Nato il 25 settembre 1980 a Roma ma di origini molisane, Elio Germano debutta come attore sul grande schermo all'età di dodici anni, prendendo parte come protagonista alla pellicola di Franco Castellano e Giuseppe Moccia Ci hai rotto papà (1993). La notorietà, però, arriva nel 2007 quando Germano si aggiudica il primo David di Donatello come miglior attore protagonista grazie al film Mio fratello è figlio unico, nel quale recita al fianco di Riccardo Scamarcio. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti dall'attore nel corso della sua carriera ricordiamo altri due David di Donatello per le pellicole La nostra vita e Il giovane favoloso, il Prix d'interprétation masculine al Festival di Cannes 2010, sempre per La nostra vita e l'Orso d'argento per il migliore attore al Festival di Berlino del 2020 per Volevo nascondermi.
Elio Germano è sicuramente uno degli attori più apprezzati della sua generazione nonché una vera e propria figura di spicco all'interno del panorama cinematografico italiano contemporaneo. Il suo approccio alla recitazione e la sua incredibile capacità di immedesimazione hanno reso possibile la trasposizione sul grande schermo della vita di alcuni personaggi tanto peculiari quanto complessi come Antonio Ligabue e Giacomo Leopardi. Senza dimenticare l'intensità con la quale l'attore romano si cala nella rappresentazione di contesti sociali spesso difficili e degradanti; ne è un esempio perfetto la moderna favola nera firmata dai fratelli D'Innocenzo Favolacce. Per ripercorrere quella che, finora, è stata una carriera costellata da successi e grandi interpretazioni, abbiamo stilato una lista dei migliori film di Elio Germano, riportati in ordine cronologico decrescente.
1. Favolacce (2020)
Apriamo la nostra lista dei migliori film di Elio Germano con una pellicola del 2020 diretta dai fratelli Damiano D'Innocenzo e Fabio D'Innocenzo: Favolacce. Il film racconta la vita quotidiana di una piccola comunità della periferia meridionale di Roma. Sotto la superficie di un'esistenza apparentemente normale e monotona che i suoi abitanti conducono, però, si nasconde ben altro: il sadismo dei padri, il silenzio delle madri, la disperazione dei figli trattati come semplici oggetti e incapaci di farsi ascoltare. Qui, Elio Germano veste i panni di Bruno Placido, un padre autoritario che non è in grado di dialogare con i propri figli né tanto meno di intercettare il profondo malessere che alberga in loro. La pellicola, tra gli altri riconoscimenti, ha ricevuto l'Orso d'argento per la miglior sceneggiatura e il Nastro d'argento per il miglior film.
Favolacce, parla Elio Germano: "Sul set abbiamo cercato l'autenticità"
2. Volevo nascondermi (2020)
Per aver portato sul grande schermo la vita tormentata del pittore naïf Antonio Ligabue, Elio Germano si è guadagnato l'Orso d'argento al Festival del cinema di Berlino 2020. Volevo nascondermi, per la regia di Giorgio Diritti, rappresenta un viaggio introspettivo e meticoloso alla scoperta di una tra le figure più iconiche dell'arte italiana del XX secolo, dalla difficile infanzia del pittore di origini svizzero-italiane all'incontro con Mazzacurati e al meritato successo. La bravura di Elio Germano sta nel carpire appieno lo spirito del personaggio, facendo emergere il suo genio ma anche la sua profonda sofferenza, interiore e fisica.
Volevo nascondermi, video intervista a Elio Germano e Giorgio Diritti
3. L'uomo senza gravità (2019)
Oscar non è un bambino come gli altri: appena nato ha iniziato a fluttuare nell'aria come se non avesse alcun peso. Il suo corpo, infatti, non risponde alla forza di gravità. Per quasi trent'anni la sua condizione viene celata al resto del mondo dalla mamma e dalla nonna fino a quando Oscar non decide di rivelare a tutti la sua particolare caratteristica, in modo da poter essere finalmente se stesso. Anche in L'uomo senza gravità, diretto da Marco Bonfanti, Elio Germano ci offre una prova del suo talento, vestendo i panni fluttuanti di un uomo affetto da "leggerezza" che sperimenta tutta la pesantezza del mondo.
4. Il giovane favoloso (2014)
In questa pellicola del 2014 dal titolo Il giovane favoloso, il regista Mario Martone dirige Elio Germano per raccontare la vita e i turbamenti di Giacomo Leopardi, bambino prodigio dalla salute cagionevole destinato a diventare uno dei poeti più importanti della cultura italiana. L'attore romano si cala letteralmente nel personaggio, assumendone la postura e la gestualità e facendo emergere la sua vera natura, che non è fatta solamente di studio e rigore ma anche di tanta ironia. E, ovviamente, sofferenza. Per la sua interpretazione del sommo poeta, Elio Germano si è guadagnato il David di Donatello come miglior attore protagonista.
