Ennio Morricone: la firma del compositore nel cinema di Giuseppe Tornatore

Il maestro Ennio Morricone ha caratterizzato con le proprie composizioni musicali il cinema di Giuseppe Tornatore, da Nuovo Cinema Paradiso fino a La corrispondenza.

Ennio Morricone e Giuseppe Tornatore
Ennio Morricone e Giuseppe Tornatore

Presentato in anteprima durante la settantottesima edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, il documentario Ennio rende omaggio alla grandezza umana e artistica di Ennio Morricone, il compositore romano scomparso nel 2020 all'età di 91 anni.

Diretto da Giuseppe Tornatore, Ennio racconta la creazione di un nuovo modo di intendere la musica per il cinema, attraverso i lavori indimenticabili e le intuizioni geniali del leggendario Maestro. Ma non solo. Questo documentario è anche un ricordo affettuoso e sincero che il regista siciliano ha realizzato in virtù della grande amicizia che lo legava a Morricone, scaturita dai tempi di Nuovo cinema Paradiso - la cui colonna sonora venne scritta proprio da Ennio - e proseguita per i successivi trent'anni, siglando inoltre una collaborazione che ha posto la firma del compositore in tutte le pellicole dirette da Tornatore tra il 1990 e il 2016.

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Ennio: Ennio Morricone in un'immagine del documentario

Il sodalizio umano e professionale tra Ennio e Peppuccio (come viene simpaticamente soprannominato) è stato il secondo più longevo nella carriera di Morricone. Il primo, e ovviamente più celebre, era stato quello con Sergio Leone, sin da Per un pugno di dollari (1964) e fino a C'era una volta in America (1984). Il Regista romano e il Maestro erano amici di vecchia data, e la loro collaborazione cinematografica giunse secondariamente rispetto alla conoscenza personale, che durava già dalla giovinezza. Con la scomparsa di Leone nel 1989, Morricone trovò in Tornatore un nuovo autore prediletto, per il quale comporrà splendide partiture.

Se la più famosa rimane certamente quella di Nuovo Cinema Paradiso, le altre non sono affatto meno significative per magnificenza sonora. Di seguito, andremo dunque a riscoprire i temi e le composizioni più importanti realizzate da Ennio Morricone per il cinema di Giuseppe Tornatore. Buona lettura e... buon ascolto.

1. Nuovo Cinema Paradiso (1988)

Giuseppe Tornatore aveva esordito alla regia in un lungometraggio con Il camorrista (1986), un film liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Giuseppe Marrazzo e ispirato alla storia dell'ascesa al potere del criminale Raffaele Cutolo.

Nuovo cinema Paradiso: in scena Philippe Noiret e Salvatore Cascio
Nuovo cinema Paradiso: in scena Philippe Noiret e Salvatore Cascio

Il grande successo di pubblico sarebbe arrivato nel 1988, grazie a Nuovo Cinema Paradiso. È la storia di Salvatore (interpretato, in tre periodi della sua vita, da Salvatore Cascio, Marco Leonardi e Jacques Perrin), regista di fama internazionale ormai cinquantenne che porta con sé il rimpianto di una giovinezza spezzata troppo presto, quando abbandonò la propria terra di Sicilia in cerca di fortuna, e in seguito a una delusione amorosa. A spingerlo nella scelta fu determinante Alfredo (Philippe Noiret), il vecchio proiezionista del cinema di paese costretto alla mancanza della vista dopo un tragico incendio in cabina, causato da un incidente con la pellicola: nel dopoguerra, essa era ancora infiammabile. Tornato nella sua Giancaldo dopo quasi trent'anni proprio in occasione dei funerali di Alfredo, che per il giovanissimo Totò era stato come un secondo padre, Salvatore ritroverà le ombre e i fantasmi di un passato mai dimenticato.

