Bruges, una location incantata

In occasione dell'uscita italiana di uno dei film di punta del suo listino, la Mikado ha organizzato una spedizione di giornalisti ed esercenti 'on location' nelle fiandre. Tutti in gita nella splendida cittadina fiamminga che ha ospitato Colin Farrell & Co. durante la produzione di In Bruges.

L'hanno chiamata la città delle fiabe, la città dei merletti, la città del campus di studi europei, la città del commercio, la piccola Venezia del Belgio. Ma Bruges, straordinario borgo medievale a un'ora di treno da Bruxelles, con le sue schiere di casette di mattoncini rossi, le sue chiese ricamate, le sue punte aguzze e le sue tortuose stradine di sampietrini è senz'altro la città più famosa del Belgio, un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato a qualche secolo fa. Ventimila abitanti e tre milioni e mezzo di turisti all'anno (di cui pochissimi italiani), Bruges è un museo a cielo aperto che regala momenti e immagini indimenticabili con le sue guglie appuntite, i suoi tanti canali, i ponticelli, le torri gotiche, i campanili e le sue piazzette piene zeppe di brasserie e café. Una cittadina da sogno se baciata dal sole primaverile o coperta di neve durante i freddi invernali, ma pervasa dalla nebbia, noiosa e sonnolenta nella stagione autunnale. In quei periodi dell'anno in cui non fa né troppo freddo né troppo caldo, Bruges si trasforma in un luogo dimenticato da Dio in cui non accade praticamente nulla e la vita quotidiana scorre troppo lenta per essere vera. A soli 13 kilometri dal mare del Nord (al quale è collegata direttamente da un canale), Bruges è stata per secoli la città regina del commercio europeo, sede della prima 'piazza degli affari' d'Europa (la piazza in cui sorgeva la casa della famiglia Van der Bourse da cui il termine 'borsa' usato oggi in economia), per poi meritarsi l'appellativo di 'Bruges, la morta' (come la definì nel suo più celebre romanzo il celebre scrittore belga Georges Rodenbach nel 1892) dopo il decadimento susseguente alle guerre di religione e all'insabbiamento dell'estuario del fiume Zwyn che la collegava al mare.

Era prevedibile che prima o poi Bruges sarebbe diventata anche la città del cinema. Tutto grazie non al solito festival ma a un film che porta il suo nome, un po' commedia nera un po' thriller dalla vocazione intimista, che suscita nello spettatore tante emozioni diverse e contrastanti tra loro, proprio come la piccola cittadina simbolo della cultura fiamminga. Si tratta come avrete capito di In Bruges, produzione indipendente britannica guidata dal regista e sceneggiatore Martin McDonagh che tra febbraio e marzo 2007 ha sconvolto la tranquilla atmosfera rurale della cittadina muovendovi tutto il cast tecnico e artistico guidato da Colin Farrell, Ralph Fiennes e Brendan Gleeson. Una produzione che non ha coinvolto solo i diretti interessati ma in prima persona il sindaco, che ha spalancato le porte di ogni edificio, e gli stessi cittadini di Bruges che hanno accettato di buon grado l'invasione facendo anche da comparse.

Scrigno naturale pieno di tesori da celebrare e divulgare, Bruges era stata scelta già nel lontano 1959 da Hollywood come scenografia naturale per il film di Fred Zinnemann La storia di una monaca con un'incantevole Audrey Hepburn, e successivamente nel 1972 dall'italiano Antonio De Martino come suggestivo scenario per il giallo L'assassino... è al telefono, con protagonisti un giovanissimo Telly Savalas e Rossella Falk.
Poi, dopo tanti anni di indifferenza da parte del grande cinema, è stata la volta di questa divertente dark-comedy (in uscita il 16 maggio in circa cento copie) che la Mikado ha deciso di acquistare quando era ancora in fase di scrittura e che la stessa società del gruppo De Agostini ha scelto di promuovere con un press-tour 'in loco' con l'obiettivo di farci toccare con mano e assaporare tutti gli angoli della città che hanno dato vita al film.
La curiosa operazione di cine-marketing nasce dalla sua collaborazione con l'Ente del turismo delle Fiandre: un classico product placement territoriale diretto a pubblicizzare insieme il film anche la sua location. Una strategia promozionale legata legata al turismo con la creazione di pacchetti promozionali a tema, visite guidate nei luoghi esatti delle riprese, degustazioni dei menù scelto dagli attori e di soggiorni nelle stupende suite degli alberghi coinvolti nella produzione. Un connubio di grande fascino e di grandi prospettive quello tra turismo e cinema, ricalcato sul modello hollywoodiano per quel che riguarda i blockbuster, e su quello italiano per la produzione televisiva (basti pensare al boom di visite al castello di Rivombrosa e nelle location della fiction Carabinieri).

