Caleb, Roberto D’Antona: “Le scene di sesso? Ci siamo ammazzati dal ridere a girarle”

Intervista a Roberto D'Antona che ci ha parlato di Caleb, il suo ultimo film: una chiacchierata su vampiri, uscite cinematografiche coraggiose, scene di sesso...e gatti.

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Caleb: Roberto D'Antona, Daniele Marcheggiani in una scena del film

Roberto D'Antona vi aspetta in sala dal 20 agosto con Caleb, una suggestiva storia di vampiri che lo vede nelle vesti di interprete e regista. Nel film - di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Caleb - una giornalista affermata decide di mettersi sulle tracce di sua sorella, scomparsa in circostanze misteriose. La sua indagine la porterà a Timere, un borgo abitato e "controllato" da gente strana e inquietante. Tra segreti, calici di vino e visioni inquietanti, la protagonista arriverà alla verità.

Con Roberto D'Antona abbiamo parlato dell'uscita in sala di Caleb (una decisione coraggiosa, di questi tempi) ma anche di vampiri, cinema, scene di sesso (in Caleb ce n'è una davvero visionaria) e altre cose.

La fotografia di Caleb è molto suggestiva e "notturna", rispetto ai primi film è evidente un grande passo avanti. Sapevi già in partenza quali sarebbero state le atmosfere di Caleb o è qualcosa che hai sviluppato lavorando al progetto?

Non è semplice girare le scene in notturna e sapevamo già in partenza che non sarebbe stato semplice creare la giusta atmosfera, ma trattandosi di un film di vampiri era necessario ambientare buona parte del film di notte per la sua riuscita e per far immergere ancor di più lo spettatore in un ambiente angosciante, cupo e malvagio come Timere, È stato ancora più difficile girare la scena di apertura del film, in notturna e con il temporale, ma sono molto soddisfatto del risultato ottenuto e del duro lavoro che la troupe assieme al mio direttore della fotografia hanno svolto.

Alcune scene sono davvero inquietanti, la suspence è costruita bene. Mi riferisco alla scena che apre il film ad esempio, ma anche ad altre che non voglio svelare. Da cosa sei partito per sviluppare queste nuove scene? Alcune sembrano essere di ispirazione onirica...

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Caleb: una scena del film

Ho sempre amato i film visionari e che ti trasportano da un mondo all'altro creando confusione nello spettatore e trattandosi Caleb di un film di vampiri, quale occasione migliore per poter dar vita ai miei desideri? Le parti oniriche del film sono state le prime scene che erano ben chiare nella mia mente e che ho riportato fedelmente sullo schermo come scritto in principio nel mio piano di regia e negli storyboard. Poi, non posso assolutamente negare che Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola, anche se si distacca dal romanzo originale, per me resta uno dei film della vita e sicuramente ha avuto un forte ascendente su di me per la realizzazione di questo film.

Annamaria Lorusso interpreta una giornalista affermata che indaga sulla scomparsa di sua sorella. C'è un caso di cronaca dal quale hai preso spunto per l'indagine che apre Caleb?

Sinceramente no, ma in scrittura ho pensato: cosa ti porterebbe a mettere in gioco tutto per dirigerti in un posto che non conosci e che potrebbe rivelarsi pericoloso? Credo che la paura di perdere una sorella o un fratello sia terribile e possa spingerci oltre il confine se necessario, si tratta di un legame inossidabile anche se i rapporti non dovessero essere limpidi come nel caso di Rebecca ed Elena. Ma nonostante tutto, Rebecca ama profondamente sua sorella ed è disposta a tutto pur di ritrovarla.

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Caleb: Annamaria Lorusso in una scena del film

La scena di sesso è molto audace, sia per le immagini che si vedono sullo schermo che per i colori forti che la caratterizzano. Il tuo è un gruppo di lavoro consolidato e affiatato: girare delle scene di questo tipo con persone che conosci bene è più facile o più complicato?

Ammetto che ci siamo ammazzati abbastanza di risate nel girare quelle scene. Ovviamente conoscendosi c'è più feeling ed è più semplice girare determinate sequenze ma a volte si può anche creare all'inizio un leggero imbarazzo, soprattutto quando si tratta di sequenze forti. In ogni caso è importante che quando si girano determinate scene sul set ci debba essere sempre la massima professionalità e rispetto nei confronti di ogni membro del cast. Sono molto severo quando si girano determinate sequenze, ci tengo molto che ogni attore e attrice si senta a suo agio.