Dopo un esordio poco convincente in termini di critica nella prima versione da 173 minuti (oggi Director's Cut restaurata), e la scarsa accoglienza di pubblico per la seconda da 155 minuti, il produttore Franco Cristaldi convenne con Tornatore di ripresentare Nuovo Cinema Paradiso in una versione più stringata da 123 minuti, che colpì decisamente nel segno: venne premiata a Cannes con il Grand Prix Speciale della Giuria e ricevette un'enorme ribalta internazionale, ottenendo l'Oscar, il Golden Globe e il BAFTA come miglior opera internazionale nel 1990.

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A rendere Nuovo Cinema Paradiso un manifesto del cinema italiano contemporaneo è anche la colonna sonora di Ennio Morricone. Il compositore, in quel periodo già impegnato in altri lavori, venne contattato da Cristaldi, il quale gli inviò la sceneggiatura e riuscì a convincerlo a realizzare la partitura per il film del giovane Tornatore. Fu l'incontro fondamentale della carriera di Peppuccio, che impiegò la colonna sonora di Ennio per quasi l'intera durata della pellicola, rendendola assolutamente imprescindibile per la riuscita del film stesso. Non c'è una singola scena, infatti, che non sia accompagnata dalle musiche di Morricone, che per l'occasione si avvalse della collaborazione del figlio Andrea per il Tema d'amore. Oggi apprezzato direttore d'orchestra, quest'ultimo si è dedicato alla scrittura in svariate occasioni, sia insieme al padre che da solo.

Sulle note di Nuovo Cinema Paradiso, rivive così la straordinaria storia di Totò, nel primo capitolo del lungo viaggio di Tornatore nella sua Sicilia, spesso protagonista del suo cinema.

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2. Stanno tutti bene (1990)

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Vedovo, pensionato e ormai avanti con gli anni, Matteo Scuro ha nei propri figli la gioia più grande. Tutti e cinque sono emigrati in giro per l'Italia in cerca di fortuna. Un giorno, il signor Scuro prende il treno dalla sua Sicilia e decide di andare a trovarli, uno alla volta. Il suo viaggio sarà però estremamente amaro: quelli che erano i suoi ragazzi sono alle prese con i rispettivi fallimenti umani e professionali, nonostante cerchino di nascondere malamente la verità all'anziano padre. Per Matteo sarà, in realtà, una sconfitta personale.

Stanno tutti bene, scritto da Tornatore con Tonino Guerra e Massimo de Rita, è un film dalla sceneggiatura molto complessa, dentro la quale si muove magistralmente un indimenticabile Marcello Mastroianni, in una delle sue interpretazioni più struggenti. Ad accompagnare la narrazione è il tema principale e ricorrente della colonna sonora, Viaggio, tra le composizioni più celebri del maestro Morricone, dall'impostazione vivace ma solenne: spiccano fiati e archi, che regalano al brano un tocco classico per sottolineare quanto il protagonista sia ancorato alle tradizioni e alla propria terra.

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3. Una pura formalità (1994)

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Un mistero di difficile soluzione: un uomo (Gérard Depardieu) dall'identità da decifrare viene ritrovato dalla polizia di notte, solo e infreddolito, sotto un temporale; un commissario (Roman Polanski) cerca di far luce sulla vicenda, pur provando ammirazione per quell'individuo (il quale dice di essere il celebre scrittore Onoff) ed essendo costretto a seguire il rigido protocollo burocratico.

Dopo aver diretto l'episodio Il cane blu per il film La domenica specialmente, Tornatore firmò Una pura formalità: tra i film più ambiziosi e affascinanti della filmografia del regista. Il lavoro di Ennio Morricone per la colonna sonora esprime pienamente la ricerca stilistica di Peppuccio nella messa in scena complessiva.

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4. L'uomo delle stelle (1995)

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Anni Cinquanta. In una Sicilia nella quale la ricostruzione del dopoguerra è ancora più difficile che nel resto del Paese, Joe Morelli (Sergio Castellitto) gira con il suo furgone e con una promessa, affascinante quanto vana: regalare l'ingresso nel mondo del cinematografo. Truffatore travestito da uomo della provvidenza, Morelli passa da un paesino all'altro provinando decine di persone, di ogni età ed estrazione sociale. Davanti la macchina da presa, tutti hanno una storia da raccontare: fino a quando Morelli non resterà coinvolto nelle conseguenze delle proprie azioni...

