Will Hunting: Matt Damon, Ben Affleck e la scena di sesso gay che usarono come "trappola"

Per valutare a chi far produrre Will Hunting - Genio ribelle, Matt Damon e Ben Affleck ricorsero allo stratagemma della scena di sesso gay nella sceneggiatura.

il produttore Harvey Weinstein
il produttore Harvey Weinstein

Matt Damon e Ben Affleck ricorsero a uno stratagemma molto particolare per valutare a chi far produrre Will Hunting - Genio ribelle. I due autori inserirono infatti, più o meno a metà della sceneggiatura, una scena di sesso gay tra Sean Maguire e Gerald Lambeau, interpretati nel film da Robin Williams e Stellan Skarsgård. Una scena assolutamente gratuita, che Damon e Affleck avevano aggiunto solo per capire chi avesse effettivamente letto il copione. Per questo motivo il duo accettò l'offerta della Miramax, perché durante l'incontro per decidere se collaborare o meno Harvey Weinstein chiese "Ragazzi, ma che senso ha quella scena?", dimostrando così di essere l'unico produttore di quelli contattati da Damon e Affleck ad aver letto tutta la sceneggiatura e non solo un riassunto. Un incontro che successivamente tormentò entrambi gli attori, in particolare Affleck che nel 2017 è stato accusato da Rose McGowan di essere a conoscenza delle malefatte di Weinstein.

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Questo è uno dei tanti curiosi retroscena di Will Hunting - Genio ribelle, film che Matt Damon e Ben Affleck scrissero a quattro mani, vincendo poi l'Oscar per la sceneggiatura originale.

Una celebre leggenda urbana vuole che William Goldman abbia riscritto almeno parte del copione, ma lui stesso lo negò categoricamente, dicendo di aver semplicemente reiterato il consiglio dell'amico Rob Reiner, il quale doveva inizialmente produrre il film e chiese al duo di modificare la trama, concentrandosi sulla vita privata di Will e rimuovendo l'elemento thriller (l'idea iniziale di Damon, rimasta solo in parte nel film vero e proprio, era che Will fosse perseguitato dal governo a causa delle sue abilità matematiche). I due chiesero poi all'amico comune Kevin Smith di firmare la regia, ma lui rifiutò perché all'epoca non voleva dirigere un film scritto da terzi, ma rimase coinvolto come produttore esecutivo e fece recapitare il copione alla Miramax.