Che tifiate per i Neri o per i Verdi, c'è una cosa su cui si può essere tutti d'accordo: il personaggio migliore di House of the Dragon è Viserys I. Senza dubbio. Magari non è il più carismatico o il più forte in battaglia, ma certamente era l'unico in grado di mantenere la pace nei Sette Regni. Tra tante teste calde ed eredi - più o meno legittimi - pieni di risentimento, finché sedeva lui sul Trono di Spade a Westeros c'era la tranquillità. Non appena è uscito di scena è stato il caos.
È vero, lui ha nominato Rhaenyra come sua legittima erede, ma verso la fine, anche a causa del grande decadimento fisico, è stato meno deciso a riguardo. Tutto poi è precipitato quando Alicent, origliando l'addio tra Viserys e la figlia Rhanyra sul suo letto di morte, ha sentito il nome "Aegon", credendo quindi che alla fine avesse cambiato idea, scegliendo Aegon come re. Questo ha portato all'immediata incoronazione di Re Aegon II. Nella seconda stagione di House of the Dragon le due si confrontano su questo malinteso, ma ormai è troppo tardi. Il sangue è stato versato da entrambe le parti e la guerra è inevitabile.
Forse anche perché è l'unica a cui il padre ha rivelato l'esistenza della Canzone del Ghiaccio e del Fuoco, ovvero il sogno-profezia di Aegon I, che prevede l'arrivo degli Estranei (e si collega quindi direttamente ai fatti di Il Trono di spade, di cui House of the Dragon è un prequel), Rhaenyra sembra essere davvero la sola ad aver capito e imparato la lezione del padre sul potere. E, anche se con i suoi tempi, alla fine se ne è reso conto anche Daemon, fratello minore del compianto re, che ha sempre sofferto di non essere stato preso in considerazione come erede al trono.
In House of the Dragon 2 Daemon Targaryen è bloccato, sia fisicamente che mentalmente, nel castello di Harrenhal. Qui ha diverse visioni, compresa quella del fratello. I cameo di Viserys sono due: appare infatti negli episodi 6 e 7. Cerchiamo di capire che significa e perché questo ritorno dell'attore Paddy Considine è stato fondamentale. La serie è su Sky e in streaming solo su NOW.
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Come rivelato da Ryan Condal, co-creatore con George R.R. Martin, e showrunner della serie, nel podcast ufficiale di House of the Dragon (The Official Game of Thrones Podcast: House of the Dragon), Paddy Considine considera il personaggio di Viserys I come il ruolo migliore della sua carriera. L'autore ne è onorato e per questo ha chiesto all'attore di tornare nella seconda stagione. Non con uno, ma per ben due camei.
L'idea di mostrare Viserys I ormai consumato e reso irriconoscibile dalla malattia è stata proprio di Considine: per lui era fondamentale tornare solo se il suo cameo avesse avuto un ruolo decisivo per la storia. E così, visto che è una visione del fratello, l'attore ha capito che Viserys doveva essere importante per l'evoluzione del personaggio di Daemon. Quindi era necessario sottoporsi di nuovo a tutte quelle ore di trucco.
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Che significa il cameo di Viserys I?
E perché, direte voi, sottoporsi di nuovo a quella scocciatura se non era stato espressamente richiesto? Perché Considine ha capito profondamente il rapporto tra i due fratelli Targaryen e si è reso conto di quanto fosse grande il senso di colpa di Deamon nei confronti di Viserys. È tutta la stagione che Daemon cerca di lottare con i propri demoni: prima si è confrontato con la giovane Rhaenyra (Milly Alcock), poi con la madre Alyssa Targaryen (Emeline Lambert), che non ha praticamente conosciuto, infine con il fratello maggiore.
Daemon si rende conto di essere stato crudele con Viserys, avendolo non soltanto ostacolato quando lui invece l'ha sempre appoggiato e difeso, ma avendo anche gioito per la morte del suo primo figlio maschio. Ha sempre pensato soltanto a se stesso Daemon, quando invece forse nemmeno voleva davvero la corona: ed è proprio questa la domanda fondamentale che gli fa Viserys nel settimo episodio. Daemon è pronto ad accettare il peso di quel simbolo?
La corona è il simbolo del re e il re è colui che esercita il potere: ma, particolarmente nella Casata Targaryen, considerata quasi divina, perché in grado di cavalcare i draghi, questo potere è estremamente pericoloso. Non soltanto per i sudditi, ma anche per chi siede sul Trono di Spade. C'è chi è impazzito (e chi impazzirà), chi, come Viserys, è stato letteralmente consumato da quella corona. Quindi Paddy Considine aveva racione: perché il significato del cameo di Viserys fosse espresso in maniera efficace, doveva mostrare i risultati di questa lotta contro una forza che tende a rivolgersi verso chi cavalca il caso.
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Che significano i sogni in House of the Dragon?
I sogni per la dinastia Targaryen sono importantissimi: un sogno li ha portati a spostarsi a Roccia del drago per sfuggire alla morte e ora la Canzone del Ghiaccio e del Fuoco determinerà le sorti dei suoi discendenti fino a Daenerys. Viserys I stesso ha preso alcune decisioni dopo aver sognato, Daemon è ora ossessionato da visioni e anche Haelena sembra in grado di prevedere il futuro: ha visto arrivare l'uccisione del figlio e sembra aver capito che Aemond è responsabile di qualcosa di terribile. Che significano i sogni in House of the Dragon, quindi?
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Lo abbiamo chiesto proprio a Paddy Considine, che nella nostra intervista sottolinea il ruolo fondamentale dei sogni: "Quando il corpo è così rilassato, ovviamente, la mente vaga in uno stato diverso. Nel mondo di Game of Thrones, i sognatori sono persone che forse non si possono propriamente definire profeti, ma forse lo sono in un certo senso, perché possono vedere il futuro. Nella storia dei Targaryen i sognatori hanno salvato la famiglia dalla rovina. Senza un sogno premonitore i Targaryen non esisterebbero. Il fatto che Viserys prenda i sogni molto, molto seriamente è quindi comprensibile. E in realtà questo lo confonde in qualche modo, perché credo che pensi a se stesso come un sognatore. Nel primoepisodio dice a sua moglie di un sogno che ha fatto su loro figlio non ancora nato, che ha conseguenze tragiche. Si gioca con il misticismo e devi capire cosa significa in tutti questi ambiti. Non si può essere completamente mistici. Ci deve essere una lucidità: bisogna pensare bene al proprio punto di vista. Alla prospettiva. Perché si può essere così spinti da questo desiderio da provocare una tragedia".