Scritto da Tornatore con Fabio Rinaudo, L'uomo delle stelle segnò il ritorno in Sicilia del regista, che girò gli esterni del film quasi esclusivamente in provincia di Ragusa, tra il fulcro del barocco, Ibla, e Monterosso Almo, con incursioni anche a Marzamemi (Siracusa) e qualche eccezione nelle zone di Matera. Tanto per le tematiche in parte collegate a quelle di Nuovo Cinema Paradiso (il sogno del cinema e le delusioni delle promesse mancate) che per le ambientazioni, la partitura di Morricone possiede molte note nostalgiche, soffermandosi soprattutto sui volti illusi da Morelli: quasi tutti loro coltivano semplicemente il sogno di una vita migliore.

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5. La leggenda del pianista sull'oceano (1998)

Tim Roth in una scena del film La leggenda del pianista sull'oceano
Tim Roth in una scena del film La leggenda del pianista sull'oceano

All'alba del 1° gennaio del 1900, un macchinista del transatlantico Virginian trova un neonato abbandonato all'interno di una cassetta di limoni. Così, decide di prenderlo con sé e crescerlo in segreto: Danny Boodman T.D. Lemon "Novecento", questo il suo nome, diverrà la mascotte di tutti i lavoratori dell'enorme sala macchine. Quando il padre adottivo morirà in un incidente, il piccolo Novecento farà di tutto per non farsi portare in un orfanotrofio: per riuscirci, suonerà inaspettatamente il pianoforte del salone delle feste, mostrando un talento straordinario. Il Virginian sarà così la sua casa e il suo luogo di lavoro. Divenuto un uomo, Novecento non avrà ancora messo piede sulla terraferma, ma la sua vita sarà stata comunque straordinaria. Finché, un giorno, la corsa del transatlantico dovrà finire...

Tratto da un monologo teatrale di Alessandro Baricco, La leggenda del pianista sull'oceano è il film più imponente della carriera di Tornatore (insieme a Baarìa) e tra le produzioni più importanti del cinema italiano degli anni '90, pur in un periodo di profonda crisi creativa del settore. Con la prova straordinaria di Tim Roth e la regia frenetica e virtuosistica di Peppuccio, ad essere protagonista è soprattutto la colonna sonora di Ennio Morricone, che richiese quasi un anno di lavoro al Maestro. Assoli di pianoforte e influenze jazzistiche con esecuzioni per tromba (suonata da Cicci Santucci) si fusero perfettamente con i temi drammatici e romantici, quali 1900's Theme, The Legend Of The Pianist e Playing Love.

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6. Malèna (2000)

Monica Bellucci è la desideratissima Malèna nel film di Giuseppe Tornatore.
Monica Bellucci è la desideratissima Malèna nel film di Giuseppe Tornatore.

Sicilia, primi anni Quaranta. Il tredicenne Renato Amoroso (Giuseppe Sulfaro) è perdutamente innamorato di Maddalena Scordia, detta Malèna (Monica Bellucci), una giovane donna, la più bella e corteggiata del paese - e per questo invidiata - che è rimasta a vivere da sola dopo che il marito è partito per il fronte. Renato, troppo giovane per realizzare il suo sogno, segue Malèna ovunque, fino in casa, spiandola anche nei momenti più intimi, e in qualche modo la "protegge", nonostante le insidie di uomini che vorrebbero possedere la donna, adesso indifesa. Malèna viene coinvolta nei pettegolezzi e in uno scandalo per adulterio, e la notizia dell'uccisione in guerra del consorte la costringerà a precipitare ancora più in basso per poter sopravvivere, davanti agli occhi sgomenti di Renato, che continuerà a coltivare il suo sincero sentimento...

