... come può una scrittrice espiare le proprie colpe quando il suo potere assoluto di decidere dei destini altrui la rende simile a Dio? Non esiste nessuno, nessuna entità superiore a cui possa fare appello, per riconciliarsi, per ottenere il perdono. Non c'è nulla al di fuori di lei.
Nella pagina finale del capolavoro di Ian McEwan, Espiazione, la protagonista si interroga sul senso del proprio ruolo di scrittrice e sulla natura di demiurgo di ogni romanziere, la cui peculiare onnipotenza lo mette in una posizione simile a Dio, ma al contempo lo rinchiude in un'inviolabile solitudine. Nell'opera di McEwan, del resto, la riflessione sulla scrittura e sui processi creativi si intreccia spesso con le scelte dei suoi personaggi: antieroi inquieti e tormentati, messi di fronte a sfide inaspettate e ad ostacoli che sembrano incrinare, una dopo l'altra, tutte le loro certezze.
Nato nella cittadina di Aldershot, nell'Inghilterra meridionale, residente a Oxford, settant'anni festeggiati lo scorso 21 giugno, Ian McEwan è considerato da almeno due decenni uno dei giganti della letteratura mondiale, dotato di uno stile inconfondibile e di uno sguardo acutissimo nell'osservare e descrivere le contraddizioni dell'animo umano. E a riprova della sua vasta fortuna critica e commerciale, si potrebbero citare le innumerevoli trasposizioni dei libri di McEwan realizzate nel corso del tempo per il cinema e la televisione, tra cui il recente Chesil Beach.
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Ian McEwan e i suoi personaggi: ambiguità, lati oscuri e dilemmi morali
Soltanto in quest'ultimo anno, sono stati ben tre gli adattamenti dei romanzi dell'autore inglese approdati sul piccolo e il grande schermo. Nel settembre 2017 su BBC One è andato in onda The Child in Time, con Benedict Cumberbatch e Kelly Macdonald, TV movie che si cimenta con uno dei libri più complessi di McEwan, Bambini nel tempo, a trent'anni esatti di distanza dalla sua pubblicazione. Nei giorni precedenti, al Festival di Toronto erano state presentate invece due pellicole che sarebbero approdate nelle sale cinematografiche nei mesi successivi: Il verdetto, con Emma Thompson, tratto da La ballata di Adam Henry, il cui vasto successo (quindici milioni di dollari incassati finora in tutto il mondo) si è esteso in queste settimane anche all'Italia, e Chesil Beach - Il segreto di una notte, con Saoirse Ronan, che ha debuttato giovedì scorso nei nostri cinema.
A partire da un mediometraggio televisivo del 1984, Last Day of Summer, basato su uno dei titoli contenuti nella raccolta Primo amore, ultimi riti, i libri di Ian McEwan hanno attirato con frequenza l'interesse di registi e sceneggiatori. Perfino i suoi racconti hanno ispirato interi film (per quanto poco noti): Conversazione con l'uomo nell'armadio, girato in Polonia nel 1993, e First Love, Last Rites, produzione americana del 1997. Ciò nonostante, non è affatto semplice tradurre nel linguaggio cinematografico le opere di McEwan: opere in cui la tensione drammatica non deriva tanto dagli avvenimenti in sé, quanto dall'universo interiore dei personaggi. Le emozioni costituiscono l'autentico "campo di battaglia" dei romanzi di McEwan: romanzi in cui la dimensione psicologica è sempre prominente e in cui, a poco a poco, emergono incertezze, desideri e rimorsi di uomini e donne alle prese con dubbi esistenziali ed etici.
Se dunque la narrativa di Ian McEwan ci ha portati ad esplorare le nostre contraddizioni e i nostri lati oscuri, il cinema ha tentato spesso - con alterni risultati - di fare altrettanto a partire dai suoi libri. E se alcuni dei titoli più apprezzati dell'autore britannico, come Cani neri, Amsterdam (che nel 1998 gli fece vincere il prestigioso Booker Prize), Sabato e Miele, ancora non sono stati adattati per lo schermo, di seguito ripercorreremo invece i sette lungometraggi cinematografici tratti fino ad oggi dai romanzi di McEwan.
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1. Cortesie per gli ospiti
Da un romanzo breve del 1981, Cortesie per gli ospiti, nel 1990 è Paul Schrader a dirigere un film omonimo, sceneggiato nientemeno che dal grandissimo Harold Pinter. Nella cornice di una Venezia notturna e minacciosa, le "relazioni pericolose" di una doppia coppia coinvolta in un torbido gioco delle parti: due giovani turisti inglesi, Colin e Mary (Rupert Everett e Natasha Richardson), e due coniugi più maturi, Robert e Caroline (Christopher Walken ed Helen Mirren). In Cortesie per gli ospiti l'atmosfera decisamente torbida e l'ambiguità dei sentimenti dei personaggi mettono in luce i parallelismi fra la penna di McEwan e quella di Harold Pinter.