Hai denudato completamente il povero Francesco Emulo e tu ti sei concesso al massimo una camicia un po' sbottonata. Punti a conquistare le fan solo con la forza del pensiero?

Tutto il film è un vedo e non vedo, tranne Francesco. Caleb adora giocare con la mente delle sue vittime, lasciandole alla propria immaginazione, senza mai svelare troppo e la sensazione doveva essere la stessa per il pubblico. Ma Francesco doveva essere mostrato nudo e in quelle condizioni per spaventare Rebecca e per spaventare il pubblico, per far capire ciò che gli sarebbe successo se lei avesse continuato a mettere i bastoni fra le ruote a Caleb. È stato bellissimo dire a Francesco di quella scena. Un giorno gli ho telefonato e gli ho detto: "Fra sto scrivendo la sceneggiatura e guarda che hai una scena di nudo." E lui rispose "Sei serio? Ma nudo integrale?" E io "Sì. Però sarai evirato." - "Ah. E quando la giriamo questa scena?!" (ride)

A proposito di audacia, cosa ti ha convinto ad uscire con Caleb al cinema in questo periodo così particolare e per giunta in estate?

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Caleb: Roberto D'Antona durante una scena del film

Caleb sarebbe dovuto uscire in primavera, ma l'emergenza globale è stato un disastro per noi. Abbiamo venduto il film al cinema all'estero e che vedrà luce nel 2021, ma questo ha aperto delle porte importanti al nostro film per un'uscita al cinema nazionale attraverso cinema indipendenti e un circuito prestigioso come quello UCI Cinemas. Agosto non è un grande mese e l'emergenza continua a creare pasticci, ma siamo comunque molto felici di essere tra i primi film presenti alla riapertura di alcuni cinema.

Ci siamo lasciati alle spalle un periodo particolare (e ne stiamo affrontando un altro). Come tutti avrai avuto modo di vedere molti film a casa. A quale film assocerai questo periodo?

Ho visto davvero tanti film in questi ultimi mesi, per lo più sono stati mesi di recupero di film che non sono riuscito a vedere in sala purtroppo, fra questi Jojo Rabbit che ho letteralmente adorato e L'uomo invisibile, apprezzato tantissimo anche quest'ultimo.

Il film è ricco di rimandi cinematografici e citazioni più esplicite. Parlando di vampiri quali sono i tuoi film preferiti su questa tematica?

Gary Oldman in Dracula di Coppola
Gary Oldman in Dracula di Coppola

Senza alcuna esitazione il capostipite del genere per me è Dracula di Bram Stoker diretto da Francis Ford Coppola, seguito da Intervista col Vampiro. Poi ce ne sono altri film di vampiri che adoro, fra questi sicuramente Nosferatu, Dal Tramonto All'Alba e Vampires.

Nei tuoi post sui social dai molto spazio al tuo amatissimo gatto nero, però la star di Caleb è un cane (tra l'altro adorabile). Non hai molta fiducia nelle capacità recitative dei felini?

I felini sono adorabili sul set, ho spesso utilizzato i gatti nei miei prodotti, sia i miei che quelli di Paola Laneve (la mia make-up artist). Sono stati abituati ai set e sanno come comportarsi, ma trattandosi di una sequenza ambientata nel passato, in quel periodo i bambini prediligevano giocare con i cuccioli di cani piuttosto che i gatti e per questo è stato deciso di utilizzare il dolcissimo Gizmo, nel film Otis.

I titoli di coda del film si concludono con una dedica speciale: potresti dirci di più?

Durante le riprese del film siamo stati costretti ad annullare due giorni di riprese quando sul set la mia compositrice Aurora ha ricevuto una brutta telefonata che le comunicava che il suo cucciolo peloso Tyrion era stato portato con urgenza in una clinica veterinaria in quanto il gatto era stato avvelenato. Purtroppo il cucciolo ha perso la vita e sia per me che per chiunque lavora nella L/D Production Company, gli animali sono come figli. Quella notizia ci distrusse emotivamente ed era più che giusto dedicare il film al piccolo Tyrion a cui tutti eravamo, e lo siamo ancora, fortemente legati.