Malèna rappresentò la consacrazione per Monica Bellucci quale icona di bellezza nel Mondo, pur ottenendo contrastanti pareri dalla critica e dal pubblico. In realtà, il film verrà rivalutato successivamente, come accaduto molto spesso nella cinematografia di Tornatore. Le due candidature agli Oscar vennero ottenute per la fotografia di Lajos Koltai e soprattutto per la colonna sonora di Ennio Morricone.

Per Malèna, il Maestro realizzò una delle partiture più importanti tra quelle che ha dedicato al cinema di Peppuccio. Come già accaduto in passato con La moglie più bella (1968) e Gente di rispetto (1975), Morricone interpretò perfettamente le sonorità tipiche della Sicilia di un tempo, creando temi come Inchini ipocriti e disperazione e Passeggiata in paese, che sottolineano gli atteggiamenti deprecabili della popolazione dell'immaginaria Castelcutò (le riprese si svolsero principalmente tra Siracusa, Noto, Catania e Realmonte) quando Malèna attraversa le strade nella sua bellezza scintillante. Il tema principale è intitolato con il nome della protagonista, e viene utilizzato a più riprese durante il film nelle sue varie versioni, fino al malinconico finale.

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7. La sconosciuta (2006)

Una scena de 'La sconosciuta'
Una scena de 'La sconosciuta'

Irena (Kseniya Rappoport) è una ex prostituta di origine ucraina, che ha appena lasciato alle spalle un periodo estremamente sofferto della sua esistenza. Così, dapprima troverà lavoro come addetta alle pulizie di un complesso residenziale di una cittadina del Nord-Est italiano, ma il suo vero obiettivo sarà diventare dipendente della benestante famiglia Adacher, composta da Donato (Pierfrancesco Favino), dalla moglie Valeria (Claudia Gerini) e dalla figlia Tea (Clara Dossena). Un giorno, questa circostanza si avvererà: Irena verrà scelta per sostituire l'anziana Gina (Piera Degli Esposti), che necessita di un periodo di riposo dopo una caduta provocata dalla stessa Irena. Ma il suo passato non la lascerà in pace, ripresentandosi molto presto...

Tra il dramma e il thriller, La sconosciuta fu un audace passo nella carriera di Tornatore, risultando estremamente riuscito. Cinque David di Donatello e una messe di riconoscimenti italiani, per una pellicola che spicca per ricerca delle ambientazioni e intensità interpretativa. A evidenziare gli aspetti peculiari del film è ovviamente la musica di Ennio Morricone, in particolare lo splendido tema principale.

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8. Baarìa (2009)

Francesco Scianna e Margareth Madè in una scena del film Baaria
Francesco Scianna e Margareth Madè in una scena del film Baaria

L'odierna Bagheria - cittadina natale di Giuseppe Tornatore - nel dialetto locale è semplicemente Baarìa, e in questo film è stata ricostruita e raccontata dal regista nel periodo compreso tra gli anni Trenta e gli anni Ottanta. Protagonisti della storia sono Giuseppe "Peppino" Torrenuova (Francesco Scianna) e Maria Anna "Mannina" Scalia (Margareth Madè), che si innamorano, saranno costretti alla fuitina per suggellare il loro amore e formeranno una famiglia nella Sicilia del dopoguerra, tra lotte sociali (Peppino farà parte del Partito Comunista italiano) e progresso economico, che risulterà però molto accidentato nella morsa della cattiva politica e del malaffare.

Baarìa è ancora adesso tra le produzioni più costose della storia del cinema italiano, ed è finora l'ultimo capitolo che Tornatore ha dedicato alla propria terra. Il desiderio di consegnare un affresco - a tratti epico - imperniato sui propri ricordi e sulle tradizioni siciliane ha probabilmente pesato negativamente sulla riuscita della pellicola, che non ricevette buoni riscontri di critica e registrò un risultato insoddisfacente al botteghino. Nonostante ciò, alcuni momenti del film restano estremamente affascinanti, e sono da sottolineare le prove del cast artistico: oltre ai due giovani protagonisti, meritano una menzione Lina Sastri, Gaetano Aronica, Valentino Ficarra e Salvatore Picone, senza dimenticare tantissimi attori e attrici che appaiono fugacemente nell'opera. Anche per Baarìa, il lavoro di Morricone fu estremamente significativo, la cui sintesi si racchiude nella Sinfonia dedicata a quei luoghi così importanti per Tornatore.

