Eccoci qua, a parlare di nuovo di una delle star più amate, ovvero Kevin Costner. Il due volte premio Oscar per Balla coi lupi sta vivendo una sorta di seconda giovinezza grazie a Yellowstone, la serie TV di Taylor Sheridan dove ha interpretato John Dutton. Una seconda giovinezza e un rinnovato slancio di popolarità che non è stato tutto all'insegna delle rose e dei fiori. Il motivo alla base è da ricercare in una questione di cui abbiamo parlato in più di un'occasione: la coesistenza non semplicissima fra due maschi alpha come Costner e Sheridan che, col passare degli anni, è completamente degenerata tanto da scaturire nell'addio del primo alla serie.

È risaputo che nella seconda parte della stagione cinque, quella che è stata girata dopo gli scioperi degli attori e degli sceneggiatori, Kevin Costner non è presente e la dipartita di John Dutton, a quanto pare prevista da sempre, è stata comunque ritoccata per ovviare alla questione. La ragione principale degli attriti fra i due ha comunque un nome: Horizon an american saga.
Una lunga gestazione
Il nostro sogna di portare sul grande schermo l'epopea western in questione da quasi quarant'anni. Dal 1988 per l'esattezza. Nel corso del tempo, l'idea alla base di questo racconto è chiaramente mutata ed è passata dal concentrarsi su un paio di protagonisti principali alla più classica delle storie d'ensemble. Il concetto principale è sempre stato quello di raccontare gli anni, dodici per l'esattezza, a cavallo della Guerra Civile Americana. Che è un po' il motivo che lo ha portato a voler realizzare quattro capitoli di Horizon: oltre all'importante arco temporale, Costner ha capito che bisognava inserire nell'equazione anche tutto quello che, in quel periodo, veniva vissuto anche dai nativi americani e dall'incontro/scontro con l'uomo bianco.
Nel 2003 pareva che tutto fosse pronto per partire con la Disney, ma poi, durante la pre-produzione, l'attore e regista scoprì che la sua volontà e quella dello studio non erano propriamente allineate. La Casa di Topolino non aveva in alcun modo voglia di elargire il corposo budget richiesto per Horizon e così tutto è tornato nel cassetto dei desideri di Kevin Costner per altri due decenni o quasi. Poi, proprio grazie alla rinascita d'iiamgine avvenuta con Yellowstone, il progetto è tornato sui binari. Che si sono rivelati alquanto accidentati.
I soldi e il pubblico
In primis c'è la questione del budget. Produrre quattro capitoli di un'epopea western pensata per il grande schermo in un periodo in cui il suddetto sta affrontando non pochi problemi nel riuscire a intercettare l'interesse delle persone è una trovata folle già sulla carta.

E non è che Kevin Costner si sia ritrovato con una fila di major e produttori fuori dalla porta di casa, anzi: per trovare i 100 milioni di dollari necessari alla realizzazione dei primi due Horizon ha dovuto effettuare una questua con dei facoltosi investitori (i cui nomi non sono mai stati svelati) e mettercene 38 di tasca propria. Lo ha fatto con la consapevolezza che avrebbe comunque potuto reggere l'urto economico di questa mossa ribadendo che, anche se fosse rimasto senza un dollaro (cosa chiaramente lontana dalla realtà), i suoi asset finanziari uniti ai residuali del film che ha fatto avrebbero comunque garantito una vita agiata, molto agiata ai suoi sette figli e figlie e ai suoi discendenti.
Nonostante abbia reperito i 38 milioni di cui sopra anche con un'ipoteca sulla sua gigantesca magione di Santa Barbara. A occuparsi della distribuzione di Horizon capitolo 1 è stata, come noto, la Warner Bros. I piani iniziali prevedevano che il Capitolo 1 e il Capitolo 2 uscissero nel corso dell'estate 2024 a circa un mese di distanza l'uno dall'altro.
Poi una doccia fredda che un po' tutti gli addetti ai lavori avevano ampiamente previsto. Il lungometraggio, salutato da recensioni molto fredde, è stato snobbato dal pubblico incassando, globalmente, solo 34 milioni di dollari. E così Horizon capitolo 2 è stato quietamente rimosso dal listino della Warner. Ad oggi la pellicola è stata vista solo a Venezia, che ha ospitato la world premiere il 7 settembre scorso, e al Santa Barbara International Film Festival il 7 febbraio del 2025. Quando e se verrà effettivamente portato nelle sale non ci è dato sapere, così come non si sa ancora con certezza se Costner riuscirà a portare a termine gli altri due capitoli della storia. Il tutto mentre Taylor Sheridan continua a mietere successi con le sue serie TV western (e non solo) tanto che la Paramount non si fa troppi problemi a concedergli più di 150 milioni di dollari per produrre la seconda stagione di 1923.
Quale futuro per Horizon?
L'incertezza regna sovrana. Kevin Costner, dal canto suo, ha sempre ostentato una certa sicurezza. Tonfo commerciale o meno, pensa che in un modo o nell'altro, grazie all'home video, allo streaming e alla TV, Horizon finirà per andare in attivo. Prima o poi. Cosa questa che evidenzia il problema principale di un progetto seriale che non ha ancora garanzie di ricevere un finale, nonostante l'inizio delle riprese del Capitolo 3 l'anno scorso.

Come biasimare, nel contesto attuale, chi ha deciso di saltare a pie' pari una storia che, in teoria, verrà raccontata in quattro film da tre ore e passa ciascuno che, forse, avrebbe avuto più senso come produzione per i piccolo schermo? D'altronde, proprio uno come Sheridan ha dimostrato che gli spazi e il respiro del western possono vivere benissimo anche sul piccolo schermo e, ci dispiace per il buon Kevin a cui vogliamo un mondo di bene, la resa spettacolare e scenica della già citata seconda stagione di 1923 è di gran lunga superiore non solo ad un Horizon, ma anche un film come Killers of the Flower Moon che è ambientata grossomodo nello stesso periodo e tratta pure tematiche analoghe. Forse andava fatto fin dall'inizio un altro tipo di calcolo e di ragionamento che però, per chi ha tirato fuori dal cilindro capolavori seminali come Balla coi lupi, sono chiaramente non concepibili.
C'è poi, è notizia recente, la magagna legale fra la società di Costner che ha foraggiato Horizon e la New Line Cinema (l'etichetta sussidiaria della Warner). Quest'ultima ha avviato una procedura arbitrale contro la Horizon Series, la suddetta società di Kevin Costner pervia di alcune presunte violazioni dell'accordo di cofinanziamento relativo al progetto. Il contratto stabiliva che sia New Line che Horizon Series rimborsassero una parte del finanziamento emesso dalla City National Bank. New Line afferma di aver coperto la quota che il partner non ha pagato, con City National Bank che afferma che il quantitativo di denaro dovuto è ancora maggiore. Potremmo fare battute molto scontate su quanto l'orizzonte di Horizon sia denso di nubi, ma sarebbe troppo facile.