The Suicide Squad, Scott Eastwood: "Non sapevo se tornare, chiesi consiglio a mio padre"

L'attore di Suicide Squad Scott Eastwood era indeciso se tornare per il film di James Gunn, così ha chiesto consiglio a qualcuno che di cinema un po' se ne intende... Suo padre!

Perché in The Suicide Squad non abbiamo rivisto il personaggio di Scott Eastwood? A quanto pare l'attore era stato chiamato all'appello, ma ha rifiutato di tornare dopo aver parlato con il padre, Clint Eastwood.

Stando a quanto raccontato ai microfoni di Insider, infatti, Warner Bros. aveva proposto al figlio d'arte un contratto per altri tre film senza però specificare nulla al riguardo.
"Non volevano pagarmi per i prossimi film e non avevano delle sceneggiature pronte, quindi non sapevo per cosa stessi firmando esattamente" avrebbe affermato Eastwood.

Per cui, l'attore ha deciso di rivolgersi a un veterano dell'industria per vedere se potesse dargli qualche consiglio in merito: il padre Clint.
Sebbene non si sentano poi così spesso, ha ammesso Scott, quando si tratta di cinema Clint è sempre disponibile: "Ho chiamato mio padre e gli ho detto 'Non vogliono pagarmi'. E lui mi disse 'Se credi di servirgli davvero, e se è una buona parte, allora fallo lo stesso. Sennò, no'".

"Ma io non avevo una risposta a quelle domande, all'epoca" ha continuato il giovane Eastwood "Non avrei avuto quelle risposte, e loro mi stavano mettendo pressione per avere una risposta, così alla fine non se ne è fatto nulla".

Ma chissà quanto spazio avrebbe avuto il suo personaggio nel film di James Gunn. Probabilmente, non poteva andar peggio che nel primo Suicide Squad, anche se nella stessa intervista Scott ha rivelato che nella versione senza tagli del film di Ayer il Lt. Edward aveva molto più screen time: "Ho parlato con David Ayer, e mi ha assicurato che il mio personaggio ha ricevuto molto più affetto e attenzioni nell'Ayer Cut".

Vedremo mai questa versione del film?