Gli amanti maledetti di Twilight arrivano a Roma

La regista Catherine Hardwicke e i due giovani protagonisti Robert Pattinson e Kristen Stewart hanno incontrato la stampa accreditata dopo la proiezione di un breve "anticipo" sul film.

Secondo grande evento dedicato al pubblico degli adolescenti: dopo High School Musical 3, è di scena Twilight, fantasy romantico prodotto sulla scia dello straordinario successo mondiale della saga letteraria di Stephenie Meyer. A Roma non è arrivato l'intero film, che uscirà comunque in tutto il mondo il prossimo 21 novembre, ma un "assaggio" di una quindicina di minuti, qualcuno dei quali dedicato a uno sguardo al backstage, e il resto a due scene di una certa importanza nell'economia della romantica avventura di Bella e Edward. Nella prima, vediamo la prima visita di Bella alla famiglia dell'amato. Quelli che circondano Edward sono, come i lettori della Meyer ben sanno, vampiri "buoni", che si sforzano di non fare del male agli umani, ma per questo devono combattere un istinto molto forte; per questo per loro l'arrivo di Bella nella loro cerchia è un momento molto delicato. Bella e Edward, invece, cercano soltanto un posto dove essere lasciati in pace, e per fortuna trovano un momento tutto per loro nella camera di lui, dove manca un giaciglio (i vampiri, in Twilight, non dormono mai) ma in compenso una fila di CD fa bella mostra di sé. Dopo un momento di tenerezza ascoltando Debussy, Edward decide di mostrare alla ragazza di cosa è capace, e salta con lei dalla finestra che si affaccia sul bosco, e i due saltano di cima in cima e ammirano lo splendore del panorama.

Nella seconda scena, il registro è completamente diverso perché entra in scena il vampiro malvagio, il biondo James, che non fa mistero delle sue intenzioni di torturare e uccidere Bella per colpire il suo nemico Edward e costringerlo ad affrontarlo per vendicarsi. James ha attirato la fanciulla in una palestra deserta, e sta filmando la sua sofferenza quando l'eroe manda all'aria i suoi piani e una funambolica lotta tra atletici vampiri ha luogo di fronte alla ferita e semi-incosciente Bella.

La mini-featurette annessa alle due sequenze in anteprima vede invece la regista Catherine Hardwicke sul set con i due giovani protagonisti: il terzetto introduce il plot del film, i personaggi e il loro rapporto, e anche la scrittrice Stephenie Meyer fa la sua apparizione parlando del suo coinvolgimento nel progetto di adattamento cinematografico del "suo bambino".

Alla proiezione segue l'incontro con la Hardwicke e con Robert Pattinson e Kristen Stewart, interpreti di Edward e Bella.
La prima domanda, per la regista di Thirteen - tredici anni, riguarda proprio la sua scelta dei due giovani attori.

Catherine Hardwicke: Kristen e Robert sono stati assolutamente la mia prima scelta. L'elemento più importante era l'alchimia tra di loro. Per questo li abbiamo fatti incontrare per un'audizione a casa mia, e le cose non potevano andare meglio.

Quali sono state le difficoltà nell'adattare il romanzo per il grande schermo?

Catherine Hardwicke: Difficoltà, naturalmente, ce ne sono state, soprattutto per il fatto che il romanzo è un volume di 500 pagine ed era necessario condensare le parti più gustose e anche più spaventose di esso in un'esperienza più veloce, intensa e cinematica.

Robert Pattinson, Edward è un personaggio che cambia umore molto frequentemente, come ha gestito questo aspetto?

Robert Pattinson: Edward vive una condizione per noi difficile da concepire: non ha avuto emozioni, non ha sentito niente per ottant'anni, e poi arriva l'incontro con Bella e improvvisamente ricomincia a sentire tutto.

E il personaggio di Bella?

Kristen Stewart: E' un personaggio in cui è molto facile identificarsi, è una ragazza solitaria, senza amici, ma è anche una persona razionale e pratica. La storia con Edward è una cosa più grande di lei, e la affronta con una certa ingenuità. Non sa nulla del mondo dei vampiri, ma ha bisogno di lui e soltanto questo conta.

Nel film si fa un uso significativo degli effetti speciali. Come vi siete trovati da questo punti di vista?

Catherine Hardwicke: Una cosa fondamentale all'interno della storia era rendere le capacità sovrumane di Edward, che è eccezionalmente agile, forte e veloce. Per questo abbiamo usato delle tecniche orientali con l'aiuto di un team di esperti proveniente dalla Cina.

Robert Pattinson: Quando ho iniziato a lavorare al film non mi ero reso conto di quanta azione ci sarebbe stata. In effetti non è stato facile ed è stato abbastanza faticoso, soprattutto per le sequenza fisiche.

Kristen Stewart: Mi sono divertita, mi piacciono le scene fisiche. L'unico problema è che non vedi davvero quello che ci dovrebbe essere e devi lavorare con un po' di immaginazione. Ma questo è anche stimolante.

Da cosa deriva secondo Ms. Hardwicke il successo fenomenale di questa serie? Oltre alle suggestioni universali e senza tempo alla Romeo e Giulietta, sembra esserci un elemento in più nel fatto che Bella e Edward non possono abbandonarsi alla passione...

Catherine Hardwicke: Infatti. Gli innamorati che hanno una storia contrastata alla Romeo e Giulietta sono circondati da minacce esterne; in questo caso, invece, il pericolo viene da uno dei due ragazzi. Se si spingono troppo in là, l'eccitazione rischia di rendere Edward incapace di resistere alla sua naturale brama di sangue, mettendo in pericolo la vita di Bella.

Grazie alla centralità dei vampiri, è presente anche il tema dell'eterna giovinezza e dell'immortalità.

Catherine Hardwicke: Certo, non per niente in quasi tutte le culture è presente il mito del vampiro o qualcosa di analogo. Nell'umanità di ogni epoca è stato presente l'anelito alla vita eterna. I personaggi come Edward servono a esplorare questo dilemma: vivere in eterno è bello o no?