Se è vero che "ride bene chi ride per ultimo", il film di Jean-Pierre Ameris presentato oggi fuori concorso è davvero il titolo ideale per chiudere la 69esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Con L'homme qui rit il regista francese ha realizzato il sogno di adattare per il cinema un'opera di Victor Hugo ma soprattutto di "affrontare temi diversi: la diversità fisica, l'amore, la modernità. Mi sono sempre particolarmente emozionato per i film che hanno un "mostro" come eroe." Il "mostro" in questione è Gwynplaine, un giovane dal volto sfregiato in modo tale che sembra avere un sorriso permanente sul viso. Viene adottato da Ursus, che ha già una bambina cieca, Déa, e con loro mette su uno spettacolo itinerante del quale Gwynplaine è l'attrazione principale. Le cose cambiano però, quando scopre di essere l'erede di una famiglia aristocratica.
In attesa della cerimonia di premiazione - che si terrà stasera - si fanno già i primi nomi dei film che potrebbero vincere il Leone d'Oro, e si parla di The Master, così come del film di Kim Ki-duk, Pietà, al quale tra l'altro è stato assegnato il Leoncino d'Oro Agiscuola, ma anche Fill the Void e Thy Womb del filippino Brillante Mendoza. Ma ovviamente si tratta solo di supposizioni, e si dovrà aspettare stasera per sapere il verdetto della giuria guidata da Michael Mann.
Intanto tra i primi riconoscimenti collaterali assegnati nelle ultime ore, ben tre sono andati a L'intervallo: il Premio Francesco Pasinetti, il Fipresci e il Premio Federazione Italiana Cineclub.
Prima di chiudere vi invitiamo a guardare la decima puntata del nostro video-diario dal Lido, nella quale abbiamo riassunto la giornata di ieri. Buona visione! :-)