Karin Schubert, nata ad Amburgo il 16 novembre del 1944, vede la sua carriera aprirsi nel 1967 quando viene notata da alcuni fotografi ad una festa in costume ed inizia a lavorare nel campo della moda.
Dopo un paio di anni, passa al cinema, interpretando classici della commedia all'italiana come Satiricosissimo, una parodia del Satyricon felliniano e I due Maghi del pallone con Ciccio Ingrassia e Franco Franchi.
I primi anni della sua carriera la vedono interpretare ruoli in commedie erotiche all'italiana. Il ruolo più importante interpretato è sicuramente quello di co-protagonista in Quel gran pezzo dell'Ubalda, tutta nuda e tutta calda in cui interpreta la moglie di Pippo Franco.
Da ricordare la sua presenza anche in La dottoressa sotto il lenzuolo del 1976, un sottoprodotto del "filone delle infermiere" che si regge esclusivamente su qualche scena di nudo e su scherzi che riescono a malapena a strappare un sorriso. Attrice da sempre oscillante tra la commedia boccaccesca e le pellicole a sfondo erotico, a partire dai primi anni ottanta la sua presenza nella cinematografia ufficiale si dirada sempre più finché, come tante sue colleghe di quegli anni, Karin decide di compiere il passo definitivo verso il cinema a luci rosse.
Negli anni '80, dopo a aver partecipato a numerosi film del genere e soprattutto a due film della serie Emanuelle nera con Laura Gemser, si dedicò definitivamente al genere hardcore, sia su pellicola sia sulle riviste del settore, a fine carriera, quando ormai non poteva più reggere esteticamente la telecamera, si è dedicata per breve tempo al telefono erotico, pubblicizzando tale servizio in qualche fugace apparizione pubblicitaria su alcune televisioni private del Nord Italia.
La motivazione che costrinse Karin a questa scelta del porno fu di natura economica, legata anche alla volontà di aiutare il figlio ad uscire dal tunnel della droga. Ospite di una puntata del Maurizio Costanzo Show, la Schubert denunciò la violenza ed i ricatti a cui aveva dovuto sottostare per ottenere parti cinematografiche nelle pellicole porno.
Nel 1994, oppressa dalla solitudine e dalla povertà, ha tentato il suicidio ingerendo barbiturici, ma fortunatamente è stata soccorsa in tempo dai vicini di casa. Di nuovo nel 1996 ha provato a togliersi la vita, questa volta mediante intossicazione col monossido di carbonio dell'auto.
1984 Recitazione
1979 Recitazione
1977 Recitazione
1976 Recitazione