Venezia 2019 ha il suo vincitore del Leone d'Oro: è Joker, l'attesissimo e sconvolgente film di Todd Phillips con uno straordinario Joaquin Phoenix come protagonista.
La 76° Mostra del Cinema di Venezia si conclude quindi con la sorprendente vittoria di Joker che conquista il Leone d'Oro di Venezia 2019. Dopo aver incantato la critica, il cinecomic con Joaquin Phoenix (qui potete leggere la nostra recensione di Joker) ha convinto anche la giuria presieduta dall'argentina Lucrecia Martel.
Il favorito della critica, Roman Polanski, conquista il Gran Premio della Giuria per la ricostruzione storica dell'affaire Dreyfus (per approfondire potete leggere la nostra recensione de L'ufficiale e la spia), mentre il Leone d'argento per la miglior regia va allo svedese Roy Andersson per About Endlessness Andersson aveva conquistato il Leone d'Oro nel 2014 con Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza.
All'acclamato La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco va il premio speciale della giuria (qui la nostra recensione di La mafia non è più quella di una volta).
L'Italia festeggia,inoltre, la Coppa Volpi maschile assegnata da Luca Marinelli per Martin Eden di Pietro Marcello (qui trovate la recensione di Martin Eden), adattamento del classico di Jack London, mentre la Coppa Volpi va all'attrice francese Ariane Ascaride, protagonista del dramma politico Gloria Mundi, diretto dal marito Robert Guédiguian. Coppa Mastroianni per l'interprete di Babyteeth, l'australiano Toby Wallace, che interpreta un giovane tossico che intreccia una relazione con un'adolescente malata terminale.
L'Osella per la miglior sceneggiatura viene assegnata al cinese Yonfan, autore del film d'animazione No.7 Cherry Lane.
L'ucraino Atlantis, sul conflitto russo-ucraino, trionfa nella categoria Orizzonti, mentre il premio per la miglior regia va a Théo Court per White on White.
Il Leone del futuro - Premio Venezia opera prima "Luigi De Laurentiis", assegnato dalla giuria presieduta da Emir Kusturica, va al sudanese You will die at twenty di Amjad Abu Alala.