Franco Gasparri, figlio di Viola e adottato dal pittore e cartellonista Rodolfo Gasparri, originario di Castelfidardo, da piccolo si trasferisce a Roma con la famiglia.
Negli anni '60, ancora adolescente, comincia la carriera cinematografica in piccole parti da comprimario nei peplum, come Goliath contro i giganti (1961), Sansone (1961) e La furia di Ercole (1962).
Modello di bellezza maschile quasi stereotipato, dopo il servizio militare nei paracadutisti, ottiene fama e popolarità come attore di fotoromanzi della Lancio.
L'attore, che non manca di scegliere anche ruoli di primo piano, torna al cinema negli anni '70 con la trilogia del poliziottesco Mark il poliziotto (1975), Mark il poliziotto spara per primo (1975) e Mark colpisce ancora (1976), sempre diretto da Stelvio Massi.
Recita accanto all'attrice eritrea Zeudi Araya in due occasioni: La preda (1974) di Domenico Paolella e La peccatrice (1975) di Pier Ludovico Pavoni.
Tifoso della Lazio, sposa Stella Macallè, dalla quale ha due figlie, Stella e Luna. La donna gli rimarrà accanto anche dopo l'incidente ma morirà cinque anni prima di lui.
Il 4 giugno 1980 Gasparri rimane infatti vittima di un incidente con la sua motocicletta, una Kawasaki 900 Z1, che lo lascia paralizzato. Lascia la carriera d'attore, ma non quella di redattore dei fotoromanzi. Muore nel 1999 all'ospedale San Carlo di Nancy a Roma a seguito di un'improvvisa crisi respiratoria. Viene sepolto nel piccolo cimitero di Borgo Hermada, a Terracina, dove era solito recarsi in villeggiatura.
Nel 2004, a cinque anni dalla morte, la città natale dell'attore gli dedica una mostra fotografica commemorativa nella Rocca. Nel 2008 la figlia Stella gli dedica invece il documentario, Un volto tra la folla.
1976 Recitazione
1975 Recitazione
1975 Recitazione
1962 Recitazione