Woody Allen: "Mi accusano di non ingaggiare attori di colore nei miei film, che sciocchezza"

Woody Allen si difende dall'accusa di non aver scelto attori di colore nei suoi film per motivi di razzismo definendola una sciocchezza.

Nel memoir appena pubblicato, Woody Allen si difende dall'accusa di non ingaggiare attori di colore nei suoi film definendola una sciocchezza e spiegando la vera ragione alla base delle sue scelte.

Woody Allen nel film Manhattan
Woody Allen nel film Manhattan

L'uscita di A proposito di niente, il memoir pubblicato in Italia da La nave di Teseo, ha permesso a Woody Allen di respingere le accuse di molestie mossegli dalla figlia Dylan Farrow e dall'ex moglie Mia Farrow, ma anche di fare chiarezza sulle sue scelte lavorative.

Una delle critiche mosse ad Allen è sempre stata quella di non usare attori di colore per i suoi film. Nelle oltre 400 pagine di autobiografia, l'attore ricorda di aver marciato con Martin Luther King Jr., di aver fatto fonazioni all'ACLU e di aver detto pubblicamente negli anni '60 di essere dalla parte degli afro-americani, solidarizzando con la loro "lotta per ottenere i diritti civili a ogni costo". Nel 2014, nel corso di un'intervista, Woody Allen aveva spiegato così la scelta di avere principalmente attori bianchi: "L'implicazione è che scelgo deliberatamente di non avere attori di colore nei miei film, il che è una sciocchezza. Io scelgo solo l'attore o attrice giusto per la parte. Razza o rapporti personali per me non contano, conta solo che siano giusti per il ruolo".

Woody Allen accusa Timothée Chalamet di averlo rinnegato per vincere un Oscar

Ecco cosa dice Allen in A proposito di niente: "Nel corso degli anni ho ricevuto delle critiche sul fatto che non usassi attori afro-americani nei miei film. L'azione affermativa può essere una soluzione in certi casi, ma non funziona quando si tratta di casting. Scelgo sempre le persone più adatte al ruolo. Quando si tratta di politica razziale, sono sempre stato il tipico liberale e a volte ho avuto anche idee più radicali. Ho marciato a Washington con Martin Luther King, ho fatto donazioni all'ACLU quando ne avevano bisogno per sostenere il Voting Rights Act, ho dato ai miei figli i nomi dei miei eroi afro-americani e ho dichiarato pubblicamente negli anni '60 che ero a favore della lotta degli afro-americani per ottenere i loro diritti con ogni mezzo necessario. Ma quando si tratta di casting, non seguo la politica, ma seguo quella che per me sembra la scelta più corretta".

Per quanto riguarda il discorso sui nomi dei figli, in origine Woody Allen aveva chiamato il figlio Ronan Farrow con il nome di Satchel, omaggio al giocatore di baseball Satchel Paige.