Avengers: Doomsday, sarà un vero evento cinematografico o la fiera dell'effetto nostalgia?

Un reveal lungo più di cinque ore per annunciare il cast del nuovo film Marvel. Un film che è già evento, anche se per motivi diversi (e preoccupanti) rispetto a Infinity War ed Endgame

Avengers: Doomsday, una fan art del film

Come anticipato da alcuni insistenti rumour, il 28 marzo è stata una giornata molto importante per Avengers: Doomsday, il primo dei nuovi due film che i "salvatori della patria" Anthony e Joe Russo porteranno nelle sale a partire dal 2026. D'altronde, parliamo "solo" dei due registi italoamericani che hanno regalato ai Marvel Studios i suoi due maggiori incassi di sempre al botteghino con Endgame e Infinity War e il nono con Captain America: Civil War.

Avengers Doomsday
Il logotitolo del film

I maligni dicono che sono risultati che, all'interno di un franchise "standardizzato" come quello dei Marvel Studios, avrebbe raggiunto qualsiasi filmmaker messo in cabina di regia di progetti così colossali. Chi vi sta parlando in questo momento dissente con decisione. È vero che i lungometraggi della Marvel hanno una matrice comune, per così dire. Una riconoscibilità di base. Ma dal primo Iron Man in poi, sono tanti i tasselli di questo enorme affresco cinematografico ad aver dimostrato di saper variare la ricetta e il sapore di quanto proposto al pubblico.

Avengers Doomsday
Avengers: Doomsday, l'annuncio del cast capitanato da Robert Downey Jr.

Pensiamo solo alla trilogia di Guardiani della Galassia di James Gunn. O ai film dei Russo, capaci di passare dalle atmosfere da film di spionaggio e complotti stile anni settanta di The Winter Soldier, all'apoteosi di Endgame. E per carità, i Russo negli ultimi anni, hanno un po' zoppicato al di fuori del Marvel Cinematic Universe - pur risultando fra i co-produttori di un film che ha vinto "solo" sette premi Oscar (fra cui Miglior film e regia) come Everything Everywhere all at Once e di una serie Tv horror mistery acclamata dalla critica come From.

Ma bisogna ricordare che stiamo sempre e comunque parlando di gente che ha contribuito a creare e a portare sul piccolo schermo perle come Arrested Development e Community e che, proprio con le esperienze avute con i Marvel Studios, ha saputo tenere insieme e farsi apprezzare da dei cast formati da star i cui ingaggi cumulati sono pari al PIL di una piccola nazione. Se uno come Robert Downey Jr. non si fosse trovato bene a lavorare con i Russo, anche alla luce dell'Oscar vinto con Oppenheimer, probabilmente non avrebbe accettato di tornare nell'MCU neanche per tutto l'oro del mondo.
Saper fare cinema significa anche riuscire a gestire le squadre che rendono possibile la realizzazione di film multimilionari come quelli supervisionati da Kevin Feige and co.

Un annuncio lungo ore e ore

Ma torniamo all'annuncio fatto. Per rivelare urbi et orbi l'avvio della produzione di Avengers: Doomsday i Marvel Studios hanno architettato una live articolata attraverso tutti i vari profili ufficiali della compagnia, da YouTube ai social (quello dei Russo incluso), in cui si vedevano solo le sedie (vuote) del cast della pellicola. Ogni tot minuti l'inquadratura si spostava mostrandone una col relativo nome. Cinque ore e mezzo di diretta che è partita con la ripresa, fuori fuoco, di una persona che entra all'interno di un grande teatro di posa e appoggia, a favor di macchina da presa, la prima sedia. Quella di Chris Hemsworth. E che termina col telefonatissimo reveal dell'identità della persona di cui sopra: Robert Downey Jr.

