Venom 2: dopo il successo di Joker si pensa ad un film vietato ai minori

Gli incassi di Joker hanno convinto i produttori a far uscire Venom 2 con il visto censura R, ovvero vietato ai minori di 18 anni.

Per Venom 2 si sta valutando la possibilità di una valutazione R, ovvero un visto censura di vietato ai minori di 18 anni, dopo il grande successo di Joker. Nonostante, infatti, il film abbia avuto questa restrizione ha incassato oltre un miliardo di dollari in tutto il mondo, rivelandosi come uno dei titoli più remunerativi al box office.

"Ci sono maggiori opportunità" ha dichiarato Matt Tolmach, produttore di Venom 2, durante un incontro con CinemaBlend. "Voglio dire, dovremo pensarci seriamente perché ha funzionato. Detto questo, il nostro film è andato davvero bene (ha incassato 856 milioni di dollari ndr.) e il nostro franchising esiste così com'è", ha spiegato, rimarcando però quanto Joker sia stato un vero e proprio spartiacque di una strada aperta con Deadpool e Logan, i primi cinecomic ad essere classificati con la R. Prima di allora gli studios erano refrattari ad un visto censura così estremo, arrivando al massimo al PG-13 per paura che il pubblico, composto perlopiù da giovanissimi, disertasse le sale. Gli esempi citati hanno dimostrato invece l'esatto contrario: "Joker ci ha fatto capire che possiamo avere successo. Per molto tempo però non è stato così, anzi era proibito, poi Deadpool ha tastato il terreno, seguito da Logan. Quindi sai, - continua Tolmach - penso che il fatto che i film con rating R vengano accolti da un pubblico enorme sia straordinario. Perché significa che ci saranno più opportunità per questo tipo di narrazioni".

Venom Michelle Williams Tom Hardy
Venom: Tom Hardy e Michelle Williams in un momento del film

Si tratta di un vero e proprio cambio di rotta radicale, basti pensare che solo pochi mesi fa Avi Arad co-produttore di Venom 2 aveva detto l'esatto contrario spiegando che il simbionte sarebbe rimasto fedele al suo status di antieroe senza bisogno di mostrare in maniera esplicita la violenza. Poi ci ha pensato Arthur Fleck a mostrare che avere cinecomic adulti non solo è possibile, ma è anche redditizio.