Il trono di spade: il fantasy declinato HBO

Tratto dalla popolarissima saga Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R. R. Martin, questo nuovo show abbraccia le atmosfere più dark del genere fantasy: niente elfi, musiche soavi e sacrifici generosi, ma intrighi, sangue, sesso e tradimenti.

Le Cronache del ghiaccio e del fuoco (A Song of Ice and Fire) di George R.R. Martin sono una delle saghe letterarie più popolari degli ultimi lustri, e una delle più epiche e truci incarnazioni del genere fantasy: il materiale giusto per la pionieristica e coraggiosa HBO, che ha adottato sul nascere il progetto per una trasposizione televisiva della serie. I diritti furono acquisiti dalla rete già quattro anni fa e David Benioff - autore dello script capolavoro de La 25a ora di Spike Lee, che si era già cimentato con l'epos con Troy - e D.B. Weiss furono subito ingaggiati come showrunner, ma lo sviluppo dell'adattamento tardò a ingranare anche a causa del famigerato sciopero degli sceneggiatori che paralizzò Hollywood tra il 2007 e il 2008.

Sean Bean in una scena dell'episodio Winter Is Coming di Game of Thrones
Sean Bean in una scena dell'episodio Winter Is Coming di Game of Thrones

Il budget di Il trono di spade è piuttosto consistente, dato che si parla di 50-60 milioni di dollari impiegati per produrre i dieci episodi della prima stagione (il solo pilot L'inverno sta arrivando, dovrebbe esserne costati quasi 10), e si tratta di un prodotto su cui la rete via cavo punta davvero molto: dopo il successo di True Blood, serie con fondanti elementi fantastici e pure tratta da una saga letteraria, siamo di fronte a un altro ambizioso tentativo (anche dopo quello fatto con l'originale, inquietante ma poco fortunato Carnivale) di conquistare una fetta di pubblico esigente, appassionata, ma anche più "di genere" rispetto a quella, più tradizionalista, che segue da anni la sua programmazione. Considerata la forte fanbase che Il trono di spade più vantare, si tratta di un tentativo già molto ben avviato, anche grazie all'impegno evidente profuso dalla rete in ogni ambito - non ultimo il coinvolgimento dello stesso Martin, di sceneggiatori di grande esperienza e dei suoi registi di punta, come Timothy Van Patten, al timone in Winter Is Coming.

Il pilot, girato nel 2009, è stato trasmesso un paio di giorni fa senza deludere le aspettative: si tratta di una produzione sontuosa, che affianca al rispetto delle atmosfere sinistre dei libri di Martin una minuziosa ricostruzione (allo)storica di stampo altomedievale.

La chiamata regale di Eddard Stark

Mark Addy è Re Robert nel pilot della nuova serie HBO Game of Thrones
Mark Addy è Re Robert nel pilot della nuova serie HBO Game of Thrones

Ma voliamo dunque verso i Sette Regni di Westeros, cominciando da Grande Inverno, castello che sorge a sud della grande Barriera, oltre la quale vive la misteriosa e terrificante minaccia dei White Walkers (nei libri semplicemente Others, 'Estranei' nella versione italiana, evidentemente una piccola modifica apportata per evitare di richiamare "gli Altri" di Lost). Il nobile Eddard Stark guida con equità e polso le sue genti, e protegge il resto del regno dalle minacce di questo cupo Settentrione. Quando però giunge da Approdo del Re la notizia della morte del suo amico, mentore e braccio destro di Re Robert Baratheon, Jon Arryn, Eddard capisce che il tempo con la sua famiglia e il suo popolo sta per finire, perché il sovrano è già in viaggio verso Grande Inverno per richiedere i suoi servigi in sostituzione di Arryn.

Isaac Hempstead-Wright e Kit Harington in una scena di Game of Thrones
Isaac Hempstead-Wright e Kit Harington in una scena di Game of Thrones

Con il re, arrivano la sua bella regina Cersei Lannister e i di lei loschi (?) fratelli Jaime e Tyrion, sospettati di cospirare contro il trono; un trono, peraltro, sottratto anni prima da Robert, Jon e Eddard alla dinastia dei Targaryen, i cui eredi, i biondissimi Viserys e Daenerys, sono in esilio nella città libera di Pentos, in circa di alleanze che permettano loro di muovere guerra all'usurpatore.
Se gli elementi "anomali" e prettamente fantasy - i mostruosi Estranei, i presumibilmente estinti draghi e un funesto, soprannaturale inverno incombente - fanno capolino nel bellissimo prologo e in alcuni momenti della narrazione, nel complesso il mood di questo pilota è realistico e ritrae una società in cui possiamo riconoscere tante caratteristiche della nostra in epoca medievale: dal destino del figlio "bastardo" all'uso delle donne come merce di scambio fino alla sanguinosa e infinita guerra dinastica che ricorda la storia tribolata di tante monarchie europee - un "gioco di troni" che è quello che dà il nome originale allo show (Game of Thrones), oltre che al primo romanzo della saga di Martin.

Un'immagine dall'episodio Winter Is Coming di Game of Thrones
Un'immagine dall'episodio Winter Is Coming di Game of Thrones

Alla scoperta di Westeros

Solo HBO, il paradiso della libertà creativa della TV americana, poteva permettersi di proporre un episodio pilota non solo crudo nel linguaggio e nelle immagini, ma anche piuttosto ostico: quello de Il trono di spade è un pilot che, pur essendo ben narrato, non spende una sola parola di spiegazione per facilitare l'ingresso in un mondo ucronico che ha un'articolata geografia, storia e tradizione, e per disegnare le premesse di una vicenda già prossima a deflagrare. Si tratta di un'introduzione poderosa e ricca, carica di allusioni, personaggi e misteri, ma assolutamente in medias res e che non fa sconti allo spettatore, il quale tuttavia, se smaliziato e avvezzo alle sfide, non potrà che essere affascinato.

La saga di Martin consta di quattro volumi già pubblicati, il quinto è in uscita e altri due sono in programma per il futuro: si tratta ovviamente di una mitologia vastissima, che sarà un autentico piacere esplorare a piccoli passi nei dieci episodi di questa prima stagione dello show (sempre che non siate, come chi scrive, lettori compulsivi e pertanto facilmente indotti a correre in libreria per "fare i compiti a casa"). Ma se cercate la serafica grazia, la dolce malinconia e il confortante manicheismo de Il signore degli anelli, rivolgetevi altrove. Qui troverete intrighi, tradimenti, stupri, rapporti incestuosi, squartamenti e altri orrori indicibili. Per ogni uomo probo e leale, troverete cento manipolatori, infidi e feroci assassini. Per ogni innocente, troverete un tragico destino.
Benvenuti a Westeros.

Movieplayer.it

4.0/5