Sulla carta, un'operazione vinta dai Marvel Studios stando all'engagement. Un'operazione vinta anche e soprattutto perché il fandom, più che parlare dei presenti, ha discusso soprattutto degli assenti. Tutti i nomi non citati da un cast che, al momento, conta ufficialmente: Chris Hemsworth, Vanessa Kirby, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Paul Rudd, Wyatt Russell, Tenoch Huerta Mejía, Ebon Moss-Bachrach, Simu Liu, Florence Pugh, Kelsey Grammer, Lewis Pullman, Danny Ramirez, Joseph Quinn, David Harbour, Winston Duke, Hannah John-Kamen, Tom Hiddleston, Patrick Stewart, Ian McKellen, Alan Cumming, Rebecca Romijn, James Marsden, Channing Tatum, Pedro Pascal e Robert Downey Jr. Perché non c'è Chris Evans? E Tom Holland con Spider-Man? La Captain Marvel di Brie Larson? Al momento non ci è dato sapere, ma è principalmente di questo che si sta discutendo da più parti.

Come ti confeziono un evento

Non è che, nel 2008, i Marvel Studios abbiano cominciato il loro viaggio contando miliardi di dollari di box-office col primo Iron Man di Jon Favreau. La pellicola fece 584,877,827 milioni di dollari (pari a circa 850 di oggi), risultato comunque impressionante in virtù del fatto che proponeva l'avventura di quello che, all'epoca, era visto come un "supereroe di serie b" di una Marvel che non poteva adoperare i suoi cavalli di razza principali (X-Men, Spider-man, Fantastici 4). Quello stesso anno, Christopher Nolan, col suo Cavaliere Oscuro, incassava praticamente il doppio.

Ma i Marvel Studios avevano l'idea folle, che a maggio del 2008 era tutto fuorché garantita, di mettere in piedi un percorso che, proprio come nei fumetti, avrebbe portato a una serie di film singoli e introduttivi dedicati ai vari supereroi che sarebbero poi culminati con le avventure corali degli Avengers. Il processo di eventizzazione è stato graduale e il pubblico, soprattutto quello che non aveva mai preso in mano un fumetto, è stato educato ad amare e apprezzare questi personaggi. La naturale barriera che divideva il pubblico verticale degli appassionati da quello generalista era stata abbattuta: tutti, o quasi, i lungometraggi Marvel erano diventati i "film da vedere". Poi qualcosa si è rotto.

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Robert Downey Jr si palesa al San Diego COmic-Con

Quello che fa storcere il naso con l'annuncio di ieri è il voler giocare sempre e comunque sul sicuro, più che sulla costruzione di un percorso che porti a generare interesse per il film in sé. Con un reveal come quello di ieri è ovvio che si genererà curiosità. La questione che cambia è di carattere formale e contenutistico, per così dire. Arrivati ad Avengers: Endgame, avevamo alle spalle 11 anni di attriti fra Iron Man e Captain America, tanto per citare una questione a caso. Ora qualcuno potrebbe lecitamente chiedersi "Ma cosa lega Ant-Man al Professor X?" o il Mr Fantastic di Pedro Pascal al Loki di Tom Hiddleston? Un personaggio che, fra le altre cose, ha avuto uno degli archi narrativi più belli di tutto il Marvel Cinematic Universe e un epilogo struggente con il finale di Loki 2.

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Cap e Tony Stark in Endgame

L'impressione generale è che la dinamica che, fin dalle prime tre Fasi, ha sempre e comunque accumunato i film e i fumetti della Casa delle Idee, stia ora prendendo la deriva più "cheap". Avete presente, no? Un fumetto, una testata si ritrova a vendere meno e quindi la casa editrice decide di far morire quel dato personaggio, oppure farlo ricomparire con una variante da un qualche altro universo. Oppure, oppure, oppure. Le strade che nel tempo sono state percorse per uscire dai momenti di crisi editoriale hanno più diramazioni del multiverso stesso della Marvel.

Forse fra il 2008 e il 2019 siamo stati abituati troppo bene o forse i Marvel Studios hanno semplicemente perso la bussola del loro slancio creativo. Per ora, vedere tutta questa sfilza di nomi che comprendono anche il cast dei vecchi Marvel movie della Fox (compresi quelli mai girati come Gambit) fa pensare a una versione sotto steroidi di cinecomic "nostalgici" come Spider-man: No Way Home e Deadpool & Wolverine.