Venezia 2013, giorno 8 con Albanese e Rumsfeld

Gianni Amelio in concorso con 'L'intrepido' Antonio Albanese. Errol Morris invece porta al Lido il suo documentario su Donald Rumsfeld. Ma oggi tocca anche alla 'promessa' di Patrice Leconte.

Cos'hanno in comune Antonio Albanese e Donald Rumsfeld? Ben poco, se escludiamo il fatto che entrambi saranno le 'star' di questa ottava giornata della 70esima Mostra del Cinema di Venezia con i due film in competizione che li vedono protagonisti. Albanese è L'intrepido protagonista del film Gianni Amelio, un disoccupato quarantenne che in una Milano stretta nella morsa della crisi economica, si arrangia con tanti lavori e non perde mai la speranza. Fino a quando non accade qualcosa che mette in discussione la sua visione ottimistica della vita.
L'ex segretario alla Difesa degli USA invece è al centro del documentario The Unknown Known di Errol Morris, tutto incentrato su di lui e la sua carriera politica. Ma non è l'unico documentario che sarà presentato oggi alla Mostra, perchè oggi tocca anche a 'Til Madness do Us Part di Wang Bing, che invece è incentrato sui cinquanta ospiti di una struttura psichiatrica, persone che vivono isolate dal resto del mondo e hanno rari contatti persino con lo staff medico. Sono stati ricoverati per motivi differenti, e non tutti legati alle loro condizioni di salute mentale.

Il documentario di Wang Bing viene presentato fuori concorso a Venezia insieme a Une promesse, il nuovo film di Patrice Leconte che vede protagonisti, tra gli altri Alan Rickman e Rebecca Hall. Ambientato in Germania nei primi anni '10 del secolo scorso, il film racconta di un giovane laureato (ma di origini modeste) che viene assunto presso un'acciaieria, e riesce a farsi benvolere dall'anziano titolare della fabbrica, che lo sceglie come segretario personale. E' in queste circostanze che il ragazzo conosce la giovane moglie del suo datore di lavoro, una donna bella e riservata con la quale inizia un rapporto che sarà messo a dura prova da un viaggio di lavoro e dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Passeranno otto anni prima che il ragazzo riesca a far ritorno in Europa dal Messico.
Orizzonti e la Settimana della Critica puntano su due titoli a tematica LGBT: con Eastern Boys di Robin Campillo si parla dei prostituti stranieri che vivono a Parigi, in particolare si concentra sulla storia di uno di loro, che viene avvicinato da Daniel, che lo invita a casa sua per il giorno dopo, ignaro di quello di ciò che lo aspetta. Con L'armée du salut, diretto da Abdellah Taja, si parla di un uomo che vive a Casablanca e passa le giornate a casa oppure per strada, a cercare rapporti occasionali con altri uomini. Lo ritroviamo dieci anni dopo, deciso a troncare una relazione con il suo compagno per iniziare una nuova vita.

Altre pellicole presentate oggi sono il messicano La vida después, di David Pablos, con la storia di due fratelli che intraprendono un viaggio per andare a cercare la loro madre, che è scomparsa in circostanze strane. Durante il tragitto però, il rapporto tra Samuel e Rodrigo si farà sempre più rigido, anche a causa di vecchi di ricordi d'infanzia che riemergono in superficie.
Si parla di rigidità, anzi di Rigor Mortis, nell'horror di Juno Mak che oggi viene presentato nelle Giornate degli Autori. Un ex-attore caduto in disgrazia, e che un tempo era celebre per i ruoli da cacciatore di vampiri, prende in affitto la stanza 2442 di un vecchio edificio, sulla quale girano voci inquietanti.