Calogero Marrocco apparteneva ad una nobile famiglia siciliana. Brillante ufficiale di cavalleria e uomo di grande cultura giuridica fu il piu' giovane aiutante di campo di Re Umberto II, gia' dalla Luogotenenza, nel '44 a soli 32 anni.
Ricordato come tra gli uomini che il Re stimasse di più, in quel periodo il Maggiore Marrocco coordinò l'azione di un gruppo di ufficiali fedeli al Re salvando dalla furia nazista centinaia di ebrei e prigionieri italiani. Per questo fu ricercato e condannato a morte dal tribunale militare nazista delle SS. Pluridecorato al valore, nel 1947, il Re Umberto II invito' Calogero Marrocco (ritiratosi a vita privata come avvocato a seguito del mutamento istituzionale) ad accettare la proposta di De Gasperi che lo voleva a capo della polizia di roma, per le capacità ed il valore dimostrato nel caos dei due anni precedenti.
Calogero Raimondo Marrocco divenne in quegli anni conosciuto dalle cronache italiane per le sue imprese divenute leggendarie e per aver risolto i casi polizieschi più famosi del dopoguerra come l'omicidio delle sorelle Cataldi, il caso di Maria Laffi, la banda del Gobbo del quarticciolo, la banda dei falsari di via Merulana. Per questo, registi come Pietro Germi e Roberto Rossellini chiesero la sua divertita collaborazione per le sceneggiature di film di carattere poliziesco - neo realista diventati pietre miliari della storia del nostro cinema. Nel 1956 fu nominato capo della Polizia Scientifica , questore di Bologna e Torino, e nel 1966 Ispettore generale capo di Polizia.
1950 Soggetto