È uno dei più grandi interpreti shakespeariani del teatro britannico, ma sir Ian McKellen l'immortalità se l'è guadagnata con i blockbuster hollywoodiani delle saghe di X-Men e de Il Signore degli anelli. L'attore 74enne è un Magneto potentissimo, spietato e sprezzante, che in X-Men: Giorni di un futuro passato divide la scena con un se stesso più giovane interpretato da Michael Fassbender in un alternarsi di piani temporali. Gli abbiamo parlato in occasione della promozione del nuovo capitolo della spettacolare pellicola marveliana, ecco cosa ci ha raccontato.
Sir Ian, gli X-Men vantano un numero di fan molto vasto, come si trova con loro?
Ci sono molti attori e molte cose di cui sono fan io stesso, per cui se qualcuno mi avvicina per ringraziarmi di una mia partecipazione a un film mi sento onorato. Mi piace quando le persone manifestano il proprio apprezzamento per il mio lavoro.
Perché la saga degli X-Men ha una presa così forte sul pubblico?
Forse perché parla della solitudine dell'Altro. X-Men è una pellicola di fantascienza ma approfondisce situazioni reali; fa riflettere le persone mentre si divertono a guardare il film, le costringe a prendere una posizione a chiedersi se ritengono giusto schierarsi con la minoranza in questione, ovvero i Mutanti, o i loro detrattori. Oltre all'intrattenimento, oltre agli effetti speciali, X-Men parla dell'attrito tra l'individuo e la società ed è questo che attrae più di ogni altra cosa lo spettatore.
Lei torna spesso su set di saghe cinematografiche di una certa longevità.
Sì, è accaduto anche con X-Men: Giorni di un futuro passato: mi piace lavorare con un cast e una crew già affiatati, e mi sono affezionato ad alcuni membri della troupe che hanno lavorato agli X-Men precedenti come il direttore della fotografia Tom e la costumista Louise. E poi, ovviamente, il mio vecchio amico Patrick Stewart, Anna Paquin e Famke Janssen che mi fanno sentire come se tornassi a casa da una vera famiglia.
Lei e Patrick Stewart siete inseparabili...
È lui che è sempre tra i piedi, non ne posso più! Ovviamente scherzo, abbiamo appena concluso la collaborazione a Broadway dove abbiamo portato Terra di nessuno di Harold Pinter e Aspettando Godot di Samuel Beckett, che avevamo già messo in scena nel West End qualche anno fa.
Con chi altro le piacerebbe lavorare?
Con George Clooney, Al Pacino, Dustin Hoffman, Anthony Hopkins: sai, attori eccezionali. Sono stato molto fortunato nelle mie collaborazioni con le donne, ho lavorato con talenti eccezionali a teatro come Judi Dench e Maggie Smith, e con Meryl Streep al cinema. Lavorerei di nuovo con loro anche subito.
Ritornando ai set che frequenta di più... su quello di Lo Hobbit: un viaggio inaspettato ha incontrato Martin Freeman e Benedict Cumberbatch. Entrambi interpreteranno Riccardo III - il primo a teatro e il secondo in TV: lei lo ha diretto e interpretato al cinema, cosa consiglierebbe loro?
Beh, direi loro di guardare il mio film! Auguro a entrambi buona fortuna e ammetto che la cosa non mi stupisce, è una parte meravigliosa e hanno l'età giusta per interpretarla. Consiglierei di prendere il ruolo seriamente e prestare molta attenzione al fatto che c'è della commedia in questo dramma di Shakespeare; è una commedia nera in realtà. Dovrebbero rendersi conto che l'opera parla di ambizione, non è solo la storia di un uomo che si è comportato davvero male, è la storia di un essere umano. Comunque sono entrambi attori meravigliosi, andranno bene. Grazie per avermelo detto, non vedo l'ora di vederli.
Dopo averla vista nel Saturday Night Live una decina di anni fa, in cui imitava la sua amica Maggie Smith (qui il filmato, ndr), ho scoperto il suo talento comico ma ho dovuto aspettare Vicious per vederlo davvero in azione nella commedia.
Sai, non puoi interpretare Amleto se non sei capace di cavare una risata al pubblico in sala. La commedia è una questione di aderenza alla realtà e se non credi davvero nella situazione che stai interpretando non risulterà divertente. La capacità di far ridere, di essere divertenti, e quindi di persuadere il pubblico che credi nel tuo personaggio è il vero fulcro dell'essere un attore. La commedia è una cosa seria, in situazioni estreme, come in una farsa, mostri qualcosa di serio allo spettatori rendendolo divertente ed è una cosa molto difficile da fare. Per questo la commedia c'è sempre, non può esistere un buon spettacolo teatrale o un buon film, per quanto drammatici, senza qualcosa che faccia ridere.
Patrick Stewart in X-Men: Giorni di un futuro passato interpreta l'amico/nemico del suo personaggio, Magneto: che parte gli farebbe fare in Vicious?
Non lo so, ma posso assicurare che ucciderebbe per una particina nella serie e io sto facendo di tutto per fargliela avere. La verità è che tutti i miei amici vogliono fare una comparsata in Vicious; non ho ancora letto i copioni della seconda stagione ma sarebbe carino che questa volta Judi Dench si potesse vedere di persona, e poi vorrei che passasse Maggie Smith.