Onorati di partecipare a questo straordinario viaggio promozionale, abbiamo non solo avuto modo di assistere all'anteprima del film all'interno della scoscesa sala grande del Cinema Lumiere di Bruges, ma anche di recarci e intrattenerci, più per piacere che per dovere, nei ristoranti, negli hotel, nelle piazze e nelle strade della città in cui gli attori hanno sostato durante le riprese del film, il tutto durante l'affollato ponte della Pentecoste. Oltre tre milioni di euro spesi in totale dalla produzione a Bruges a fronte di un'immersione totale e incondizionata nella vita della cittadina, che dal canto suo si è vista velatamente costretta ad un supporto morale e logistico nei confronti del progetto. L'Ente del Turismo delle Fiandre e l'Ufficio turistico di Bruges hanno varato insieme ai tre ristoranti e ai dodici hotel coinvolti nella realizzazione del film un vero e proprio pacchetto promozionale a tema che prevede, per tutti i turisti che ne faranno richiesta, anche una movie-map (scaricabile a questo indirizzo <https://www.turismofiandre.it/eventi.html>) che illustra con dovizia di particolari i tanti luoghi dei ciak: dalla splendida piazza principale del Markt, al Museo Groeninge (all'interno del quale Farrell e Gleeson hanno girato la mitica scena davanti al quadro di Hieronymus Bosch), passando per il colonnato grigio del mercato del pesce (in cui si svolge una delle sparatorie più avvincenti del film) e i ristoranti Diligence e Cafedraal (suggestivo bistro in cui Ray porta a cena la bella Chloe e che ci ha ospitati per una sfiziosa cena a lume di candela gentilmente offerta dall'Ente Turismo delle Fiandre), divenuti ormai tra le mete più ambite sia dai turisti che dagli autoctoni. Entrambi offrono al cliente menù promozionali e la possibilità (tramite una specie di gratta e vinci) di aggiudicarsi un pacco regalo con i gadget del film..
Tra le altre location visitate anche il cosiddetto lago dell'amore, in questo periodo popolatissimo di cigni, meglio conosciuto come Minnewater; la piazza Jan van Eyckplein vicina al canale Spiegelrei con al centro l'inconfondibile statua intitolata al pittore fiammingo Jan van Eyck (dietro la quale c'è la panchina su cui Ray e Ken si siedono a chiacchierare); l'esterno della Basilica del Sacro Cuore (dove Ken aspetta in fila ansioso di entrare) in cui è presente la cappella con l'ampolla di quarzo contenente il Sacro Sangue di Cristo, condotta solennemente in processione per le vie della città ogni 25 maggio, giorno dell'Ascensione, con fastose cerimonie in costumi medievali. A causa delle preoccupazioni per la sicurezza di una delle più importanti reliquie cristiane (giunta in Belgio nel XIII secolo) la produzione del film ha ricevuto l'unico rifiuto di effettuare riprese ed è stata costretta a girare nella chiesa adiacente. E ancora il campanile di Belfort col suo carillon da 47 campane di bronzo, l'antica piazza del Burg e le numerosissime cioccolaterie. No, non l'abbiamo dimenticata, l'abbiamo lasciata per ultima proprio per rispetto. Parliamo della birra belga in tutte le sue centinaia di varianti, la regina d'Europa a sentire gli esperti, in particolare dell'imperdibile Brugse Zot, lna deliziosa bionda dal sapore ricco e fruttato prodotta nell'omonima birreria artigianale rimasta in città.
Sarà stato difficilissimo per il bel Colin, che sembra aver chiuso definitivamente con l'alcol dopo i suoi burrascosi trascorsi, riuscire a resistere alla tentazione. Si sarà certamente consolato con le passeggiate lungo i canali al fianco di qualche bella ragazza, con una peccaminosa scatola di cioccolatini ripieni oppure con le decine di varietà di biscotti che guarniscolo le colorate vetrine del centro. Un'esperienza unica e indimenticabile quella vissuta a Bruges che anche lui, come noi, porterà per sempre nel cuore. Provare per credere.