9. La migliore offerta (2013)

Geoffrey Rush a passeggio nella Mitteleuropa de La migliore offerta di Giuseppe Tornatore
Geoffrey Rush a passeggio nella Mitteleuropa de La migliore offerta di Giuseppe Tornatore

Virgil Oldman (Geoffrey Rush) è un battitore d'asta molto conosciuto nel centro Europa. Eccentrico e maniacalmente puntiglioso, egli coltiva una profonda passione per l'arte e il restauro, e può vantare una straordinaria collezione privata, che custodisce con estrema attenzione. Egli non ha mai dedicato tempo ai sentimenti: fino a quando non conoscerà la misteriosa Claire Ibbetson (Sylvia Hoeks), una erede di buona famiglia che gli chiederà di valutare i preziosi oggetti rimasti nell'antica villa di proprietà. La ragazza comunicherà solo a distanza: dietro un muro, una porta, non facendosi mai vedere. Confesserà a Virgil di soffrire di agorafobia. L'uomo resterà affascinato dalla giovane donna, e tenterà di superare gli ostacoli tra di loro seguendo i consigli dell'amico Robert (Jim Sturgess), un restauratore di congegni meccanici...

Con La migliore offerta, Tornatore è tornato ad esplorare il thriller drammatico, con toni meno gravi rispetto a quelli utilizzati ne La sconosciuta ma proponendo un incastro a orologeria, che coinvolgerà il protagonista sul piano puramente emozionale: un uomo distaccato che verrà travolto da ciò che egli aveva sempre evitato.

Fondamentale, anche in questa occasione, l'apporto di Ennio Morricone: al magnifico tema principale (intitolato come il film), contraddistinto da soavi archi, si contrappongono altri brani molto più nervosi, che esprimono puntualmente i vari stati d'animo del protagonista durante la narrazione.

Il Blu-ray de La migliore offerta

10. La corrispondenza (2016)

La corrispondenza: Olga Kurylenko parla con Jeremy Irons attraverso il suo portatile
La corrispondenza: Olga Kurylenko parla con Jeremy Irons attraverso il suo portatile

Amy Ryan (Olga Kurylenko) è una studentessa di astrofisica. Nel tempo libero è anche una stuntwoman per il cinema e la televisione: gira scene estremamente pericolose, ma lei non sembra mai particolarmente scossa. Amy porta avanti una relazione con Edward Phoerum (Jeremy Irons), un professore più avanti di lei con gli anni, ma la loro storia si caratterizza soprattutto nei messaggi e nelle videochiamate, oltre che nei fugaci incontri a Borgo Ventoso, dove Edward ha una seconda casa. Un giorno, in occasione di un convegno, Amy apprenderà una sconvolgente notizia: il professore è scomparso, senza averle detto nulla, in seguito a una lunga malattia, della quale la donna non era a conoscenza. Amy continuerà però a ricevere una numerosa corrispondenza da parte di Edward, vivendo nonostante tutto quella relazione che la morte sembra non sia riuscita a interrompere...

Girato tra Italia e Gran Bretagna, La corrispondenza è l'ultima collaborazione tra Peppuccio Tornatore e Ennio Morricone, e tra gli ultimi lavori in assoluto del compositore. Il film è un dramma romantico che non mantiene le premesse iniziali, ma che spicca per l'interpretazione di Olga Kurylenko e proprio per le musiche del Maestro: esse rappresentano il commiato artistico dal regista che lo ha accompagnato più di tutti nella fase conclusiva della sua straordinaria carriera, e in particolare i brani La casa sul lago e Una stella, miliardi di stelle evidenziano come il genio di Ennio fosse ancora intramontabile, nel periodo in cui l'Academy gli assegnò il secondo Oscar per la colonna sonora di The Hateful Eight.

Un compositore da Oscar: tutte le nomination di Ennio Morricone