Il cinema è terapeutico. Almeno nel caso di Margherita Buy che ha esorcizzato la sua paura di volare raccontandola nel suo esordio alla regia, Volare (per l'appunto). L'attrice, che ha presentato il film in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2023, ha svelato che la fobia che l'ha attanagliata per anni le ha precluso una carriera all'estero.
"La paura di volare mi ha precluso tante esperienze" ha confessato l'attrice a Elle. "Ho detto no a un film che avrei dovuto girare in Montenegro: mi sono immaginata una montagna contro cui mi sarei sfracellata come la squadra del Torino sul colle di Superga. Non ho ritirato un premio importante a Mosca, l'equivalente del César francese, e un altro a un festival in Spagna, perché ci ho impiegato un'eternità a tornare in treno e non avrei mai fatto in tempo a riessere lì per la premiazione. Ho rinunciato a tanti festival e quella è veramente una carognata che mi sono fatta da sola, mi avrebbero fatto bene".
Come rivela la nostra recensione di Volare, nel film Margherita Buy interpreta praticamente se stessa, un'attrice nevrotica attanagliata dalla paura di volare che decide di partecipare a un corso a Fiumicino per superare il terrore che la tormenta e che le ha fatto perdere un ruolo importante in un film (avrebbe dovuto volare in Corea) andato alla rivale Elena Sofia Ricci. Quando sua figlia (interpretata dalla vera figlia della Buy, Caterina De Angelis) sta per trasferirsi in California per studiare, lei vorrebbe tanto accompagnarla insieme all'ex marito, ma le riesce impossibile nonostante tutti i tentativi. Ed è lì che decide di seguire il corso che dovrebbe liberarla dalla paura di volare.
Come esorcizzare la paura del volo... e dei critici
"Questa esperienza alla regia mi è piaciuta" confessa la Buy. "Mi sono divertita a dirigere e a parlare a delle persone che sanno già cosa devono fare, anzi che migliorano quello che tu avevi immaginato. Volare poteva benissimo essere una serie, l'avevo immaginata così, ma non ci sono state le forze economiche per farla".
Parlando della scelta di far interpretare la figlia della protagonista alla sua vera figlia, l'attrice rivela: "Con Caterina è stato tutto naturale. Quello sguardo che ha con me non avrei potuto trovarlo mai negli occhi di qualsiasi altra attrice". Per quanto riguarda la presenza di un critico cinematografico tra i personaggi, scelta "morettiana", Margherita Buy ammette di essersi "presa una piccola rivincita. Nei primi anni della mia carriera ero terrorizzata dai critici. Aveva preso il posto della figura del padre severo. Per quanto riguarda i registi, ho cercato di fare esattamente il contrario di molti di quelli che mi hanno diretto. Tra questi c'era anche chi faceva capire: il potere sono io e si fa come dico io. Così pur essendo nevrotica e ansiosa, mi sono imposta di non prevaricare mai".
Cosa ne pensano i "colleghi" registi di Volare? "Marco Bellocchio l'ha visto e lo ha anche commentato a modo suo, è uno dei produttori ed è stato anche complice. In grande segreto lo ha visto anche Nanni Moretti che domani lo vuole al suo Sacher, ma confesso: non so assolutamente cosa ne pensa".