Una riunione di famiglia, antichi dissapori mai superati, tradimenti, bugie e segreti che incombono come la tempesta in arrivo: A casa tutti bene, in sala dal 14 febbraio, è il nuovo film corale di Gabriele Muccino, in cui la celebrazione delle nozze d'oro dei capofamiglia diventa l'occasione per sfogare le frustrazioni di cugini, ex mogli e compagni insoddisfatti.
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Tanti personaggi, diversi intrecci: il triangolo più burrascoso è quello formato da Carlo (Pierfrancesco Favino), la moglie Ginevra (Carolina Crescentini), insicura e perennemente bisognosa di attenzioni e conferme, e l'ex Elettra (Valeria Solarino), con cui l'uomo ha una figlia adolescente che vede poco. La storia più toccante è invece quella di Beatrice (Claudia Gerini) e Sandro (Massimo Ghini), ritrovatisi dopo tanti anni ma separati di nuovo dalla malattia di lui.
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A Roma, all'anteprima stampa del film, abbiamo incontrato Crescentini, Gerini e Solarino, a cui abbiamo chiesto se le famiglie felici esistono davvero, perché guadando il film l'orizzonte sembra piuttosto plumbeo: "C'è una battuta che dice il personaggio di Elettra, che secondo me è meravigliosa, che dice: io stimo quelli che ce la fanno, ma quelli che ce la fanno davvero, non quelli che fanno finta" ha detto Crescentini, proseguendo: "Ho conosciuto coppie che ce l'hanno fatta veramente, persone che poi ho rincontrato e stanno ancora insieme a settanta-ottanta anni. È chiaro che la vita è tosta: riscegliersi è la cosa più difficile del mondo, però può esistere. Statisticamente sono pochi: sono gli specialissimi".
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Solarino: "Bisogna provare a portare avanti le relazioni anche quando non ci sono più tutte quelle cose luccicanti dell'inizio: cercare di salvaguardare quello che abbiamo costruito e difenderlo. È chiaro che è sempre molto difficile farlo". Per Gerini: "Ma sì che esistono le famiglie felici! Le ho conosciute, le ho vissute. L'assunto finale del film non è che la famiglia felice non può esistere, semplicemente ci sono tante fasi della vita e tante relazioni diverse. Certo, ci sono delle combinazioni particolarmente felici in cui ci si riesce a capire, perdonare e reinventarsi. Non farei un quadro così negativo".