E' particolarmente ricco il sabato bolognese, che esordisce con Ai Weiwei: Never Sorry, un viaggio nel mondo del più apprezzato (tranne che dalle istituzioni) artista cinese, e con La passione di Laura di Paolo Petrucci, dedicato alla figura della cantante e attrice Laura Betti, grande amica di Pasolini e qui ricordata attraverso le impressioni di Bernardo Bertolucci e Francesca Archibugi.
Torniamo, insieme a Jiro Ono, ad esplorare l'alta cucina giapponese con Jiro Dreams of Sushi, e riviviamo, con le sue intense, conturbanti immagini il lavoro di Bert Stern in Bert Stern: Original Madman. Due pellicole di Andrea Segre ci fanno riflettere ancora una volta sul lacerante conflitto tra idealismo e necessità, con Come un uomo sulla Terra e A metà, mentre con Comic Book Confidential di Ron Mann ci immergiamo nell'universo colorato e poliedrico del graphic novel, attraverso le testimonianze di alcuni grandi del fumetto americano, da Will Eisner a Frank Miller.
Prosegue l'approfondimento sul cinema di Ron Mann con Poetry in Motion, in cui prendono vita le testimonianze di alcuni immortali della letteratura, da Charles Bukowsky a Jack Kerouac, da William Burroughs a Allen Ginsberg. Rimanendo nel campo dell'arte contemporanea, con Marina Abramovic. The Artist is Present di Matthew Akers esploriamo il percorso creativo dell'artista attraverso le sue performance, sempre destinate a fare discutere.
Gli ultimi film della serata sono tutti italiani: Freakbeat di Luca Pastore, in cui una surreale ricerca di Jimi Hendrix nella campagna modenese diventa l'espediente attraverso cui un istrionico Freak Antoni ripercorre la storia del beat italiano, e per finire L'ultimo terrestre di Gianni Pacinotti, esordio cinematografico del noto autore di graphic novel. Il sabato è anche il giorno dei riconoscimenti: tanti i premi assegnati, in base alle preferenze della giuria, del pubblico e anche della stampa. Per quanto riguarda il verdetto della giuria, il Lancia Award va a Jason Becker: Not Dead Yet di Jesse Vile, mentre il Best Life Award a Joschka and Sir Fischer di Pepe Danquart. Una menzione speciale se la aggiudica La Faute à Mon Père di Chloe Barreau. I premi Lancia Celebration of Lives di quest'anno sono attribuiti all'artista Marina Abramovic, alla coppia di produttori Saul e Paul Zaentz, e a Chiara Vigo.
E' poi la volta dei BAW, ovvero i Biografilm Award, decretati da una giuria popolare di cinefili che ha giudicato i film usciti nelle sale dell'ultimo anno solare. A uscire vincitori sono stati Paradiso amaro di Alexander Payne per il Miglior Film, Meryl Streep come Miglior Attrice, per The Iron Lady, e Michael Fassbender come Miglior Attore per Shame. Il pubblico prettamente festivaliero ha invece assegnato il riconoscimento come miglior film della Selezione Ufficiale a Love and Politics di Azad Yafarian e, ex aequo, a Luciana Castellina, Comunista di Daniele Segre. A spuntarla nella sezione Contemporary Lives è stato invece Marley di Kevin MacDonald, mentre il Together Award e il Feltrinelli Award sono andati, rispettivamente, a The Island President di Jon Shenk, e a Waste Land di Lucy Walker. La stampa, infine, ha premiato il documentario di Cass Warner, Hopper: In His Own Words.