Lucio Fulci è nato a Roma il 7 giugno 1927. E' stato un regista, attore, produttore e autore italiano, tra i più versatili e prolifici della sua generazione. Dopo la laurea in Medicina e il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia, comincia la sua carriera nel mondo del cinema, inizialmente come sceneggiatore e aiuto regista di numerose commedie di Totò e Steno (ma in quegli anni collaborò anche alla scrittura di film ormai leggendari come Un americano a Roma e Un giorno in pretura.).
L'esordio alla regia avviene grazie alle commedie e ai musicarelli: importanti per la carriera di Fulci furono gli incontri con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, che lo elessero loro regista preferito (dirige per loro un quindicina di film) e con Adriano Celentano, per cui diresse un paio di musicarelli e scrisse persino due canzoni destinate a diventare grandissimi successi, 24.000 baci e Il tuo bacio è come un rock. Sempre come regista di commedie, Fulci dirige altri attori specialisti del genere come Raimondo Vianello e Lando Buzzanca. Verso la fine degli anni '60 Fulci comincia a spaziare però in ben altri generi: dallo spaghetti-western (ricordiamo Le colt cantarono la morte e fu... tempo di massacro del 1966 e I quattro dell'apocalisse del 1975) ai gialli (ricordiamo Non si sevizia un paperino del 1972 e Sette note in nero del 1977) e persino nel fantasy (Conquest, del 1983, più che ispirato al Conan il barbaro di Milius).
Nei vari generi che attraversa si profilano già gli stilemi che renderanno unico il cinema di Fulci: un ricorso all'uso di una violenza estrema e terribile, ma mai inutile, e ad un altrettanto spinto uso dell'erotico e del nudo. Queste tendenze si espliciteranno nel genere per cui più è ricordato Fulci, ovvero l'horror: i film più riusciti di questa parte del suo lavoro sono probabilmente quelli che compongono la cosiddetta Trilogia della morte: Paura nella città dei morti viventi, ...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà e Quella villa accanto al cimitero, girati tra il 1980 e il 1981. In questi film, oltre al ricorso consueto all'iperviolenza, si esplicita nettamente la tendenza di Fulci verso il surreale e l'onirico.
Dopo La trilogia della morte, Fulci ritorna al thriller con Lo squartatore di New York, considerato l'ultimo grande film del regista. Delle successive pellicole che seguirono vanno almeno ricordati Murderock - uccide a passo di danza e Aenigma.
Lucio Fulci, da tempo gravemente malato, muore il 13 marzo 1996: come gli altri grandi dimenticati del cinema italiano, come Mario Bava, Ruggero Deodato, Fernando di Leo, per citarne alcuni, solo ultimamente si sta profilando una sua rivalutazione, grazie al grandissimo valore che viene riconosciuto al suo lavoro all'estero: basti ricordare Quentin Tarantino, che annovera Fulci fra i suoi registi preferiti e lo cita continuamente nei suoi lavori.
2019 Recitazione
1997 Sceneggiatura
1989 Soggetto
1987 Regia, Altro personale, Sceneggiatura, Soggetto, Recitazione
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