Il giovane favoloso: Giacomo Leopardi come mai prima
5. Magnifica presenza (2012)
Come vi comportereste se il vostro nuovo appartamento fosse già occupato da inquilini fantasmi appartenenti a un'epoca passata? È quello che succede in Magnifica presenza, pellicola del 2012 diretta da Ferzan Ozpetek. Pietro Ponte (Elio Germano), giovane uomo trasferitosi da Catania a Roma per inseguire il suo sogno di diventare un attore, trova casa nel quartiere di Monteverde. Dopo essere stato scaricato da quello che considerava il suo compagno, Pietro si rende conto di non essere solo: il suo appartamento, infatti, è infestato da un gruppo di fantasmi gentili, una compagnia di attori tragicamente morti in quella stessa casa durante la Seconda guerra mondiale. Una scocciatura o l'occasione di una vita?
6. Diaz - Non pulire questo sangue (2012)
Diaz - Non pulire questo sangue (regia e soggetto di Daniele Vicari) è il drammatico resoconto di una delle pagine più tristi della storia italiana: i disordini avvenuti durante il G8 di Genova del 2011, sfociati nel tragico massacro all'interno della scuola Diaz. Come dichiara la tagline del film, a sua volta tratta dalla condanna di Amnesty International: La più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale. In questa pellicola del 2012 Elio Germano veste i panni di Luca Gualtieri, un reporter della Gazzetta di Bologna giunto a Genova per documentare l'evolversi dei fatti, appena saputo della morte di Carlo Giuliani.
7. La nostra vita (2010)
Dovendo stilare una lista dei migliori film di Elio Germano non poteva certo mancare La nostra vita, pellicola del 2010 per la regia di Daniele Luchetti che è valsa all'attore romano la Palma d'oro al Festival di Cannes per la miglior interpretazione maschile e il David di Donatello come miglior attore protagonista. Elio Germano veste i panni di Claudio, un operaio edile che vive nella periferia di Roma con l'amatissima moglie Elena (Isabella Ragonese) e i loro due figli. La sua vita, però, verrà sconvolta dalla tragica morte di Elena, avvenuta a causa di una complicazione post-parto; Claudio, distrutto dal dolore ma deciso a garantire un futuro dignitoso ai suoi figli, si ritroverà così coinvolto in un affare più grande di lui.
8. Il passato è una terra straniera (2008)
Tratto dall'omonimo romanzo di Gianrico Carofiglio e diretto da Daniele Vicari, Il passato è una terra straniera è una pellicola del 2008 che vede Elio Germano nei panni di Giorgio, studente modello di giurisprudenza che finisce per cadere in un baratro di illegalità e immoralità. Dopo aver conosciuto Francesco (Michele Riondino) a una festa, Giorgio viene iniziato al gioco del poker e, a causa dell'ascendente negativo che il ragazzo esercita su di lui, si ritrova pian piano coinvolto in una serie di affari illeciti.
9. Mio fratello è figlio unico (2007)
Il ruolo di Antonio "Accio" Benassi nel film Mio fratello è figlio unico rappresenta il vero punto di svolta nella carriera di Elio Germano che inizia a farsi conoscere (e apprezzare) dal pubblico italiano, guadagnandosi il David di Donatello come miglior attore protagonista. In questa pellicola di Daniele Luchetti l'attore romano veste i panni di un giovane fascista di Latina che, a causa della sua vicinanza al Movimento sociale italiano, entra in collisione con il fratello Manrico (Riccardo Scamarcio), un operaio iscritto al Partito Comunista e molto attivo a livello politico.
10. N (Io e Napoleone) (2006)
Pellicola del 2006 per la regia di Paolo Virzì, N (Io e Napoleone) vede Elio Germano nel ruolo di Martino Papucci, un giovane insegnante assunto come scrivano personale di Napoleone Bonaparte (interpretato da Daniel Auteuil) durante il suo esilio all'Isola d'Elba. Ironia della sorte, Martino è un fervente anti-francese che sogna di poter assassinare Napoleone; ma il suo piano rimarrà incompiuto a causa dell'incredibile fascino emanato dall'imperatore.
11. Romanzo Criminale (2005)
Nonostante in questo film ricopra un ruolo secondario, quello dell'ex criminale e collaboratore di giustizia Il Sorcio, Elio Germano non manca di dimostrare tutta la sua bravura, partecipando al successo di una pellicola che si è guadagnata ben otto premi ai David di Donatello. D'altra parte, il regista Michele Placido ha scelto davvero un cast d'eccezione (tra gli altri Kim Rossi Stuart, Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria, Stefano Accorsi e Riccardo Scamarcio) per dar vita al suo Romanzo Criminale, una fotografia estremamente rappresentativa degli anni Ottanta italiani, con al centro la Banda della Magliana, la mafia e la strategia del terrore.
12. Liberi (2003)
Concludiamo il nostro viaggio attraverso i migliori film di Elio Germano con una delle pellicole che ha segnato l'inizio della sua carriera da attore: Liberi. Diretto da Gianluca Maria Tavarelli, questo lungometraggio del 2003 porta sullo schermo le vite e i sogni di un gruppo di persona che vivono a Bussi sul Tirino, uno sperduto paesino di montagna abruzzese. In questo film Elio Germano interpreta Vince, un ragazzo che decide di scappare dal paese di origine per andare a cercare lavoro a Pescara: qui incontrerà e si innamorerà di Genny (Nicole Grimaudo), una cameriera che soffre di attacchi di panico.