The Post, Spielberg: "Non potevo attendere degli anni per raccontare questa storia!"

La prima proiezione del film con Tom Hanks e Meryl Streep è stata accolta da una standing ovation e il regista ha spiegato perché non voleva aspettare prima di raccontare sul grande schermo la storia dei giornalisti del Washington Post.

The Post: Tom Hanks e Meryl Streep in una scena
The Post: Tom Hanks e Meryl Streep in una scena

Steven Spielberg ha presentato ufficialmente il suo film The Post nella serata di ieri a New York, proiezione che si è conclusa con una standing ovation.
All'evento hanno partecipato, oltre al regista, anche Tom Hanks, Meryl Streep, Bob Odenkirk e Matthew Rhys.
The Post racconta lo scandalo scoppiato nel 1971 quando il quotidiano Washington Post ha portato alla luce dei documenti, in cui viene effettuato uno studio approfondito sulle strategie e i rapporti del governo americano con il Vietnam, che misero in difficoltà il governo federale. Il lungometraggio darà spazio all'importanza del direttore del quotidiano, Ben Bradlee, e della responsabile della casa editrice Kay Graham.

Il lungometraggio, realizzato in soli nove mesi, è ispirato a una storia vera, e Spielberg ha spiegato la rapidità con cui è stato prodotto: "Sentivo che volevo realizzare il film immediatamente. Era qualcosa che non poteva attendere tre o due anni. Era una storia che credevo realmente andasse raccontata in questo periodo". Steven ha inoltre rivelato come è stato rappresentato il mondo del giornalismo sul grande schermo, dichiarando che si è voluto mostrare con attenzione il lavoro compiuto dai giornalisti negli anni Settanta, impegnati a raccogliere notizie e a occuparsi della stampa dei quotidiani, sottolineando: "Volevamo mostrare i dettagli perché abbiamo un tale rispetto per tutti quelli che si occupano delle notizie, dalle prime fasi di raccolta delle informazioni alla loro diffusione nelle case delle persone".
Il regista ha poi enfatizzato il legame con la società contemporanea: "Alle volte delle cose negative si ripetono e la storia sta sicuramente rivivendo determinate situazioni".

La produttrice Amy Pascal ha proposto la sceneggiatura al filmmaker mentre stava completando Ready Player One e Spielberg ha quindi deciso di sfruttare il tempo necessario alla realizzazione degli effetti speciali del progetto targato Warner Bros per tornare sul set. Lo script è stato modificato da Josh Singer e sono stati scelti i due premi Oscar per le parti principali in poche settimane. Meryl si è preparata leggendo le autobiografie delle persone coinvolte, mentre Hanks conosceva personalmente il giornalista del Washington Post Ben Bradlee, oltre ad aver incontrato Kay Graham.