I dolori del giovane Fotter
Byrnes vs Fotter, capitolo 3. Lo scontro totale per la conquista della leadership familiare fra l'ex agente dell'intelligence Jack Byrnes e il genero Greg Fotter diventa stavolta un conflitto per individuare il nuovo boss di casa Byrnes. Il povero Jack, infatti, comincia ad accusare gli acciacchi dell'età e cerca un sostituto in grado di prendere il timone della sua dinastia ultracentenaria. Il prescelto, nonostante le incomprensioni del passato, è proprio Greg che a dispetto di una figura goffa e decisamente poco WASP si è dimostrato un marito innamorato e un padre affettuoso. La vita del simpatico infermiere e della dolce metà Pam si è complicata con la nascita di Samantha e Henry e per guadagnare i soldi che rendano possibile l'iscrizione dei gemelli al più esclusivo asilo di Chicago, Greg decide di accettare l'offerta di lavoro della bellissima Andi Garcia, una rappresentante farmaceutica che lo fa entrare nel meraviglioso mondo del Sustengo, un Viagra adatto ai cardiopatici. Il compleanno dei piccoli è l'occasione giusta per riunire tutta la famiglia, compresi i genitori di Greg, Bernie e Roz Fotter e Kevin, l'inconsolabile ex di Pam. I soliti fraintendimenti trasformano Greg in marito fedifrago, ma niente può fermare l'uomo che è riuscito ad entrare nel famigerato circolo della fiducia.
"Bisogna ridere di ciò che ci rende umani", dice il saggio nonno Fotter elencando agli estasiati nipotini una lunga serie di rumori corporali che scatenano naturalmente la risata; un ricco assortimento di pernacchie e affini che nel film di Paul Weitz, Vi presento i nostri, assumono il tono di un divertissement infantile, come quando un bambino fa un versaccio al papà perché ci ha litigato. E proprio in questa regola aurea, enunciata con amabile grazia da Dustin Hoffman (campione di "scorrettezze" anche nella Versione di Barney) sta il segreto del terzo capitolo della fortunata saga dei Fockers-Fotter, una commedia costruita con gli ingredienti semplici di sempre. La sceneggiatura di John Hamburg e Larry Stuckey, infatti, ha parzialmente trasformato i temi presenti nei due precedenti episodi, su tutti l'irriducibile dicotomia tra Fotter e Byrnes, aggiungendo solo nuovi elementi di disturbo alle già turbolente vicende di Greg e soci. Il più evidente è l'arrivo della svitata Andi interpretata da Jessica Alba, una donna perennemente su di giri che in ospedale sfrutta l'"esplorazione" di un paziente poco paziente per iniziare a corteggiare Greg. Neanche il passaggio di consegne da Jay Roach (regista di Ti presento i miei e Mi presenti i tuoi?, qui nelle vesti di produttore) a Paul Weitz rappresenta uno stratosferico cambio di marcia per questo franchise di successo, ma l'autore di American Pie e About a boy possiede comunque abilità nell'orchestrare un cast ricco come sempre. Assieme ai confermatissimi blocchi familiari, Ben Stiller, Dustin Hoffman e Barbra Streisand da una parte, Robert De Niro, Blythe Danner e Teri Polo dall'altra, con Owen Wilson a fare da battitore libero, dobbiamo segnalare anche gli innesti di Laura Dern (la preside dell'asilo) e Harvey Keitel, capo della ditta che ristruttura la nuova casa dei Fotter. Quello che manca forse è una vera situazione esilarante, che non si limiti alle solite facce buffe di chi non crede ai suoi occhi (una costante in tutto il film). Divertono però l'aplomb e la leggerezza con un cui un grande "vecchio" di Hollywood come Robert De Niro si mette in gioco nelle situazioni più imbarazzanti (basti notare gli effetti dell'overdose di Sustengo...); in fondo, come in ogni commedia che si rispetti, è il corpo dei protagonisti ad essere costantemente in primo piano, e l'inossidabile Bob si concede perfino un durissimo match con il genero durante la festa di compleanno dei gemellini. Un duello culminato nella sequenza più divertente del film, la caccia a De Niro nella vasca con le palline, diventata citazione di Lo squalo (con tanto di colonna sonora). E gli omaggi non finiscono qui visto che uno dei temi portanti della commedia è l'incoronazione di Greg come il nuovo "Godfocker" di casa Byrnes, un rituale che Stiller e De Niro interpretano in pieno stile mafia movie. Opera godibile, dunque, Vi presento i nostri, che fornisce agli affezionati spettatori quegli elementi riconoscibili che hanno fatto la fortuna di questa epopea familiare dai buoni sentimenti, a quanto pare ancora non esaurita visto che il finale lascia aperto più di uno spiraglio su un possibile quarto capitolo.
Movieplayer.it
3.0/5