Antonio Veretti

Una foto di Antonio Veretti
Professione: Compositore
Nato il:
20 Febbraio 1900
(Verona, Italia)
Morto il:
12 Luglio 1978
(Roma, Italia)
Età: 78 anni
43 anni di carriera
8 film e serie tv
0 premi

Biografia di Antonio Veretti

Nato a Verona il 20 febbraio 1900, Antonio Veretti ha compiuto i suoi studi musicali nella sua città natale e a Bologna sotto la guida di Guglielmo Mattioli e Franco Alfano diplomandosi a soli 21 anni. Ancora studente compone i Tre poemi biblici per canto e pianoforte e Giannotto Bastianelli, noto e severo critico, lo segnala come una futura forza viva della musica italiana. A Bologna si lega di profonda amicizia con Riccardo Bacchelli e da lui assorbe quelle idee che sono alla base del movimento letterario della rivista La Ronda.

Tornato a Verona, Veretti , su libretto di Bacchelli, scrive la sua prima opera di teatro Il medico volante, commedia che si propone di creare in musica i perduti spiriti della Commedia dell'arte. L'opera vince su 18 concorrenti il premio bandito a Milano dal giornale Il Secolo. Dopo aver scritto altre composizioni da camera, Veretti, nel 1928, viene chiamato a Milano da Umberto Fracchia per assumere la critica musicale della Fiera Letteraria. Le sue composizioni in questo periodo risentono di un accentuato gusto per le strutture neo classiche.
Nel 1930 il suo editore Ricordi gli affida il compito di scrivere Il favorito del Re, un'opera che viene rappresentata alla Scala nel 1932 suscitando un memorabile scandalo, e che viene giudicata la prima Oper der Zeit apparsa in Italia.
Dopo un breve soggiorno a Torino, nel 1933, Veretti si stabilisce a Roma dove compone Il galante tiratore rappresentato la prima volta al Teatro di Sanremo e una Favola di Andersen, per commissione del terzo Festival Internazionale di Venezia (1934). Nel 1939 viene eseguita a Venezia la Sinfonia Epica che riscuote un grande successo.

Gli anni della seconda guerra mondiale sono anni di silenzio e di raccoglimento. Veretti rielabora l'opera Il favorito del Re con il titolo di Burlesca e nel 1946 scrive La sinfonia sacra per coro e orchestra che viene giudicata dalla critica come opera di grande significato. Intanto Veretti perviene , tramite successivi accostamenti, alla adozione integrale del sistema seriale, pur contemperato con istanze tradizionali soprattutto negli schemi costruttivi.
Appartengono a questo periodo Il concerto per pianoforte e orchestra, Le quattro poesie di Vigolo, L'ouverture della campana per orchestra e La sonata per violino e pianoforte, L'allegria su testi di Ungaretti, I sette peccati, rappresentati per la prima volta alla Scala, Sonatina per pianoforte, Fantasia per clarinetto e pianoforte , Concertino per flauto e pianoforte.
Il lavoro più importante di questo periodo è I sette peccati, mistero musicale coreografico rappresentato la prima volta alla Scala di Milano nel 1956. Poi le Elegie per canto, violino, clarinetto e chitarra e La priere pour demander una etoile, per coro a cappella e orchestra che gli fu commissionata dall'Accademia Chigiana di Siena dove fu eseguita con grande successo.

Tra le sue ultime composizioni, si ricordano Bicinia per violino e viola, Tre Bagatelle, per violino solo. Veretti, che scrisse anche importanti musiche per film, nel 1942 fu nominato Direttore di Conservatorio di Stato. Creò e organizzò, al Foro Italico, il Conservatorio Musicale della Gioventù italiana, nel quale insegnò fino al 1943.
Nel 1950 Veretti fu Direttore del Conservatorio di Musica Rossini di Pesaro, nel 1953 del Conservatorio Palestrina di Cagliari e nel 1956 del Conservatorio Cherubini di Firenze, dove svolse una grande attività artistica e culturale, circondato da valenti insegnanti come Piero Farulli, Scarpini, Pernafelli, Dalla Piccola, Perticarolli, Franco Rossi, Abussi e altri che lo ricordano con affetto e stima. Come Presidente dell'Accademia Nazionale L.Cherubini di musica ed altri si prodigò per un maggiore sviluppo artistico, ed ha organizzato concerti di grande interesse. Fu accademico di S.Cecilia, della Filarmonica Romana e della Accademia Filarmonica di Bologna e nel 1957 gli è stata conferita la medaglia d'oro dell'Associazione culturale Columbus Day. Nel 1969 gli fu assegnato il premio internazionale Guido d'Arezzo

Biografia a cura della nipote Paola Giuseppina Verdi

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