narrativi importanti e la solita crudezza, ma relativamente poche scene di battaglia negli episodi The Old Gods and the New e A Man Without Honor, nonostante una guerra sempre più incalzante.

Adattare un'opera da una forma artistica all'altra non è mai impresa da poco. Se pensiamo ai libri resi con efficacia e giustizia su schermo, non sono tanti i titoli che vengono in mente, ed il nostro giudizio è tanto più severo quanto più abbiamo apprezzato ed amato l'originale: ogni cambiamento, per quanto giustificato ed inevitabile, ci apparirà come un tradimento imperdonabile, a noi stessi, a volte, più che all'opera.
E' quello che sta accadendo anche a Il trono di spade, i cui autori devono affrontare la difficoltà di rendere la complessità e la magnificenza dei romanzi di George R.R. Martin con diversi strumenti a loro disposizione: da una parte il budget a cui pensare, che impedisce loro di sfruttare effetti CGI quanto sarebbe necessario, che li costringe a ridimensionare alcune scenografie, ora che le ambientazioni aumentano (pensiamo per esempio a Qarth); dall'altra la mole di storia da comprimere in soli dieci episodi e, soprattutto, la scelta narrativa di Martin. Se infatti i romanzi sono narrati alternando il punto di vista dei personaggi, mettendo ognuno di essi al centro di ogni capitolo, è diversa la prospettiva adottata da David Benioff e D.B. Weiss, che hanno deciso di approcciare il racconto in modo corale. E' una scelta comprensibile, perché quella di Martin mal si sarebbe adattata ad una serie TV, ma radicale, che cambia di fatto la valenza di alcuni snodi narrativi.

Ne è un esempio evidente The Old Gods and the New, sesto episodio della seconda stagione della serie, che ridimensiona uno dei twist più importanti del secondo romanzo di Martin, quello relativo alla storyline della presa di Grande Inverno da parte di Theon ed alla sorte di Bran nel corso dell'assalto.
A parte questo aspetto, i due episodi sono appassionanti e carichi della abituale dose di violenza, in molte sequenze soprattutto di The Old Gods and the New: Theon e la già citata presa dell'antica sede degli Stark, accompagnata da una difficile e cruenta decapitazione, ma in particolare la rivolta del popolo nei confronti di Joffrey e la corte. E' una scena concitata e coinvolgente, che culmina nel tentato stupro di Sansa, salvata in extremis dal Mastino, e dal travolgente schiaffo di Tyrion al giovane Re.
Non sono gli unici momenti interessanti degli episodi, e soprattutto non sono esenti da strascichi: A Man Without Honor segue infatti la ricerca di Bran da parte di Theon e i suoi uomini in una serie di sequenze che iniziano come una caccia e proseguono fino ad una vicina fattoria, fino a condurre allo scioccante finale.
Ma sono anche episodi fatti di ritorni: rivediamo Talisa e soprattutto Jaime, che mette in mostra la sua mancanza di onore nell'omicidio a sangue freddo di Alton Lannister, dopo una lunga e ben scritta conversazione, e viene poi portato al cospetto di Catelyn per essere giudicato per le sue colpe.
Apprezziamo anche l'incontro tra Ygritte e Jon Snow, che ci trascina al loro fianco in una lunga marcia durante la quale la donna lo provoca ripetutamente fino a raggiungere il suo scopo: liberarsi dalle sue grinfie.

Prosegue anche la storyline di Daenerys, a cui è dedicato il cliffhanger di The Old Gods and the New, in cui viene messo in scena il furto dei draghi, un evento che nei romanzi non avviene ma che viene usato come espediente per accelerare e semplificare i fatti, con il suggestivo e cruento intervento ai danni dei Tredici da parte di Pyat Pree, interessato ad entrare in possesso delle creature, ma anche a farle crescere dalla Khaleesi, fornendo in cambio a Xaro il controllo della città.
Intanto neanche ad Approdo del Re la situazione è tranquilla e la città è teatro di un altro dialogo interessante tra Tyrion e la Regina, preoccupata per Joffrey, o meglio di non essere in grado di gestire il ragazzo. D'altra parte "è difficile mettere il guinzaglio a un cane dopo averlo incoronato", come giustamente sentenzia Tyrion. Ma la regina non è l'unica a doversi preoccupare di badare a Joffrey, perchè per Sansa continuano i problemi: i suoi tentativi di nascondere le prime mestruazioni sono vani ed ora Cersei sa che la ragazza è pronta a dare un erede al Re. Anche per lei si prospettano tempi difficili.

Movieplayer.it

4.0/5