Come è d'uso tra una stagione e l'altra, è tempo di bilanci, e in questa prospettiva torniamo a parlare di incassi - o meglio, dei film che hanno totalizzato i maggiori incassi in Italia nella stagione 2006-2007. Anche quest'anno il cinema italiano si dimostra in salute dal punto di vista economico, piazzando tre titoli tra i primi dieci film in classifica (di cui due ai primi tre posti) e sette tra i primi venti. Questo non considerando un film italiano La ricerca della felicità, produzione targata USA che vede alla regia il nostro Gabriele Muccino; e se l'ottimo successo del film oltreoceano è dovuto in gran parte alla star Will Smith (uno degli attori di maggior richiamo al momento in America), da noi deve indubbiamente il suo sesto posto assoluto anche alla popolarità di Muccino e all'impatto mediatico dell'esordio USA del regista romano. Un altro personaggio la cui popolarità ha influito, e non poco, è Riccardo Scamarcio: tra i primi trenta film per incassi il giovane attore pugliese è presente in tre pellicole: Manuale d'amore 2 - Capitoli successivi, Ho voglia di te (tutti e due in top ten) e Mio fratello è figlio unico. Ulteriore segnale che indica quanto il nostro ambiente cinematografico sia ancora dominato dalla figura dell'attore di richiamo.
Da segnalare ancora, per quanto riguarda i film italiani, il successo delle commedie e dei film generazionali, in particolare quelli di forte appeal presso il pubblico più giovane, come Ho voglia di te o Notte prima degli esami - Oggi. Per quanto riguarda le commedie, si conferma il successo di formule ben note e in un certo senso "tradizionali", mentre quando la ricetta cambia (come nel caso della proposta "teatrale" di Aldo, Giovanni e Giacomo - Anplagghed al cinema - o in quello dell'alternativa natalizia del "cinepandoro" Commediasexi) gli incassi restano abbondantemente sotto le aspettative. Nel reparto 'soprese' si impone però una commedia che fa storia a sé, Il 7 e l'8 di Ficarra e Picone, con l'eccellente incasso di 7 milioni e 700 euro.
Per il resto, quest'anno manca l'exploit di grosse dimensioni che aveva caratterizzato gli incassi dello scorso anno con gli straordinari 28 milioni e 900.000 euro incassati da Il codice Da Vinci. Il risultato del capolista Natale a New York, infatti, è davvero invidiabile ma inferiore di cinque milioni di euro a quello del film di Ron Howard, fenomeno dello scorso anno in Italia ancor più che in USA.
Un'altra differenza che salta agli occhi rispetto alla stagione 2005/2006 è la scarsità, nella parte alta della lista, di pellicole di animazione, che spesso spadroneggiano nelle classifiche degli incassi internazionali. Se infatti l'anno scorso avevamo due titoli di animazione ottimamente piazzati in top ten (Madagascar e L'era glaciale 2: il disgelo), quest'anno ne troviamo soltanto uno, Cars - motori ruggenti, per di più al decimo posto. Per trovare un altro film di animazione dobbiamo scendere fino alla 21a posizione, dove si piazza La gang del bosco. Un'analoga deriva sembra affliggere i blockbuster e le grandi produzioni di oltreoceano: nemmeno un film come The Departed - Il bene e il male, diretto da un grande nome come Martin Scorsese e premiato con l'Oscar, riesce a raggiungere i 10 milioni di euro, e tante altre pellicole cariche di star e di hype restano ancora più indietro: pensiamo al nuovo, patinatissimo film della saga di 007, Casino Royale, ai robot di Transformers, o ancora ai supereroi de I fantastici quattro e Silver Surfer. Non che i blockbuster manchino nelle prime posizioni; anzi, la Disney piazza i due episodi della sua saga piratesca Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma e Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo al secondo e al quinto posto; come non ha di che lamentarsi la Sony con Spider-Man 3 in quarta posizione. E non dimentichiamo Harry Potter e l'ordine della fenice: in questo caso una saga arrivata addirittura al quinto episodio senza aver stancato il suo pubblico. Ma non si può ignorare come si tratti in ciascuno di questi casi di franchise fortissimi, con I pirati dei Caraibi trainato per di più dalla sempre crescente popolarità di Johnny Depp, che ha creato un fenomeno di costume con il personaggio di Jack Sparrow.
L'unico film USA - escludendo il già citato La ricerca della felicità - a sorprendere davvero in positivo è la commedia Il diavolo veste Prada, chick flick di qualità che, grazie alla patina modaiola e a un'incantevole Meryl Streep, ha trovato terreno fertile un po' in tutto il mondo e ha chiuso con l'incasso internazionale sbalorditivo di 325 milioni di dollari.
Un'ultima nota su una forza importante che raramente trova spazio nell'ambito delle classifiche degli incassi, ovvero il cinema d'autore europeo. Che quest'anno però vanta un portabandiera di tutto rispetto, il superbo Le vite degli altri di Florian Henckel-Donnersmarck: il film che vede protagonista il bravissimo Ulrich Mühe (precocemente scomparso alla fine del mese scorso), ha avuto una partenza lenta ma in seguito è emerso conquistando una discreta fetta di pubblico: oltre tre milioni e duecentomila euro. Mezzo milione in più della co-produzione internazionale Babel, affollata di star e plurinominata all'Oscar.