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2. Il giardino di cemento
Nel 1993 il raggelante romanzo d'esordio di Ian McEwan del 1978, Il giardino di cemento, viene portato al cinema da Andrew Birkin, ricompensato con il premio per la miglior regia al Festival di Berlino. Al cuore de Il giardino di cemento ci sono quattro fratelli, di età compresa fra i diciassette e i sei anni, che dopo aver perso la madre decidono di nasconderne il cadavere in cantina, dentro il cemento, e di continuare la loro esistenza come se nulla fosse. In questo studio psicologico dalle sfumature macabre e surreali, a dominare la scena sono la primogenita Julie (Charlotte Gainsbourg) e il fratello quindicenne Jack (Andrew Robertson), legati da un rapporto dai contorni semi-incestuosi.
3. The Innocent (Lettera a Berlino)
Sempre nel 1993 viene realizzata un'altra trasposizione dalla narrativa di Ian McEwan: The Innocent, thriller diretto dal maestro John Schlesinger a partire dall'omonimo libro del 1990, pubblicato in Italia con il titolo Lettera a Berlino. Melodramma, paranoie e tensioni storiche sono gli ingredienti di questo racconto ambientato nella Berlino del 1955 e imperniato sulla storia d'amore fra Leonard Markham (Campbell Scott), giovane ingegnere britannico coinvolto in una missione segreta per conto dell'MI6, e una donna tedesca, Maria Eckdorf (Isabella Rossellini), che potrebbe avere un secondo fine. Sebbene in questo caso la fonte letteraria si prestasse molto bene a un adattamento per il cinema, The Innocent riscuote scarsa fortuna e approderà nelle sale americane con ben due anni di ritardo.
4. L'amore fatale
Stampato nel 1997, L'amore fatale è uno dei migliori romanzi nella carriera di Ian McEwan: un lacerante thriller psicologico del quale, nel 2004, è l'inglese Roger Michell a dirigere un'omonima trasposizione per il grande schermo. Il prologo de L'amore fatale deriva da alcune tra le pagine più formidabili mai scritte da McEwan: l'assurdo incidente di una mongolfiera che non solo si concluderà in tragedia ma, in maniera del tutto inaspettata, cambierà le vite dei testimoni di questo evento, facendo scaturire l'ossessione di Jed Parry (Rhys Ifans) nei confronti di Joe Rose (Daniel Craig). Il film di Michell restituisce solo in parte la complessità del libro di McEwan, in cui si mescolano l'omoerotismo, la suspense e la lucida osservazione delle dinamiche di coppia.
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5. Espiazione
Il più popolare e acclamato fra i romanzi di Ian McEwan, inserito da Time nell'elenco delle cento opere in lingua inglese più importanti della letteratura contemporanea, Espiazione, arrivato nelle librerie nel 2001, ha dato vita anche alla trasposizione più celebre dei libri dell'autore. Diretto nel 2007 da Joe Wright su una sceneggiatura di Christopher Hampton e candidato all'Oscar come miglior film, Espiazione è un dramma in tre atti che, fra gli anni Trenta e Quaranta, ripercorre la travagliata vicenda di Robbie Turner (James McAvoy) e Cecilia Tallis (Keira Knightley), due giovani le cui vite saranno irremidiabilmente sconvolte in seguito a un misterioso crimine e alla testimonianza della sorella minore di Cecilia, Briony (Saoirse Ronan). Tagliente analisi della dicotomia fra la realtà e la sua rielaborazione artistica, Espiazione si avvale di una messa in scena di grande suggestione e di alcune ottime soluzioni nel passaggio dalla pagina allo schermo.
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6. Chesil Beach
Girato nel 2017, a dieci anni di distanza dal breve romanzo datato 2007, per la regia dell'esordiente Dominic Cooke su un copione dello stesso Ian McEwan, il film - qui potete leggere la recensione di Chesil Beach - si pone il difficile obiettivo di sviluppare, in quasi due ore di durata, una vicenda che si consuma in un breve arco di tempo, fra i salti temporali della memoria e l'irruzione dei sentimenti conflittuali dei due protagonisti: Edward Mayhew (Billy Howle) e Florence Ponting (Saoirse Ronan), due ragazzi che si sono appena uniti in matrimonio e che, in una camera d'albergo nella località di Chesil Beach, sulla costa della Manica, si accingono a trascorrere la loro prima notte di nozze. Le insicurezze, le angosce e la sessuofobia nella Gran Bretagna dei primi anni Sessanta sono i temi chiave di un film che non riesce a restituire appieno la forza della fonte letteraria.
7. Il verdetto (La ballata di Adam Henry)
Contemporaneamente a Chesil Beach, Ian McEwan ha firmato la sceneggiatura di un altro film tratto da uno dei suoi libri più recenti e più belli, La ballata di Adam Henry del 2014 (in originale The Children Act), arrivato sugli schermi per la regia di Richard Eyre con il titolo italiano Il verdetto. Una magnifica Emma Thompson è la protagonista assoluta nel ruolo di Fiona Maye, giudice dell'Alta Corte britannica per la tutela dei minori, che nel bel mezzo di una crisi devastante con il marito Jack (Stanley Tucci) si trova a occuparsi di un caso particolarmente delicato: quello di Adam Henry (Fionn Whitehead), diciassettenne che rifiuta una trasfusione di sangue per motivi religiosi. Il labirinto della morale, con le sue ripercussioni sul diritto, sarà il terreno d'esplorazione e d'azione di Fiona, alle prese con scelte fatidiche che la costringeranno a confrontarsi con la propria coscienza.