Su Disney+, i mutanti sono tornati protagonisti grazie a X-Men '97, il revival animato di X-Men: The Animated Series che torna agli antichi fasti dello show con alcuni importanti aggiornamenti. Recentemente, due dei registi della serie hanno parlato delle sue influenze anime.
Dopo aver discusso degli elementi da soap opera di X-Men '97, Eli Yonemura e Chase Conley hanno esposto le loro principali influenze per quanto riguarda il mondo degli anime, che sarebbero citate un po' ovunque.
Yonemura ha parlato in particolare della bellezza degli anime dell'epoca, che pure non disponevano di budget enormi come avviene oggi. "Chase [Conley] e io ne abbiamo parlato per la prima volta, quando abbiamo firmato entrambi. Ci siamo detti che c'era molto che volevamo prendere dalla serie originale, ma c'era anche molto altro dell'animazione degli anni Ottanta e Novanta. Una delle cose più importanti di cui ha parlato anche Larry Houston per l'originale è stata la limitazione del budget. Ma poi si va a guardare l'animazione giapponese che usciva all'epoca, e sono sicuro che anche loro erano limitati dal budget. Ma li avete visti? Erano bellissimi".
"Siamo cresciuti entrambi con quella roba. E Larry ha raccontato di come abbia fatto riferimento a quella roba il più possibile. Quindi siamo stati tutti della stessa idea: 'Portiamo questo nel mondo degli X-Men. Ora abbiamo questo budget grazie alla Marvel. Mostriamo un po' di roba figa'".
X-Men: The Animated Series doveva avere influenze anime
Parlando con Houston, in quell'occasione, il team ha appreso che aveva già delle aspirazioni anime per la squadra degli X-Men.
"È stato bello, soprattutto con Larry [Houston] quando siamo andati a cena e poi è venuto ad assistere al montaggio. Mi ha detto: "Stai realizzando la serie che avrei voluto realizzare io". A causa delle restrizioni di cui parlava Emi, è stato davvero condizionato", ha raccontato Conley.
X-Men '97: il regista svela che QUELLA morte non era pianificata dall'inizio
"Aveva visto Ninja Scroll. Gli piaceva molto. Ma all'epoca i tempi erano quelli che erano. Il budget era molto limitato. E credo che anche i talent di allora provenissero da una scuola di pensiero diversa, mentre ora il mercato è cambiato. Il pubblico è molto più in sintonia con una messa in scena un po' più cinematografica, credo, quando si tratta di certe serie, grazie agli anime".